venerdì 15 luglio 2011

Parapsicologia

Parapsicologia

Parapsicologia, medianità e spiritismo

La parapsicologia si avvale anche di "mentalismi" notissimi agli illusionisti e utilizzati ampiamente dai "ciarlatani" per stupire nei propri "studi" le persone in difficoltà che vogliono risolvere magicamente i loro problemi. Nessuno scienziato serio avvalla la parapsicologia!
Altra è la possibilità, reale, dell'irrompere nella esperienza umana del preternaturale (angeli e demoni) e del soprannaturale (Dio).





Leah, Kate e Margaret FOX,
le tre sorelle "fondatrici" dello Spiritismo nel 1848.




Margaret FOX,
sconfessò pubblicamente lo Spiritismo mostrando i trucchi utilizzati durante le sedute spiritiche.


La ragione "ragionevole"...

Il poeta Orazio, afferma che "Vi sono più cose in cielo e in terra, di quante se ne sognano nella vostra filosofia" e lo scienziato Blaise Pascal ci ricorda che: "L'atto supremo che la ragione può compiere, è quello di riconoscere che c'è una infinità di cose che la sorpassano".


La "scienza" nata da un atto di "fede" in "Colui che ha fatto il mondo"...

Scienza e Fede sono entrambi doni di Dio (Giovanni Paolo II). E infatti, la Scienza studia le Leggi Fondamentali, che reggono le strutture materiali del Creato. Queste leggi non potrebbero esistere se fossimo figli del caos. Queste leggi sono la prova che esiste nell'Immanente una Logica rigorosa voluta da Colui che ha fatto il mondo: dal cuore di un protone ai confini del Cosmo. Tra le innumerevoli forme di materia vivente siamo l'unica cui è stato concesso il dono di sapere decifrare le impronte lasciate nell'Immanente dal Creatore di tutte le cose visibili e invisibili..."L'uomo può perire per effetto della tecnica che egli stesso sviluppa, non della verità che egli scopre mediante la ricerca scientifica...la Scienza ha radici nell'Immanente ma porta l'uomo verso il Trascendente" (Giovanni Paolo II)...Se si nega l'atto di Fede si nega anche la Scienza, in quanto essa è nata da un atto di Fede nel Creatore di tutte le cose visibili e invisibili...La Scienza non è nata dalla curiosità, altrimenti sarebbe stata scoperta all'alba della civiltà...non da un atto di Ragione e basta, altrimenti l'avrebbero scoperata i Greci, duemila anni prima di Galilei. Non da una serie di invenzioni tecnologiche, altrimenti la scienza l'avrebbero potuta scoprire tutte le innumerevoli civiltà che si sono succedute, nel corso di tanti millenni su questa Terra...Le innovazioni tecnologiche che Galilei usò, per scoprire le prime impronte della Maestà intellettuale del Creatore, furono le pietre, gli spaghi, i pezzi di legno più l'orologio che era sempre stato a disposizione di tutti, l'orologio che batte al ritmo di circa un secondo che è il nostro cuore...Il libro della natura non l'aveva mai aperto nessuno in quanto nessuno aveva avuto la Fede di credere nell'esistenza di quel Libro...Senza Fede nel Creatore non sarebbe nata la Scienza. Fede e Ragione portano alla Scienza. La Ragione da sola non avrebbe permesso la scoperta della Scienza galileiana: la più grande scoperta dell'intelletto umano nell'Immanente...Per decifrare il Libro aperto da Galilei è quindi necessario arrendersi dinanzi alla Maestà intellettuale di Colui che ha fatto il mondo...L'esistenza della Scienza galileiana, che ha l'esperimento riproducibile come fondamento, è la prova sicura che siamo figli di "Fede e Ragione" e che se avessimo seguito la strada scelta dai difensori di "aut Fides aut Ratio" saremmo ancora nell'Era pre-galileiana. Senza Scienza." (A. Zichichi, Galilei divin uomo, Milano 2001, pp.389. 393. 407. 435. 437. 439).


La parapsicologia nel discernimento di scienza, psicologia e fede

La parapsicologia è una branchia della psicologia nata dalla reazione di alcuni scienziati di fronte alle pretese dello spiritismo. La cultura contemporanea ricorre a molti termini per indicare gli individui apparentemente dotati di capacità paranormali (percezioni extrasensoriali (ESP) talvolta accompagnate da fatti psicocinetici (PK)): medium, mistici, sensitivi, psichici, paragnosti, chiaroveggenti. A livello antropologico ritonano spesso i seguenti appellativi: stregoni, umini delle medicina, sciamani, streghe, indovini, veggenti e maghi. Ovviamente questi fenomeni non mancano di suscitare un dibattito a livello scintifico oltre che teologico; un dibattito che verte sia sulla loro esistenza effettiva, sia sulla loro natura e la loro origine, e nel quale si delineano due atteggiamenti fondamentali: 1)pregiudizio frutto di una precomprensione o credenza che spazia dalla accettazione acritica del fideista al rifiuto sistematico del positivista incallito; 2)chi cerca di capire elaborando delle teorie più o meno accettabili. In reatà non mancano esempi di persone intelligenti e di scienziati diventati, almeno per un certo tempo, accaniti e talvolta fideistici assertori dell'esistenza dei fenomeni paranormali: i coniugi Curie, detentori di due premi Nobel, sir William Crookes, uno dei più eminenti scienziati del 1800, scopritore del tallio, mebro della Royal Society of London, all'astronomo Camille Flammarion, al professore Charles Richet, premio Nobel per la medicina nel 1912, al filosofo Henri Bergson, anch'egli Nobel per la letteratura; allo scrittore Arthur Conan Doyle, creatore dell'iper raziocinante investigatore Sherlock Holmes, allo psichiatra Carl Gustav Jung, al filosofo William James, al criminologo positivista Cesare Lombroso (Cavour, capo del governo e protettore degli spiritisti, Massimo D'Azeglio, Giuseppe Garibaldi, ecc.) e al biologo evoluzionista inglese Alfred Russel Wallace. Ma più o meno, tutti questi illustri personaggi furono vittime di raggiri e imbrogli...Nulla di sorprendente, quindi, se alcuni di questi grandi nomi del mondo della scienza e della letteratura abbiano ridimensionato o, addirittura, rinnegato la loro originaria adesione allo spiritismo...Sul versante opposto troviamo il rifiuto aprioristico dei suddetti fenomeni o della loro soprannaturalità: le bilocazioni, le estasi, i digiuni prodigiosi di molti santi, e tanti altri fenomeni nei quali si realizza una liberazione della materia, non per nulla visti come altrettante anticipazioni soprannaturali dello stato di gloria e di incorruttibilità...Una delle esemplificazioni più lampanti di pregiudizio è quella del giornalista John Cornwell che, per sedare il doloroso richiamo del passato credente e di seminarista...svolge una inchiesta volta a dimostrare l'assoluta assenza di argomentazioni scientifiche atte a suffragare la soprannaturalità di apparizioni, visioni, profezie, guarigioni, miracoli e fatti simili...Il suo rifiuto si inquadra in una lotta spirituale, egli respinge la preghiera perchè 'significa sottomissione, perdita d'indipendenza e di fiducia in me stesso'...Sviluppando il punto 2), quello di chi, in base ad una seria indagine, elabora le teorie esplicative nella quale la tendeza pregiudiziale cede comunque il passo ad una maggiore oggettività e a una considerazione più distaccata. Tali teorie possono essere ricondotte alle tre seguenti:

