lunedì 22 agosto 2011

Gli Angeli gnostici


Gli Angeli gnostici



Secondo uno dei massimi esperti in materia, il defunto prof. Ugo Bianchi, con il termine "gnosticismo" si intende un movimento- di pensiero centrato sul concetto di conoscenza che si sviluppò entro i confini dell'Impero Romano tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo. Vi è, quindi, una connotazione storica precisa. Con il termine "gnosi", invece, si intende un insieme di tendenze universali di pensiero che trovano il loro denominatore comune nel concetto di conoscenza, per cui il manicheismo, il mandeismo e la cabala possono essere forme particolari di gnosi. In conclusione, la gnosi come corrente religiosa esistente, va nei suoi elementi caratteristici già prima della venuta di Cristo. Oggi fa parte dei settori più sensibili e colti della Chiesa; si parla con cognizione di fatto della rinascita di una gnosi moderna (neognosi), che è certamente diversa da quella antica, ma non per questo è meno pericolosa per la ...
... fede cristiana. Il termine "gnosi" si riferisce a quella particolare conoscenza salvifica che ha per oggetto î misteri divini ed è esclusivo patrimonio di un gruppo di iniziati o di eletti. Nei primi secoli dopo Cristo, la gnosi diede vita ad un movimento religioso: lo gnosticismo, le cui radici ideologiche hanno continuato ad affascinare ben oltre l'epoca del primo Cristianesimo molti movimenti a tendenza esoterica sviluppatisi lungo i secoli fino alle scuole di psicologia che si rifanno a Jung e a Roberto Sicuteri oltre che a molti filoni della New Age.
L'antico gnosticismo storico scaturì dal sincretismo delle antiche religioni orientali e dalla mistica ellenistica e siccome esso cercava di coinvolgere il Cristianesimo del processo generale del sincretismo religioso vi fu un urto gravissimo con la Chiesa che durò per gran parte del secondo secolo. Gli gnostici sì dicevano "i veri cristiani" eredi e detentori di una conoscenza superiore che il Cristo avrebbe trasmesso soltanto ad alcuni discepoli scelti ed esercitavano una forte seduzione sugli animi più sensibili con una promessa di una pretesa conoscenza superiore a quella che offriva la comune fede cristiana. Gli gnostici per mezzo di una interpretazione allegorica della Bibbia dissolvevano quasi completamente la fede cristiana fino a renderla inconoscibile con concetti e idee della filosofia platonico-pitagorica e dello stoicismo ai quali si aggiungevano elementi del parsismo di Zoroastro, della cosmologia siro-fenicia e dell'astrologia siro-caldaica.
I Padri della Chiesa si resero conto rapidamente del pericola rappresentato da una dottrina come quella gnostica che si fondava su una conoscenza personale e -immediata che prescindeva dalle strutture ecclesiali e sulla Tradizione. La dottrina gnostica era in grado di piacere sia ai pagani colti, restii a passare la fede cristiana, sia ai cristiani di ceto elevato alla ricerca di una dottrina elitaria. Gli gnostici ci sono noti- attraverso due fonti: la prima è la massa di documenti elaborati dai loro avversari tra i quali ricordiamo S. Ireneo, vescovo di Lione, Ippolito ed Epifanio, vescovo di Salamina che definì lo gnosticismo "un movimento dalle mille teste" cioè sfuggente e difficile da inquadrare (com'è oggi la NewAge) e la seconda fonte è costituita da un'intera biblioteca di documenti gnostici rinvenuta nel 1945 a Neg Hammadi in alto Egitto. 152 testi portati alla luce a Nag Hammadi sono di diverso genere letterario, vi sono dei vangeli attribuiti agli apostoli (Vangelo di Filippo, di Tommaso, degli Egiziani) che sono esclusi dal canone neotestamentario e rientrano nella categoria degli apocrifi. Nella biblioteca di Nag Hannmadi vi sono anche i testi di Atti in cui sarebbero riportati le conversazioni segrete che Gesù ebbe con i suoi discepoli (atti di Pietro e dei dodici apostoli), sono contenuti nelle epistole edificanti (la lettera di Pietro a Filippo; la lettera a Regina) ed infine vi sono delle Apocalissi (la prima e la seconda Apocalisse di Giacomo, l'Apocalisse di Pietro e quella di Adamo). In tutti questi testi che ho elencato c'è una forte presenza di Angeli, spiriti celesti e spiriti tenebrosi.
