mercoledì 22 dicembre 2010

Tutte le tecniche di inganno di maghi e cartomanti





Tutte le tecniche di inganno di maghi e cartomanti

Ecco una serie di tecniche che il mago o la maga usa per irretire la gente, legando psicologicamente ed economicamente le persone a sé e renderle dipendenti da lui/lei:- il/la cartomante che compare in televisione, ha come scopo fondamentale, far abboccare all’amo attraverso le telefonate, clienti da portare poi nel proprio studio privato. Andare nel loro studio privato è molto pericoloso perché lì vengono messe in azione tutta una serie di trappole per tenere legata la persona facendola tornare periodicamente. Qual è il trucco che molti di essi usano per attirare chi telefona nel loro studio per un incontro personale?
Come spiega Carlo Climati, ogni tanto durante il dialogo in tv, il/la cartomante, assume un’espressione seria e dice: «Vedo dalle carte delle cose importanti, molto personali, che non posso dire in televisione. Mi venga a trovare nel mio studio privato». E lo/la fa restare in linea perché la segretaria prenda l’appuntamento. Oppure, semplicemente, quando vedono che uno spettatore insiste nelle domande, dicono: «Non posso dilungarmi troppo nella telefonata, perché devo dare spazio agli altri telespettatori. Se vuole sapere di più resti in linea e prenda appuntamento per venire al mio studio».
Le cartomanti usano un linguaggio dolce, accogliente, tenero con lo scopo di creare una falsa atmosfera di amore e di amicizia: «Tesoro mio; cara; amore mio; bella»; sono inoltre abili parlatori e parlatrici, hanno una grande capacità di conversazione grazie alla quale sono in grado di capire le debolezze, i dubbi, le incertezze della gente che telefona. E su questa loro abilità costruiscono i loro castelli di carta. Usano frequentemente un linguaggio ottimista che tende ad offrire una speranza al preoccupato interlocutore.
Però la speranza che regalano è sempre molto lontana nel tempo. Le frasi che usano sono: «La situazione si risolverà, ma devi saper aspettare»; «Vedo degli sviluppi positivi, ma ci vuole tempo»; «Il vostro rapporto migliorerà, ma fra qualche mese».
In questo modo il responso ottimista della maga diventa vago e non impegnativo. Intanto la cartomante porta a termine il suo compito: far avanzare gli scatti telefonici del telespettatore o della telespettatrice. Lo stesso meccanismo viene applicato in qualunque situazione che ha bisogno di sbloccarsi o di ottenere delle risposte più certe. Posticipando la soluzione del quesito nel tempo, il/la cartomante riuscirà a ingannare perfettamente i suoi telespettatori. Ad esempio un altro problema che preocupa i giovani è la ricerca di un lavoro. La cartomante televisiva puntualmente regalerà la sua falsa speranza dicendo: «Vedo nelle carte che il lavoro arriverà, ma fra qualche mese». Lo stesso accade per le telefonate dei giovani che vogliono sposarsi e devono trovare casa. La cartomante in genere risponderà: «Sicuramente riuscirete a trovare casa, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo»;
- dopo un inizio un po’ vago, il/la cartomante utilizza un’altra tecnica ingannevole: quella delle domande sulle quali costruire la conversazione e catturare la risposta dell’interlocutrice o dell’interlocutore. Osservando le carte, comincia a porre ad esempio ad una ragazza una serie di interrogativi: «Tu pensi che lui frequenti un’altra?», «Credi che le sue intenzioni non siano serie?», «Ultimamente lui è un po’ freddo con te?», «Hai il sospetto che ti abbia tradita?», «Ci sono problemi con i suoi genitori?», «C’è qualche amica invidiosa che si è messa in mezzo?», «C’è qualcuno che parla male di voi?». Tutte queste domande, che fanno parte di un repertorio ben preciso, hanno lo scopo di costruire la conversazione, dando l’impressione di aver letto tutto nei suoi magici tarocchi.