a)la negazione pura e semplice delle comunicazioni con l'aldilà, soprattutto spiritiche;

b)la riduzione naturalistica di questi fenomeni, ricondotti a eventuali meccanismi psicologici;

c)la spiegazione preternaturale e soprannaturale che postula l'intervento di esseri spirituali buoni o cattivi, e richiama perciò la necessità di un discernimento.
a)LA NEGAZIONE delle REALTA' delle COMUNICAZIONI con l'ALDILA': i negatori adducono le carenze scientifiche delle verifiche e, in particolare, l'argomento della frode e della mistificazione. L'insufficienza scientifica si riferisce ovviamente alle verifiche dei parapsicologi, raggruppati in varie società di ricerca, a cominciare dalla Society for Psychical Research (SPR) nel 1882 a Londra; lo stesso dottore J.B. Rhine della SPR del laboratorio di Psicologia della Duke University (Carolina del Nord, USA) è costretto ad ammettere che vi "è una crisi nella metodologia parapsicologica; finora la maggior parte dei nostri metodi, e di quelli delle altre scienze, si è fondata su principi fisici; adesso tuttavia riconosco che ogni affidamento a condizioni fisiche per incanalare la psi (= psiche o mente) è stato vano, fondato come era su un presupposto oggi screditato. screditato dalla stessa ricerca psi" (J.B.Rhine, Storia degli studi sperimentali, in UP,67). I parapsicologi ammettono che sono gli stessi partecipanti, coinvolti nella indagine, a porre serie difficoltà: 1)individuazione di soggetti a capacità autenticamente paranormali; 2)scelta delle persone che si dicono testimoni di fatti straordinari o paranormali; 3)l'effetto-sperimentatore (= adeguamento dei risultati degli sperimentatori alle loro aspettative) ; 4)nessuno può garantire una sperimentazione prive di interferenze o variabili impazzite.
Conclude Renè Louis: "Nella migliore delle ipotesi, la parapsicologia non è (e non sarà mai) una disciplina scientifica; essa non dispensa un sapere, ma ci pone a confronto con la nostra ignoranza".
La frode nei fenomeni paranormali è un pericolo serio. Allan Kardec nel regolamento scritto per i gruppi e le piccole società spiritiche dice che il medium è bene che non operi alla presenza di illusionisti, prestidigitatori o di osservatori definiti troppo curiosi. E' sintomatico che nessun medium abbia accolto la generosa offerta di compensi promessi a chi farebbe ballare un tavolo o un tavolino sotto i riflettori (es.Jim Randy aveva offerto centomila dollari; ha smascherato Uri Geller). Comunque non possiamo rinchiudere tutte le eventuali comunicazioni con l'aldilà nella cerchia della frode, tanto più che non mancano le testimonianza di segno opposto basate su osservazioni rigorosissime. E' proprio possibile che decine di migliaia di persone, nel pieno della febbre spiritica, siano come vuole l'accusa, riuscite a diventare in poco tempo esperte nel far scricchiolare all'insaputa degli astanti le proprie articolazioni per simulare raps o colpi che accompagnano le sedute medianiche? Se tutto è vano e fraudolento nello spiritismo non si spiega la perseveranza assai diffusa e comune nel ricorrervi e poi in ambienti di scienziati e nei ceti di una certa cultura.
b)La RIDUZIONE di questi FENOMENI a MECCANISMI PSICOLOGICI 
Lo psicanalista e il parapsicologo si rifiutano di scomodare Dio, i santi o gli spiriti e riconduce tutto a un dinamismo psichico, a meccanismi patologici o meno, del subconscio affrancato da qualsiasi controllo razionale. In altre parole si passa dalla negazione del fenomeno alla sua riduzione naturalistica. Una simile visione rischia di essere unilaterale ma comporta l'oggettivo vantaggio di evidenziare la parte umana suscettibile di intervenire sul paranormale. Gli "spiriti" vengono considerati tendenza dell'inconscio alla personificazione, a creare una "personalità fittizia". I "poltergeister" vengono collegati alle reazioni del subconscio specialmente di adolescenti nevrotici che hanno rapporti conflittuali con il proprio nucleo famigliare. Molti fenomeni paranormali possono essere indotti in Laboratorio o nel quadro di normali sedute psicanalitiche (disegno e scrittura automatica, uscita dal corpo, ecc.) e sono associabili alla presenza di situazioni angoscianti (malattie, incidenti, ecc.) e di psicopatologie. La casistica clinica registra, ad ogni modo, una stretta correlazione tra la cosiddetta medianità e le malattie psichiche; si citano spesso le sorelle Fox che diedero l'avvio alla frenesia spiritica dell'Ottocento e che morirono dilaniate da tremende divisioni, alcolizzate e in uno stato di imbecillità mentale. Il giudizio degli psicologi nei confronti delle pratiche spiritiche è perentorio e severo: il medium affermato viene facilmente definito "persona con indubbi problemi psicologici di realizzazione" (A. Pavese). Per A. Pavese, "la persona che ricorre agli automatismi, con intenti spiritici, dialoga con se stessa o meglio con il proprio io inconscio. Sono cosciente che olti ricevono conforto da questa attività poichè pare di ritrovare il defunto, ma non si rendono conto dei gravi rischi a cui vanno incontro. L'inconscio può assumere il controllo della personalità  fino a costringerci a fare cose assurde". K. Rydall, esponete della New Age ammette la pericolosità di quella forma di neo-spiritismo che è chiamata channeling: "Forse avrete notato la somiglianza tra ciò che ho detto del channeling e la malattia mentale: ambedue implicano un allentamento della struttura dell'ego e un versare in stati modificati della coscieza". A questo punto l'inconscio ha invaso la personalità, la possiede, un caso di "psicosi medianica". H. Bender parla di una "possessione da parte dei demoni del profondo". G. Gagliardi parla di "sindromi psicopatologiche". Si concretizza in una dipendenza sempre più tirannica nei confronti delle "rivelazioni" ottenute durante le sedute e il soggetto adotta allora i comportamenti improntati alla credulità e al fanatismo, tipico delle persone plagiate e rinuncia a un metro razionale di giudizio per cui è indotto a scelte e a errori costosi, e può giungere persino, come conferma la casisitica clinica, alla perdita del controllo, al suicidio o ad atti criminali.  
Alla suggestione autoindotta (individuale o collettivo), cioè ad una idea che pervade e muove tutta la coscienza, vengono ricondotti i fenomeni mistici e pseudo-mistici. 
Alla allucinazione, percezione sensoriale (visiva, uditiva, tattile, ecc.) ma senza stimolazione sensoriale, vengono ricondotte le "allucinazioni medianiche e mistiche". Gli psicologi sono abbastanza concordi nel ricondurre i comportamenti non corrispondenti alla pesonalità del soggetto in stato di perdita parziale o tatale di coscienza all'affiorare di ciò che chiamano personalità multiple: esse sarebbero sottopersonalità costituite da materiale rimosso e da vissuti dimenticati, esistenti da tempo nel subconscio in modo latente e nello stesso ordine in cui furono impressi originariamente, ai margini della personalità dominante che non le ha ancora integrate. Alcuni psicologi, irresponsabili, non esitano a far emergere tali sotto-personalità e dialogare con esse per favorire armonizzazione e integrazione da parte della personalità dominante. Il New Age parla invece di "co-coscienze".
 Il rischio del pregiudizio positivista: la psicologia va oltre le sue possibilità quando si rifiuta di considerare l'uomo come "sistema aperto" dove non è esclusa in partenza, negata per principio, la possibilità di influenza di fattori "estranei", esterni al soggetto stesso, soprannaturali, per chi crede. La "metafonia" (= voci registrate senza essere udite sul nastro magnetico) è ricondotta al rifiuto della morte di una persona cara e a qualche segno di sopravvivenza. La "materializzazioni delle fatture" proverrebbe da "persone prevalentemente affette da forti sensi di colpa che nel sonno proiettano incosciamente il groviglio dei loro problemi costruendo simbolicamente e psicocineticamente nella lana e nelle piume del cuscino o dei materassi delle figure come cuori, bare, ecc, che rappresentano simbolicamente il loro problema, bruciando i cuscini o solo i reperti trovati di solito il soggetto è liberato dalle proprie angoscie. Il fuoco è elemento purificatore a livello simbolico" (A. Pavese). Anche i fenomeni fisici (levitazione, profumi, raps, movimenti di oggetti) vengono liquidati anch'essi in maniera sbrigativa come "frattura nevrotica della interiorità con il mondo esterno" (A. Pavese). Ma è sulle "stimmate" il pregiudizio psicologizzante si sbizzarisce maggiormente attribuendole alla isteria, alla autosuggestione, alle malattie psicosomatiche, ecc. Dal punto strettamente fisico e naturale il fenomeno delle stimmate resta inspiegabile per l'istantaneità della sua comparsa e della sua scomparsa acicatriziale, della impossibilità che per decenni una persona viva con ferite profonde senza infezioni e infiammazioni dalle quali esce sangue puro e vermiglio, per una quantità dieci volte superiore al peso corporeo del trafitto, senza parlare della transverberazione ossia di una lesione cardiaca che riproduce la trafittura di Gesù Cristo in croce. Le stimmate non sono spiegabili come conseguenza di nessuna patologia conosciuta. Ritornando sul versante medianico, sono pure evidenti i limiti delle correlazioni tra le "persone" presenti e operanti nel percipiente e le personalità multiple. Il dott. Alberti che riconosce l'associazione tra i fenomeni psi e alcune forme isteriche ma dice che sono l'eccezione piuttosto che la regola, inoltre se è vero che le personalità multiple derivano da traumi infantili di natura fisica-affettiva-sessuale allora non hanno alcun legame con la medianità. Poi, c'è da dire che le turbe di identità legate alla presenza di personalità multiple non sembrano nemmeno caratteristica dei medium. Gli avversari dei fenomeni fisici paranormali non si spiegano alcuni fenomeni: da dove vengono le voci nei fenomeni di voce diretta; come una matita o una biro depositata nel palmo della mano o stretta dalla mano di una persona bendata possa scrivere leggibilmente e ordinatamente, con una grafia magari diversa per ogni "spirito" intervenuto; avendo escluso ogni altra causa non si spiega il coordinamento straordinario e intelligente del movimento impresso dai partecipanti ad un bicchierino che si sposta da una lettera all'altra della tavoletta per formare delle parole o delle frasi coerenti. Vi sono due possibilità: 1)Per supplire alla mancanza di spiegazione si conferisce al subconscio in generale e alla autosuggestione in particolare un potere praticamente magico; 2)Per supplire alla mancanza di spiegazione, quando c'è un sovrappiù non riconducibile ai protagonisti, lo si attribuisce ad un essere intelligente ed esterno o a una causa naturale cieca. Potendo escludere la frode e il potere del subconscio se la persona è "normale" e non presente segni di dissociazione mentale allora "contra factum, non valet argumentum". Si potrebbe fare un inventario che potrebbe allungarsi a dismisura sui "casi interessanti" che bastano a sostenere oltre l'autenticità, la veridicità di certe comunicazioni con l'aldilà e di scartare l'ipotesi della frode e della suggestione generalizzata.  

