mercoledì 22 dicembre 2010

MAGIA:COSA DICONO PAPI E VESCOVI?





MAGIA:COSA DICONO PAPI E VESCOVI?


Il Cardinale Piovanelli, Arcivescovo di Firenze , durante una trasmissione di "Radio Monte", il 21 novembre del 1994 affermò: "I maghi in Italia sono il doppio dei preti, il mistero del male non è una fantasia, ma una realtà e la sua presenza lucida, che organizza distruzione e morte, si accampa in mezzo agli uomini. E' troppo grande il rischio che molti cristiani confondano la superstizione con la fede" (Dal quotidiano La Repubblica del 22 novembre del 1994). Per non andare troppo indietro nel tempo cito gli ultimi due pronunciamenti molto importanti degli ultimi due Papi. Domenica 17 febbraio 2002, prima domenica di Quaresima, Giovanni Paolo II ha parlato della "subdola azione di satana", sia nell'omelia nella parrocchia di San Enrico alla periferia nord-est di Roma, che nel discorso dell'Angelus: <>, il demonio, "principe di questo mondo", continua anche oggi la sua subdola azione. Ogni uomo, oltre che dalla propria concupiscenza e dal cattivo esempio degli altri, è tentato anche dal demonio e lo è ancor più quando meno se ne avvede. Quante volte con leggerezza egli cede alle fallaci lusinghe della carne e del maligno, e sperimenta poi, amare delusioni. Occorre rimanere vigilanti per reagire con prontezza ad ogni attacco...>>.

Nell'udienza generale di mercoledì 15 novembre 1972 Paolo VI alla domanda "Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa?" ha così risposto: <

Papa Giovanni Paolo II ha detto: "Il demonio esiste, ha un suo regno, ha un suo programma, che esige una stretta logica dell'azione, una logica tale che il regno del male possa reggere, anzi, che possa svilupparsi negli uomini ai quali è indirizzato. La lotta tra il regno del male, dello spirito maligno en il regno di Dio, non è cessata, non è finita. In questa tappa la lotta perdura nelle generazioni sempre nuove della storia umana" (Dal quotidiano La Stampa del 27 Marzo 1981).

Sempre Giovanni Paolo II, il 24 Maggio del 1987, in visita al Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo in Puglia, nel corso dell'omelia, tra l'altro ha detto: "Questa lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell'Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l'incoerenza dell'uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell'azione infestatrice ed oscura di satana, di questo insidiatore dell'equilibrio morale dell'uomo".

Il paragrafo 1673 del Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica così spiega: "Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo...l'esorcismo mira a cacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa".

Il vescovo di Los Tequez , in Venezuela, Monsignor Mario Moronja Rodriguez , in un articolo pubblicato il 22 febbraio del 1997 dall'Osservatore Romano, organo della Santa Sede, sulla proliferazione del satanismo, ha scritto tra l'altro: "La Chiesa non può sentirsi indifferente davanti a tale fenomeno presente nella nostra società. I pastori e i responsabili della pastorale, non possono pensare che forse si tratti di un fenomeno lontano dalle proprie comunità o ritenere che siano altri a dare delle risposte. Il problema rimane davanti a noi e non possiamo restare indifferenti o semplicemente estranei ad esso. In seno all'azione pasquale della Chiesa si richiede che tutti approfondiscano e s'impegnino in attività che tocchino direttamente o indirettamente il fenomeno e le sue manifestazioni. Alcune azioni possono essere certamente preventive, altre curative, tuttavia l'indifferenza non può essere certamente l'atteggiamento della Chiesa davanti a questo problema". Il vescovo di Isernia e Venafro, Monsignor Andrea Gemma, in una lettera pastorale del 29 giugno del 1992 ha scritto tra l'altro: "Non sanno i ministri sacri che proprio la loro indifferenza costringe spesso i semplici e sprovvisti, a ricorrere a maghi e fattucchieri o ad altre pratiche aberranti, che sono (ahimè) lo strumento privilegiato per l'intervento del demonio e il suo trionfo?"