Ma di magico, in quella situazione, non c’è proprio nulla. In realtà , è stata la stessa ragazza a informare la cartomante del suo problema. Il meccanismo è semplice ed è questo: la cartomante pone una domanda alla ragazza, preoccupata per la sua situazione sentimentale: «Tu pensi che frequenti un’altra?». Se la ragazza risponde «no», la cartomante passa alla domanda successiva. Se risponde «sì», invece è pronta a dire: «Lo vedo dalle carte». In questo modo, dà l’impressione di essere davvero brava. In realtà la cartomante ha semplicemente catturato la risposta della sua interlocutrice. Ha colto al volo la sua rivelazione. Ed è proprio su questa rivelazione che costruirà il resto del dialogo, offrendo dei banalissimi consigli che chiunque potrebbe dare; quando invece in alcune telefonate si mostrano particolarmente bravi/e, le conversazioni potrebbero essere concordate con un complice, create a tavolino per ingannare i telespettatori. Come ci si può accorgere dell’inganno? In genere il complice inizia la sua telefonata dicendo al/alla cartomante: «Sono finalmente riuscito a parlare con te. È difficile prendere la linea». Questa frase d’esordio serve a far credere che la cartomante è particolarmente brava e ricercata. Talmente ricercata che le sue linee telefoniche sono sempre occupate. Il resto della conversazione si sviluppa attraverso un «copione» preparato a tavolino, in cui la cartomante risponde perfettamente a tutte le domande del complice. Quest’ultimo, ovviamente, si finge sbalordito e dice: « È incredibile. Ma come fai a saper certe cose, così personali? Sei veramente brava. Ora capisco perché tutti ti cercano!».
Esaminiamo ora tutta una serie di trappole che il mago, la cartomante, mette in opera una volta che il cliente è nel proprio studio:
-ti dà un talismano e ti dice che per continuare ad avere il suo effetto, ha bisogno dopo un certo tempo di essere ricaricato, e così trova il modo di farti tornare ad esempio ogni due settimane e farti spendere ogni volta altri soldi;
- ti dà una candela colorata che lui ha comprato per un euro, ti dice che è stata consacrata da particolari riti per attirare il bene e la buona sorte su di te e che dovrai accenderla a una determinata ora per un certo tempo e che quando l’avrai consumata, dovrai tornare a prenderne un’altra, e così ogni volta dovrai sborsare cinquanta o cento euro a candela;
- ti consegna ogni volta qualcosa di diverso, ad esempio un amuleto, un’altra volta ti dà delle polveri da usare in un certo modo, un’altra volta delle erbe essiccate, un’altra volta delle formule magiche scritte su un foglietto da portare sempre con te; un’altra volta ancora un sacchettino cucito, un’altra incenso che essi dicono di aver fatto venire da Gerusalemme, oppure sale che essi dicono di aver caricato di energie positive. E ognuna di queste cose ogni volta ti dirà che servirà per qualcosa di specifico, o per attirare la fortuna o per la salute o per l’amore o per un affare o per proteggerti dall’invidia o per non avere infortuni o per purificare l’ambiente, ecc.;
- alcuni maghi coprono tutto con il sacro usando sia nei loro discorsi, sia nei loro riti, il nome di Dio e dei Santi della Chiesa cattolica, insieme a statue ed immagini sacre statue e immagini sacre; ti danno a caro prezzo, sale, incenso e oggetti a loro dire benedetti, cioè fatti passare come se fossero benedetti dalla Chiesa.
Usano tante etichette diverse per far credere di essere dotati di molteplici poteri che altri non hanno come ad esempio “sensitivo”, “ chiaroveggente”,”chiromante”, “radioestesista”, “medium”, “rabdomante”, “pranoterapeuta”,in particolare ultimamente è stato molto usato quest’ultimo termine per meglio nascondere il loro imbroglio e così far tornare molte volte da loro il cliente. Essi infatti dicendo di essere “ pranoterapeuta” di conseguenza dicono anche che c’è bisogno di un certo numero di terapie. Pranoterapeuta è un’etichetta spesso usata dai maghi. Alcuni vanno da loro per la sciatica o il mal di testa.