 c)L'INTERVENTO e il DISCERNIMENTO degli SPIRITI 
Il riconoscimento della veridicità di certe comuncazioni con l'aldilà implica che si consideri come possibile l'intervento di uno spirito, ossia di Dio stesso, della Vergine Maria, di un angelo (buono o decaduto), oppure di un'anima disincarnata (beata, purgante o dannata). La Chiesa da per scontata l'esistenza di fenomeni non riconducibili a cause strettamente naturali. Kant, senza pronunciarsi sulle comunicazioni sull'aldilà non esita a dichiarare: "Si giungerà un giorno a dimostrare che l'anima umana vive in una stretta unione con le nature immateriali del mondo degli spiriti; che questo mondo agisce sul nostro e gli comunica delle impressioni profonde". Distinguiamo tra: 1)intervento degli spiriti; 2)intervento diabolico.
1)Gli "spiriti disincarnati" sono realtà immateriali che vivono in una dimensione dove il tempo fisico cede il passo a un cosiddetto "aevum" caratterizzato dalla successione di avvenimenti spirituali, una loro eventuale presenza nel nostro mondo non equivale ad una localizzazione bensì ad una manifestazione locale della loro azione. Tra la loro dimensione e la nostra c'è un abisso, come del resto tra le anime beate e quelle dannate (cfr.Lc.16,26). Lo spirito creato non gode della onnipresenza di Dio e soprattutto l'anima privata del corpo e quindi anche dei sensi del corpo si trova di per sè nell'impossibilità naturale di sapere quanto avviene sulla Terra. Mentre le anime dei santi, dice S. Gregorio Magno, ammesse alla "visione beatifica" conoscono in Dio tutti gli avvenimenti attuali di questo mondo, le anime purganti non godono della stessa capacità non godendo ancora della visione di Dio. Comunque le anime disincarnate sono inacessibili agli uomini. Questo non toglie che una speciale disposizione di Dio possa permettere l'intervento di certe anime nelle vicende dei vivi e la cosa va annoverata tra i miracoli di Dio, oppure alla iniziativa degli angeli buoni o cattivi alla insaputa dei morti. C'è anche la possibilità talvolta che sia concesso anche ai dannati di apparire ai vivi per ammaestrarli o spaventarli oppure se si tratta di anime che si trovano in purgatorio, per chiedere suffragi. L'apparizione di un defunto prima della resurrezione del suo corpo è una "apparizione rappresentativa" in cui c'è la percezione di una forma sensibile o luminosa miracolosamente provocata da Dio in noi senza che l'oggetto percepito sia presente realmente. Ovviamente questo non toglie nulla alla realtà del fenomeno e agli effetti che ne derivano.  
 2)Il demonio ci mette alla prova nella permissione di Dio e può agire in vari modi sia sul nostro corpo (infestazione, possessione), sia sulla nostra anima (peccato, ossessione esterne o interiori, sovraeccitazione del cervello per simulare una comunicazione divina). La natura della possessione non consente di ridurla sempre alla suggestione o a cause patologiche, benchè sia rara; la Chiesa è sempre stata prudente, basta citare il Sinodo nazionale di Reims del 1583: "più volte coloro che si ritengono preda del demonio hanno più bisogno del medico che del ministero degli esorcisti". Distinguere la patologia della possessione non è sempre facile e possono anche sovrapporsi; in generale non è il demonio che si aggiunge alla malattia ma è piuttosto il demonio a provocare la malattia. Anche il New Age e lo  spiritismo ammettono l'intervento degli spiriti sia buoni che cattivi e Allan Kardec fa alcune affermazioni: a)gli spiriti sono divisi in tre categorie: perfetti (= totalmente distaccati dalla dimesione materiale), imperfetti (= caratterizzati dal predominio della materia sullo spirito e dalla propensione al male e alla menzogna che possono indurre deliberatamente in errore), mediani (= predominio sulla materia e desiderio del bene); b)gli spiriti non hanno la scienza infusa e le comunicazioni degli spiriti sono in relazione alle loro conoscenze e quindi non possono essere infallibili. Allora è fondamentale il DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI.
1)CRITERI REMOTI di DISCERNIMENTO della CHIESA CATTOLICA
1) I DEMONI ESISTONO e sono in GRADO DI INFLUIRE sugli stessi esseri umani in virtù della permissione divina.
Sono esseri creati buoni e sono diventati cattivi per la loro volontà. I demoni hanno una natura e quindi una intelligenza creata superiore a quella dell'uomo, anche all'anima disincarnata.
Il demonio può produrre esteriormente o interiormente, agendo sull'appetito sensitivo, voci o immagini sensibili mediante le quali comunica all'uomo verità parziali, per imbrogliarlo e fargli sentire prima la consolazione sensibile e poi i suoi dannosi effetti.
NON E' VERO come riteneva lo spiritista A. Kardec che i demoni e le anime disincarnate siano la stessa cosa e sullo stesso piano!
2) Gli stessi DEMONI, essendo incapaci di far uscire i dannati dall'inferno e ancor meno le anime salvate dal cielo e dal purgatorio, si SOSTITUISCONO ABITUALMENTE  alle ANIME EVOCATE
I fenomeni spiritici sono di origine diabolica e non possono mai ricondursi a Dio, alle anime dei defunti nè agli angeli. Lo spiritismo è EVOCAZIONE del demonio e il medium, nei casi di medianità con stati modificati di coscienza, può essere considerato come posseduto. Il New Age e lo Spiritismo ammettono che questo possa succedere con gli "spiriti inferiori" intenti a controllare più che a comunicare.


Gli spiritisti e l'ambiente New Age del "channeling" non aderiscono a questi due criteri remoti di discernimento usati all'interno della Chiesa. 1)Non accolgono il divieto delle EVOCAZIONI, non sanno ricondurre l'evocazione a una contaminazione del demonio (cfr. Lv.19,31) anzi affermano che sarebbe "Dio" che lo permette; 2)Sottovalutano il rischio, la gravità e l'ampiezza dell'inganno degli spiriti che sono in grado di mandare a vuoto tutte le nostre precauzioni e tutti i nostri accorgimenti (a)gli spiriti conoscono infatti i minimi dettagli della vita dei defunti evocati e sono dunque in grado di ricostruire ad arte tutte le prove di identità che vogliono; b)gli spiriti possono riprodurre la grafia dei defunti evocati con la scrittura automatica); Allan Kardec, pur  ammettendo una varietà di spiriti, li confonde erroneamente tutti con le anime disincarnate, per cui non esisterebbero differenze specifiche tra l'uomo e l'angelo, buono e cattivo, e i loro nomi indicherebbero una diversità basata non sulla natura, bensì sulla perfezione o imperfezione morale e intellettuale. Un demonio sarebbe, per Kardec e quindi per gli spiritisti e i new ager, uno spirito disincarnato più cattivo degli altri, non ancora purificato dalle varie reincarnazioni.
Gli spiritisti, si ritengono in grado di avvicinare alla pari gli spiriti e di riuscire a vagliarne la bontà e la cattiveria come quella di qualsiasi essere umano, "sottoponendo tutte le comunicazioni al vaglio della ragione e della più rigorosa logica" (A. Kardec, Il libro dei medium, p.2, c.10., par.136). Quindi le parole degli spiriti sono da accogliere come mere opinioni da vagliare con criteri personali e non più oggettivi. I criteri sarebbero: 1)il buon senso (soggettivismo); 2)la concordanza delle rivelazioni, ma lo stesso Kardec dovette constatare la sua completa inesistenza; 3)buone intenzioni e finalità delle sedute (in sostanza essere "simpatici" agli spiriti superiori per ottenere comunicazioni attendibili); 4)spirito di altruismo e preghiera come garanzia di protezione dagli spiriti maligni (grottesco chiedere a Dio un aiuto per una azione da Lui espressamente proibita in partenza...e infatti vi sono casi in cui, vedi sorelle Fox, gli spiriti si associano alla preghiera, poichè è ipocrita e quindi falsa).
Nel 1900 il Congresso spiritista di Parigi formulò un "credo minimo" basato sui seguenti punti:
·         esistenza di Dio, intelligenza suprema e causa prima di tutte le cose;
·         pluralità di mondi abitati;
·         immortalità dell'anima e sua dimostrazione sperimentale mediante la comunicazione medianica con gli spiriti;
·         successione delle sue esistenze corporee sulla terra e sugli altri pianeti dello spazio;
·         felicità-infelicità della vita umana in proporzione alle acquisizioni anteriori dell'anima, ai meriti-demeriti e ai progressi che dovrà compiere (oggi, per una iniezione massiccia di idee provenienti dall'Oriente, assistiamo in tutti gli ambienti spiritisti e neo-spiritisti al trionfo della corrente reincarnazionista).
Nel New Age i criteri di discernimento diventano ancora più soggettivi e fumosi: "mi autorealizza questo spirito?" (cfr. il channel americano Jach Pursel):
·         Coscienza di sè;
·         Valorizzazione di sè;
·         stima di sè;
·         fiducia di sè;
·         rispetto di sè;
·         realizzazione di sè;
·         cammino verso l'amore e la realzione incondizionati con il Sè superiore.