Poi si sentono dire che hanno il malocchio, oppure che sono vittime di energie negative e hanno bisogno di una controfattura, e così si comincia a stabilire un legame con il mago che può portare il cliente a conseguenze rovinose infatti il legame di dipendenza che alcuni assumono può diventare così stretto al punto da diventare incapaci di decidere qualunque cosa senza consultare il mago/a nelle cose più banali: c’è gente che non intraprende un viaggio, non svolge attività economiche e non prende decisioni familiari o di lavoro o di affari, senza aver prima consultato il mago.
Vi sono persino industriali che si consultano con i maghi prima di stipulare contratti per i loro affari finanziari o persone del mondo dello spettacolo, dello sport che hanno maghi come loro consiglieri o aiutanti; -alcuni cartomanti/e dopo che il cliente li ha contattati, al loro primo incontro nel proprio studio, lo sbalordiscono dicendogli cose che non potevano sapere, utilizzando informazioni raccolte da investigatori privati nel tempo che è intercorso tra il contatto e l’appuntamento in studio: specialmente quando intuiscono che il cliente è facoltoso, forniscono al detective i dati essenziali ricevuti in privato quali l’indirizzo, l’età, la professione, il telefono, affinché raccolgano tutte le informazioni possibili sul cliente e sulla sua famiglia, così che al primo incontro potranno stupirlo facendogli credere di avere il potere soprannaturale di leggere la loro vita.
La testimonianza di vari malcapitati mette in luce un altro aspetto degradante delle attività dei maghi: vengono proposti pratiche e riti a sfondo sessuale, giustificati come necessari per il buon esito dell’effetto magico;
- nei confronti del cliente che non intende più sottoporsi alla loro “protezione” e al regolare pagamento, alcuni maghi mettono in atto delle vere e proprie minacce di sciagure per via magica o comunque insinuano al cliente il forte pericolo che corre non sottoponendosi più alla loro “protezione” magica. Alcuni terrorizzati da queste minacce, cedono al ricatto e pagano periodicamente il mago.
Con questi sistemi ed altri, i maghi riescono a legare le persone a sé e a tirargli di tasca periodicamente soldi con prezzi che oscillano da quelle che una volta andavano dalle 50 alle 100 mila sino a decine o a centinaia di milioni di lire.
Quella che abbiamo esaminato fino ad ora è la magia del semplice imbroglio, cioè di colui che dice di essere operatore di magia in realtà sa di truffare, di ingannare e l’unico potere che ha è la chiacchiera e la furbizia e questo potere lo mette in atto per arricchirsi sul dolore o sui problemi degli altri proponendo ai clienti soluzioni false e ingannevoli. Ma vi è un’altra categoria di maghi, di percentuale però molto bassa, ed è costituita da maghi, cartomanti, ecc., che si autoingannano, si autoimbrogliano e di conseguenza anche se non con piena consapevolezza imbrogliano anche chi si rivolge loro. Essi infatti sono convinti di operare per il bene con spiriti buoni o con quelle che loro chiamano energie o fluidi positivi, mettendo in atto la cosiddetta “magia bianca”, in realtà essi senza neppure rendersene conto si sono consegnati corpo e anima a forze spirituali nemiche di Dio e quindi nemiche dell’uomo e della vita, forze dalle quali vengono usate sempre per un fine distruttivo, anche se tale fine non emerge subito.
Vi è infine una terza categoria di maghi costituita da fattucchieri o stregoni e satanisti i quali esercitano il culto di Satana. Essi servendosi di parole, formule e riti vari, come ad esempio la Messa nera, pensano di rendersi propizi gli spiriti demoniaci e il loro potere malefico. Alcuni di essi fanno anche i maghi, per cui di giorno ricevono i clienti e di notte celebrano da soli o in gruppo riti di stregoneria o di satanismo. La Nota pastorale dei Vescovi toscani dal titolo: «A proposito di magia e di demonologia» afferma che “in alcuni casi non si può escludere una qualche partecipazione al gesto magico del mondo demoniaco”. È vero, i maghi sono ingannatori, ma alcuni ingannano con l’azione diretta di Satana. Un motivo in più per starne lontani.