Verifichiamo come SPIRITISMO e NEW AGE risentano della mancanza di un punto di riferimento oggettivo e soprannaturale. Il ricorrere con troppa precipitazione a queste "comunicazioni con l'aldilà" ritenendolo un "male minore" per non far di peggio, quando c'è in gioco il demonio è un'azzardo, tanto più che la "teoria del minor male" implica che si debba sciegliere tra due mali già esistenti non tra due mali da commettere. Essendo comunicazioni sovraumane andrebbero invece giudicate con criteri soprannaturali.


2)CRITERI PROSSIMI di DISCERNIMENTO della CHIESA CATTOLICA
1) Premesso che lo Spirito Santo distribuisce a ciascuno i suoi doni «come vuole» (1 Cor 12,11), la individuazione di CRITERI PROSSIMI spetta soltanto a chi possiede lo Spirito e il dono del discernimento (1Cor12,10), il dono di "distinguere gli spiriti", il dono di determinarne l'origine (Dio e gli angeli, la natura, il maligno). Il giudizio sulla AUTENTICITA' di una eventuale profezia spetta ad altri profeti (1Cor14,29)! Appartiene alla Chiesa il "dono del discernimento degli spiriti"  e in particolare ai membri della gerarchia, configurati sacramentalmente a Cristo, che sono chiamati a essere nel ministero segni e strumenti di Lui  e agiscono in persona Christi Capitis Ecclesiae (cf PO 2; LG 10), perchè Egli possa donare Sè alla Chiesa sua sposa. In quanto pastori, hanno anche la grazia e il dovere di accogliere con gratitudine e di discernere la genuinità dei doni carismatici, nonchè di regolarne l'ordinato uso a seconda del loro specifico ambito di competenza: quello della Chiesa universale per il Papa, e quello della Chiesa particolare per i Vescovi uniti in comunione collegiale con Lui, infatti il Concilio ha ricordato la necessità della prudenza in questo campo, specialmente quando si tratti di carismi straordinari (cf. LG 12).
In ogni caso "nessun carisma dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa" (CCC.801). La Chiesa ritiene che il carisma oggettivo (= Istituzione) e il carisma soggettivo (= doni carismatici) siano costituvamente indirizzati l'uno all'altro (= "coessenziali", direbbe Papa Giovanni Paolo II), pertanto "i veri carismi, dice papa Giovanni Paolo II, non possono che tendere all'incontro con Cristo nei Sacramenti", e a vivere una "fiduciosa obbedienza ai Vescovi, successori degli Apostoli, in comunione con il Successore di Pietro", secondo la parola di Gesù: "chi ascolta voi ascolta me" (Lc 10,16).
Von Balthasar, dal canto suo, sottolinea che un autentico carisma è come un lampo dal cielo, destinato a illuminare un punto unico e originale della volontà di Dio per la Chiesa in un dato tempo, manifestando un nuovo tipo di conformità a Cristo ispirato dallo Spirito Santo, e pertanto una nuova illustrazione della Rivelazione.
La Chiesa nel discernimento non esclude truffe, illusioni e neppure interventi del maligno. Innanzitutto la salvezza proposta da questo "spirito" deve essere "cristologica" ed "eclesiologica"; riconoscere "Gesù venuto nella carne" (1Gv.4,2) ed essere per "l'utilità comune" (1Cor.12,7) e "per la edificazione della Chiesa" (1Cor.14,12).

2) Il DISCERNIMENTO è sempre basato su congetture poichè si valutano le CONVERGENZE
Il bene dipende dall'integrità di tutti gli elementi, il male solo da un difetto. Gli elementi di convergenza sono: 1)conformità alla dottrina e ai costumi insegnati dalla Chiesa; 2)credibilità del veggente (precedenti, sincerità, disinteresse, umiltà e sottomissione alla autorità ecclesiale, salute fisica ed equilibrio mentale, sobrietà, trasparenza e linearità nella esposizione dei fatti o dei messaggi, profondità, coerenza, ecc.); 3)adempimento delle profezie; 4)segni che accompagnano le rivelazioni (guarigioni fisiche, psichiche e spirituali); 5)frutti spirituali (Lc6,44) maturati nel tempo poichè la Chiesa non sottovaluta la intelligenza del demonio che può tessere l'inganno per anni prima di manifestarte i frutti marci.
3) IL DISCERNIMENTO circa il MIRACOLO
Per San Tommaso il miracolo è "tutto ciò che Dio compie eccedendo l'ordine naturale delle cose e si esplica in tre gradi: 1)nella sostanza del fatto; 2)per il soggetto in cui il fatto si verifica; 3)modalità con cui il fatto avviene". Occorre valutare se si tratta di un fatto la cui attuazione sorpassa le leggi e la capacità di qualsiasi natura creata o creabile; 1)difficoltà di matrice scientista-positivista: "un fenomeno è miracoloso solo perchè allo stato attuale tutte le leggi naturali o tutte le potenzialità latenti in noi". E' superabile poichè per affermare che un fatto va oltre tutte le possibilità attive della natura non è necessario conoscerle positivamente tutte e in modo esauriente basta sapere ciò che negativamente e quindi universalmente una natura creata non può fare; la ragione può dimostrare che la natura non farà mai certe cose, in quanto richiedono un'azione metafisicamente riservata a Dio, alla Causa prima di tutto l'essere, e sorpassano per definizione l'azione di quasiasi causa seconda. "Ma è giusto ricordare che una tale spiegazione non ha nulla di scientifico in quanto la scienza non si fa rimandando al futuro la soluzione dei problemi; è più scientifico, in quanto più positivo ed universale, riconoscere di fatto un'inesplicabilità, piuttosto che ipotizzare una spiegazione futura"; 2)distinguere il miracolo dal prodigio: il miracolo è una deroga effettiva ad una legge della natura attuabile solo da Dio, il prodigio è contraffazione del miracolo accessibile anche ad una creatura superiore che è privo del dominio creativo sull'essere che è prerogativa di divina. Il demonio è incapace di creare una sostanza ma è capace di spostarne abilmente una già esistente o di provocare una illusione sensibile o di rianimare un essere apparentemente morto o simulare guarigioni miracolose sospendendo semplicemente il maleficio o far sentire profumi o levitazioni o estasi o apparizioni corporali o visioni immaginarie, ecc. Oscilliamo tra il soprannaturale quanto alle modalità riservate solo a Dio e l'evento solo preternaturale alla portata di una creatura superiore extramondana, soprattutto diabolica. E' più sicuro accedere dalla santità al miracolo che non dal miracolo alla santità. In genere, tutte le volte che il miracolo ha bisogno, per assumere la sua fisionomia, della testimonianza della santità, è che la santità non è evidente, la regola da seguire è astenersi da ogni giudizio. I fenomeni paranormali avulsi da qualsiasi utilità salvifica e spirituale vanno ricondotti al preternaturale, in particolare allo spirito di medianità: magia bianca e nera (astrologia, cartomazia, chiromanzia, ecc.), comunicazioni spiritiche, varie forme di sensitività (chiaroveggenza, precognizione, retrognizione, telepatia, premonizioni e sogni premonitori, radiestesia, rabdomanzia, pranoterapia, ecc.). L'esperienza degli esorcisti registra abitualmente la scomparsa di questi "doni" nei soggetti che ne fanno esplicita rinuncia e si sottopongono a preghiere di liberazione.
4) IL DISCERNIMENTO
circa la PROFEZIA
La profezia consiste nella predizione certa e circostanziata di un futuro contingente in quanto tale, assolutamente imprevedibile, ossia indeducibile da altre cause già in atto e riscontrabili da una mente creata, umana o angelica. Al demonio rimane inacessibile la profezia e la conoscenza dei pensieri e delle volontà intime che nessun indizio esterno lascia trasparire. Dio vede le cose nella sua eternità per cui è sempre presente, nella sua semplicità, a tutto il tempo, e lo contiene, pertanto la conoscenza libera dei contingenti liberi è riservata solo a Dio e a chi egli vuole rivelare. Ciò non è consentito ad alcuna creatura, neppure alla creatura angelica perchè, anche se sfugge alle nostre vicissitudini temporali, rimane legata alla successione degli atti di pensiero e quindi per sua natura non è immersa nella eternità. Le autentiche profezie soprannaturali sono quelle riferite ad avvenimenti futuri e liberi, tutte le altre potrebbero essere preternaturali. La conoscenza di un complotto è una profezia preternaturale accessibile ad uno spirito diabolico. Infatti i demoni con la semplice conoscenza naturale conoscono cose che sono lontane dalla conoscenza umana e che possono rivelare agli uomini. Problemi relativi alla profezia: 1)profezie false; 2)interpretazioni sbagliate.
1)Le profezie possono essere false cioè escogitate e confezionate ad arte dal demonio che preannunzia talvolta ciò che egli stesso ignora. Occorre prudenza, non prestare fede al primo rivelatore che si presenta sotto apparenze di virtù, predizioni, santità e presunti miracoli, ma aspettare prima le prove.
2)Le profezie possono essere sbagliate per tre cause: a)errore di interpretazione causa l'oscurità o il carattere simbolo degli enunciati profetici; b)assegnare una portata assoluta ad una predizione che è solo condizionale o comminatoria; Dio rivela talvolta disegni che egli subordina a condizioni non manifestate o che sono scongiurati dalla conversione; c)dimenticare, da parte degli stessi "santi", il carattere transitorio della illuminazione profetica e del discernimento che richiedono ogni volta un nuovo intervento divino.
Il discernimento dell'autentica profezia richiede molta prudenza e la suddetta convergenza dei fatti. Nel caso di enunciati troppo vaghi, oscuri o addirittura equivoci o in contraddizione con altre profezie è meglio sospendere il giudizio. Le sole garanzie decisive in questo campo sono il miracolo precedente la profezia e/o l'avverarsi della stessa.

 DIFFERENTE FENOMENOLOGIA tra FENOMENI MISTICI CRISTIANI e FENOMENI  NON CRISTIANI nelle comunicazioni che comportano una componenete sensibile e tangibile:

FENOMENI MISTICI CRISTIANI
FENOMENI NON CRISTIANI
Natura
Assoluta originalità e gratuità (esperienza NON RICERCATA NON fine a sè stessa; l'iniziativa di Dio è improvvisa, diretta, ed esplicita), refrattari a qualsiasi forma di medianità e situati tra i due estremi: 1)religioni della trascendenza totale di Dio; 2)religioni della immanenza totale di Dio.
Comunione trasfigurante in cui l'amore gioca tanto quanto la conoscenza. Dio non offre la conoscenza di certe cose, bensì di se stesso. Primato delle locutio e della charitas sulla illuminatio e sulla gnosis. Il mistero supera sempre infinitamente l'esperienza che se ne può avere.
Tecniche, magie, medianità, tecnologie dello spirito con la pretesa del dominio e lo sviluppo di presunte potenzialità latenti (esperienza RICERCATA e fine a sè stessa).
Processo di auto affermazione prometeico, antico come il peccato originale e la torre di Babele. Non è un cammino religioso ma "magia e tecnologia che si contaminano per l'aura di conoscenza e di potenza che circonda sia i tecnologi sia i maghi" [1].
Modalità
Primato della dimensione dell'incontro, del dialogo  con le persone divine e umane, dove l'amore dell'altro in quanto tale rappresenta insieme il mezzo e il fine, e si concretizza attraverso il desiderio della virtù e del sacrificio.
Santa Teresa di Gesù Bambino: "All'estasi preferisco la monotonia del sacrificio".
Assoluta distinzione degli interlocutori terreni da Dio, i quali devono essere anche assolutamente personali, cioè capaci, mediante le loro facoltà spirituali, di porre degli atti pienamente umani, liberi e vitali, ossia non imposti dal di fuori attraverso l'atto transitivo o produttivo di un agete esterno. Il Dio personale vuole rivolgersi ad un essere altrettanto personale, un essere che rimane in pieno possesso delle facoltà che Egli stesso, del resto gli ha concesso. Le comunicazioni devono essere aperte o esplicite, dirette o immediate, improvvise, non provocate o non costruite. La tecnica non è rispettosa nè del percipiente nè dell'interlocutore divino. Necessità di umiltà e di respingere la tentazione permanente di afferrare e di conquistare qualcosa del soprannaturale.
Primato della "esperienza". Cammino individualistico; intimistico, vuoto mentale; superamento del "malessere della normalità" con emozioni forti che servano da sedativo ed anestetico sul sintomo senza curare il male ma che danno dipendenza, crescente consumo e perdita di controllo progressivo della propria dissociazione. Sia il neoplatonismo che la medianità che le mistiche di carattere orientale sottolineano l'èros o desiderio di conoscenza più che le relazioni interpersonali con l'altro in quanto tale e sono segnate dalla tensione verso l'esperienza di qualcosa.
La visione unitaria della realtà priva le mistiche non cristiane del substrato indispensabile all'esercizio dell'amore, infatti "la reciprocità dell'amore si ha solo nella amicizia verso gli altri, e non nella amicizia verso sè stessi" (Congr. Dottr. Fede, Il Messaggio di Fatima, 25). Mancando una dottrina chiaramente creazionista e soprannaturale, l'oggetto diventa come il prolungamento del soggetto e viceversa, con l'appannamento della loro distinzione reale. Si polarizza l'attenzione sui meccanismi infra-umani e infra-personali per far affiorare l'idea di una realtà onnicomprensiva con il superamento della responsabilità umana (es. Nirvana, medium).
Origine