Rivolgersi al mago che non è solo il semplice ciarlatano, ma un operatore di stregoneria o di satanismo, può portare infatti danni tra i più gravi che si possono registrare e sui quali si deve intervenire con l’esorcismo che la Chiesa ha il potere di esercitare nel Nome di Gesù e per suo mandato.
L’esorcismo è un’attività che Gesù ha svolto frequentemente nei tre anni della sua vita pubblica, Egli infatti non ha solo predicato la conversione dal peccato e ha perdonato i peccatori pentiti e non ha solo operato guarigioni di persone affette dalle più diverse malattie, ma ha anche «scacciato demòni», cioè ha liberato persone che erano possedute e tormentate fisicamente e psichicamente dal demonio. Per Gesù il mondo diabolico, costituito in «regno», in «principato», di cui Satana è il capo e i demoni suoi servitori e aiutanti, è una realtà. Su di esso Gesù non specula per quanto riguarda la natura e l’origine: afferma soltanto che esso è in opposizione a Dio e mira a rovinare e tormentare l’uomo. I demòni sono dunque nemici di Dio e degli uomini e la rovina da essi provocata è contro la volontà di Dio. Per mezzo dell’esorcismo Gesù ridona alle vittime di Satana, piena sanità fisica e psichica e la libertà spirituale. Ecco perché l’apostolo Giovanni scrive: «Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo».
L’attività esorcistica è per Gesù un’attività di estrema importanza perché liberando le persone dalla schiavitù di Satana dimostra di essere il Signore della vita e il Liberatore e il Salvatore degli uomini da tutto ciò che li rovina e li distrugge. La sua lotta contro Satana è infatti condotta con uno stile particolare, per cui egli si discosta profondamente dagli esorcisti del suo tempo i quali compivano pratiche più o meno magiche con l’uso di formule incantatorie e riti che Gesù non usa mai.
Egli caccia i demoni con la sola forza della sua parola, comanda agli spiriti immondi, ed essi sono costretti ad obbedirgli senza poter opporre la minima resistenza. Era sufficiente un suo ordine, una sua parola ed essi erano costretti ad andare via. Non vi era inoltre negli esorcisti contemporanei di Gesù, traccia di un qualsiasi legame tra l’espulsione dei demoni e la venuta del Regno, legame che invece è essenziale in Gesù per il quale la cacciata dei demoni è «segno» che il Regno di Dio è giunto tra gli uomini e il suo amore salvifico è presente e in azione nel mondo.
Gesù non ha soltanto scacciato egli stesso i demoni, ma ha dato ai suoi discepoli il potere di farlo costituendo il gruppo dei Dodici apostoli perché «stessero con Lui» e anche «per mandarli a predicare» e perché avessero «il potere di scacciare i demoni».
Da allora la Chiesa conserva tale potere e lo esercita nel nome di Gesù che glielo ha affidato. Il ministero di esorcizzare le persone possedute dal demonio secondo le leggi canoniche può essere esercitato oggi nella Chiesa Cattolica da un Vescovo nella sua diocesi o da un sacerdote, con speciale ed espressa licenza dell’Ordinario del luogo che di norma è il Vescovo diocesano (o l’abate di un monastero qualora sia l’Ordinario della diocesi). Per esorcisti dunque non s’intendono tutti quei personaggi che compaiono nelle pubblicità offerte dal mondo della magia, magari con la qualifica aggiuntiva di cartomanti o guaritori: in questi casi l’”esorcismo” è semplicemente una pratica di lucro, del tutto inefficace o addirittura dannosa.
«Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l’ha praticato; è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa» (Catechismo della Chiesa Cattolica n°1673).
«Alla vittoria di Cristo sul diavolo partecipa la Chiesa: Cristo infatti ha dato ai suoi discepoli il potere di scacciare i demoni. La Chiesa esercita tale potere vittorioso mediante la fede in Cristo e la preghiera, che in casi specifici può assumere la forma dell’esorcismo».