soprannaturale
medianità, impostura o patologia, raramente soprannaturale
Finalità
Primato della esperienza oggettiva. La finalità delle fenomenologia mistica cristiana va attribuita tutta a Dio, la crescita nelle virtù teologalie l'accrescere nell'anima  la capacità di ricevere Dio stesso e di farle ricercare l'Essere supremo e il prossimo, ambedue oggettivamente superiori alle esperienze personali ( lo SCOPO è l'unione intenzionale e spirituale con qualcuno). La fenomenologia mistica deve riflettere questa partecipazione alla vita divina trinitaria, mistero di dono reciproco e massima unione, addirittura sostanziale, tra Persone massimamente e infinitamente distinte le une dalle altre, tra Persone la cui consistenza metafisica è quella di pura relazione o slancio verso le altre amate per se stesse. E' partecipazione alla vita di Dio uno e trino, concreamente riscontrata nel grado più elevato della vita soprannaturale terrena: l'unione trasformante, la comunione delle creature redente con la vita intima delle Persone trinitarie. E' un dono libero della Sua grazia con il quale si entra in intima unione d'amore, sul piano esperienziale ed è amore di amicizia.
Primato della esperienza soggettiva,una "esperienza psicologica dell'esistenza assoluta del soggetto" cioè liberata da ogni relazione con qualunque altra esistenza. La finalità della fenomenologia non cristiana va attribuita unicamente al soggetto umano o, addirittura, diabolico, e non più a Dio ( lo SCOPO è la fusione con il proprio principio divino, l'eliminazione della distanza, della molteplicità e della  limitatezza). La mistica del neoplatonismo e dell'Oriente non solo non è teso verso il legame ma mira esplicitamene al superamento di ogni molteplicità, dualismo, relazione, a favore di un totale dominio di sè, di una autosufficienza e autarchia completa. C'è il rifiuto della logica dell'incontro e il ripiegamento intimistico sul proprio sè, con la tendenza a rifuggire la realtà. Nei fenomeni medianici c'è la "trance" del medium in cui prevale "ciò che si dice" su "chi lo dice".
Perfezione
Primato dell'amore unitivo sulla conoscenza.
Unità per comunione. Infatti "il riconoscimento del prossimo e di Dio come persone è la misura del mio risveglio a me stesso in quanto persona" (J.A. Cuttat). E' una comunione trasfigurante dove gioca tanto l'amore quanto la conoscenza.
L'amore dominante nella vita del cristiano è l'agapè (= amore dono benevolo verso gli altri) chiamato ad assumere, purificare ed elevare l'eros.
Santa Teresa di Gesù: "La perfezione, e anche il premio, non consistono nei diletti, ma nel maggior amore e nell'operare meglio secondo la giustizia e la verità".
Primato della conoscenza; la dimensione dell'intimismo nella realtà indifferenziata e impersonale... Unità per fusione... L'amore dominante è l'eros (= desiderio dell'essere che cerca la propria completezza attraverso la conoscenza (gnosi-illuminazione) sperimentale).


Conclusione
La parapsicologia vuole conoscere "scientificamente" i meccanismi che legano trascendente e immanente dicendo di entrare in realtà intermedie, non ben definite, tipiche anche della concezione occultista-magica: 1) il preternaturale (= ciò che è al di là dell'empiricamente verificabile ma non del divino); 2) paranaturale o paranormale (= ciò che è dentro la natura e che l'uomo non conosce) annullando così la distinzione creatura-Creatore e proponendo un mutevole panteismo (cf. spiritismo, teosofia, antroposofia, ecc.).
Il dato fondamentale è che la parapsicologia è una pseudoscienza, nessuno scienziato serio l'avvalora, non essendo nè psicologia, scienza umanistica non esatta, nè scienza galileiana, scienza esatta che ha come pilastro la riproducilità delle scoperte scientifiche e il linguaggio matematico. Il paradosso è che pretende di indagare la realtà trascendente o para-trascendente con strumenti immanenti, altrimenti, facendo riferimento al Positivismo dell'800, eleva a "scienza" lo strumento medianico ed esoterico della "seduta spiritica", affermando che essendo lo spirito uguale alla energia allora  l'uomo è dio che produce la realtà anche del trascendente: dagli "spiriti" agli "ectoplasmi"o "energia bioradiante".  
"Secondo alcuni cultori di parapsicologia, tutti i fenomeni carismatici o spiritici (telecinesi, psicocinesi, materializzazioni, levitazioni, bilocazioni, modifiche di temperatura, fatti mistici) altro non sarebbero che "eventi naturali controllati però da leggi non basate su nessuna influenza nota e tradizionale" (P.A. Gramaglia, Spiritismo, dimensione occulte della realtà, Casale Monferrato (AL), 1990, p.28). Essi dipenderebbero, cioè, da una nuova forma di energia celebrale attualmente ignota che renderebbe alla mente influenzare la materia (M. Margnelli in A. Tornielli, Quando la Madonna piange, Lacrimazioni di statue, veggenti guaritori, La prima guida al soprannaturale in Italia, Milano, 1995, p.155). Attraverso questa teoria generale della somatizzazione ogni effetto di apparenza straordinaria sembra trovare spiegazione naturale. Il fatto è, però, che, come già dicemmo a più riprese, questo tipo di teoria non solo non risulta verificata, ma si basa su un grave vizio logico e metodologico: quello di spieare l'inspiegabile con l'ignoto" (AA.VV., L'estasi, Città del Vaticano 2003, pp.79-80).

Dietro alla Paraspicologia si nasconde un mondo non di rado truffaldino:
"Il problema di fondo", dice Piero Angela, "è che gli scienziati in generale non hanno la preparazione adatta per occuparsi di questi problemi. Essi dovrebbero imparare prima la prestidigitazione, le tecniche per ingannare, la psicologia, ecc. E poi dopo 10 anni incominciare a fare esperimenti...Per controllare un grosso professionista occorre un altro professionista...è quindi estramemente rischioso effettuare esperimenti con un bravo medium senza l'aiuto di un bravo prestigiatore...Più aumentano i controlli meno fenomeni  si producono...Naturalmente come sempre, si può obiettare che anche se un prestigiatore può riprodurre con un trucco un fenomeno paranormale, cioè non significa necessariamente che il fenomeno originale sia un trucco. Giustissimo (anche se è curioso osservare che gli amatori in parapsicologia non facciano mai il ragionamento rovesciato: cioè ipotizzare che un certo fenomeno sia un imbroglio fin quando un esperto in trucchi non lo passi al staccio)... L'interesse per lo spiritismo oggi continua a crescere, direi proprio grazie alla parapsicologia. La parapsicologia ha rilanciato, in un certo senso, le sedute spiritiche. Infatti si comincia per curiosità a interessarsi di telepatia, di psicocinesi, di chiaroveggenza, e poi color che credono fermamente in questi fenomeni finiscono per arrivare alle sedute medianiche. E', insomma, un pò come passare dalle droghe leggere alle droghe pesanti. Le emozioni sono più forti. E in queste sedute le emozioni forti non mancano davvero...le sorelle Fox che furono le iniziatrici dello spiritismo nell'800 e un giorno una delle sorelle Fox confessò pubblicamente che si trattava di trucchi, e mostrò come avvenivano gli imbrogli...(P. Angela, Viaggio nel mondo del paranormale, Milano, 1998, pp.57.210.280.295.305).
Allora evitiamo tutti coloro che parlando dell'uomo evidenziano le sue "potenzialità nascoste", il "potere", i "fluidi" e la"energia", poichè in realtà ci parlano di esoterismo, di occultismo, di spiritismo... di pratiche magiche che hanno come scopo il "controllo" di sè e degli altri secondo un "sacro" paganeggiante e pervertito, senza nessun tipo di fondamento scientifico e nell'approccio sostanzialmente anticristiano perchè: a)panteista; b)gnostico; c)esoterico. Gli unici "fluidi" che, secondo la scienza, il corpo umano possiede sono le sue "puzze" (ascelle, alito, ecc.) e il calore emesso per conduzione-convezione attraverso i suoi processi metabolici sviluppa  poco più di un centinaio di watts, come una minuscola stufetta. Il voler far coincidere la "energia", realtà immanente, a-personale e manipolabile con lo "spirito", realtà trascendente, personale e intelligente significa voler far corrispondere l'immanente con il trascendente, annullando il trascendente, avendo così l'illusione che l'uomo possa "controllare l'energia vitale" e decidere ciò che è bene e ciò che è male, ergendosi a Dio. Questo orizzonte antropologico "immanentistico" sviluppandosi dal rinascimento e che oggi chiamiamo "modernità" considera lo "spirituale", immateriale e confonde la vita intima dello spirito con la realtà della psiche; così l'uomo "moderno" si percepisce, erroneamente, come un composto di corpo e anima razionale (anima senza trascendenza, psichè), una entità psicosomatica in una dimensione sociale, così al corpo corrisponde il mondo materiale, alla anima razionale il mondo immateriale e per derivazione lo "spirito" o "vita spirituale" sarebbe la vita dei pensieri-emozioni. Volendo, nella post-modernità, reintrodurre dalla "finestra" il "sacro"  che si era buttato via dalla "porta" nella "modernità", si è introdotto il concetto immanente di "energia" con un duplice scopo; dire il sacro e dirlo legandolo al corpo e all'anima razionale, pertanto "prodotto" con delle "tecniche" dall'uomo. [vedi: la differenza tra lo SPIRITO e la ENERGIA].
In realtà tutto l'uomo è immagine e somiglianza di Dio in quanto corpo-anima e spirito pertanto lo spirituale è coessenziale al materiale e "la persona esiste per l'unione consustanziale di corpo e anima, cioè non per il congiungimento di due realtà autonome, ma per l'immissione ontologica dell'uno nell'altra, di modo che tutto ciò che attiene all'uno è altresì dell'altra e viceversa" (M.D. Chenu). Secondo questa visione integrale o cattolica (= "secondo il tutto") dell'uomo visto come essere pneuma-psico-somatico, l'uomo è, per grazia di Dio, un essere "soprannaturale" che deve dare frutti di immortalità facendosi cooperatore dello "Spirito" nella storia della salvezza.



NOTE
 [1] Siamo molto lontani dall'induismo e dal buddismo nati da una reazione allo scandalo del male e del dolore, protesi mediante apposite tecniche meditative a fornire una via di uscita dal mondo verso un aldilà dimensionale.
Addirittura la dottrina della reincarnazione, da realtà negativa, si trasforma in Occidente in positiva, ottimista e progressista. C'è la pretesa in Occidente di separare le tecniche di meditazione orientale dall'humus filosofico e religioso che le ha vista nascere. L'unica dimensione che conta, in tale prospettiva, è l'aldiquà e di tanto in tanto, per vivere meglio, sperimentare lo "stato modificato di coscienza". Questa è la prospettiva del New Age e dello Spiritismo che hanno come scopo il creare una "religione universale" dove è l'essere umano a creare i propri riti. Per Danielou, "il mondo della tecnica è in grado di dilatare indefinitamente la prigione nel quale l'uomo è rinchiuso ma non è in grado di farlo uscire da essa; prolunga indefinitamente le cose nel loro ordine, ma non fa affatto passare a un altro ordine". Senza un Dio provvidente trionfa la paura nell'uomo contemporaneo, orientandolo verso la magia, la veggenza e gli spiriti in cerca di risposte e percezioni immediate di contatti sensibili ed emotivamente forti con l'aldilà e con i defunti per colmare il "vuoto di senso".