Presenterò ora, brevemente, alcuni punti chiave del pensiero gnostico prima di addentrarmi nell'angelologia di tale movimento. Nonostante la varietà dei sistemi gnostici (Basilide, Valentino, Carpocrate, Marcione...) possiamo stabilire alcune concezioni fondamentali comuni: al primo posto vi è il dualismo, cioè il contrasto tra Dio e la materia eterna, che è concepita talvolta in senso platonica, come senza essere e forma, e talvolta in senso parsistico, come animata da un principio cattivo. Gli gnostici più evoluti credevano che dal sommo Dio nascosto derivassero per emanazione numerosi eoni o spiriti, in cui essere tanto più limitato quanto più essi sono lontani dalla prima fonte divina. L'emanazione, degradando sempre più, giunge ad una mescolanza di elementi del regno della luce (il Pleroma), con 1a materia, componente del regno delle Tenebre e del Male (il Kenoma). Nasce allora l'elemento materiale per la formazione del mondo che viene effettuata dall'eone più inferiore. II creatore del mondo (il demiurgo) viene identificato con il Dio dell'Antico Testamento.
E' evidente che il pensiero dello gnosticismo è fondamentalmente pessimistico, perché affermare che il mondo è male, equivale a dire che il suo Creatore lo è altrettanto, infatti un Dio buono non avrebbe potuto creare questo mondo infinitamente malvagio. Nel mito gnostico, il demiurgo è figlio di Sofia, l'ultimo degli coni celesti, che volle procreare senza il suo compagno. L'eone Sofia verso la sua caduta verso il basso, al di fuori della Pleroma, genera la materia e crea un mostruoso feto malvagio e superbo anche se possiede una fievole presenza dell'intelligenza della madre: il demiurgo. Gli gnostici, come abbiamo già visto, identificavano il demiurgo con il Dio dell'Antico Testamento e ritenevano che il demiurgo avesse operaio la creazione dei mondo dando forma dapprima agli arconti che sono potenze malvagie che collaborano con lui alla creazione del primo Adamo. Avendo vista riflessa nell'acqua un immagine del Dio superiore il demiurgo e i suoi sette principali arconti decidono di riprodurla nel primo uomo. Ognuno degli arconti produce una particolare sostanza nell'anima di Adamo, ma egli non si regge in piedi e strisci miseramente. Sofia si commuove benevolmente e fa si che attraverso uno stratagemma il demiurgo infonda nel primo uomo quel poco di spirito di luce che lei gli ha trasmesso. In questo modo il demiurgo perde la sua forza mentre Adamo l'ottiene. Adirato contro Adamo, il demiurgo e i suoi malvagi arconti cercheranno di ucciderne lo spirito, per cui viene creato un corpo che soffocherà il primo uomo, 355 coni prendono parte alla creazione del corpo di Adamo mentre gli arconti provvedono ad infondere le passioni del dolore, della paura, del piacere e del desiderio e poi lo sistemano nel paradiso. Eva, la compagna di Adamo, é sedotta dal primo arconte che insegnò ai progenitori l'attività sessuale. Per gli gnostici l'attrazione sessuale è una forza malefica che per mezzo dell'illusione opera un'inversione dei veri valori.
Gli arconti, oltre a rinchiudere lo spirito dell'uomo in un corpo, creano il destino ed il tempo che scandirà con il trascorrere degli anni, il rito della schiavitù dell'umanità. L'obiettivo del demiurgo e degli arconti è quello di allontanare l'uomo dal vero Dio e l'essere umano si salverà solo percorrendo un lungo cammino per sfuggire l'illusione e trovare la realtà. Per ottenere la redenzione, cioè la liberazione delle scintille di luce imprigionate nella materia e la loro restituzione nel regno della luce (Pleroma) viene inviato il cristo che per gli gnostici è un eone superiore che rivela il vero Dio ed insegna come superare ed eliminare la materia. Cristo scende sulla terra per la salvezza degli uomini e assume per un certo tempo il loro destino, non perché vuole dare un senso alla sofferenza sulla terra, così come afferma la dottrina cristiana ma, secondo gli gnostici, per liberare le particelle di luce che si sono traviate nella materia. Il corpo del Cristo non è che una maschera provvisoria che gli permette di passare non visto davanti alle potenze cosmiche per redimere le anime imprigionate dai corpi.
La passione e morte di Gesù hanno avuto luogo per ingannare le potenze tenebrose. Non avendo sofferto che in apparenza Gesù si prende gioco della credulîtà degli arconti che, vedendo il suo cadavere, sono sicuri di averlo ucciso. Della redenzione sono partecipi solo i pneumatici o gnostici, nei quali cioè prevale l'elemento pleromatieo, invece gli ilici cioè la grande massa degli uomini verranno distrutti insieme alla materia. Grazie a Cristo, 1'anima riacquista la si vera conoscenza e si accinge a risalire alla sua patria celeste attraverso un lungo e pericoloso viaggio tra le sfere celesti. Nella cosmologia gnostica i cieli sono pieni di arconti il cui fine è di respingere l'anima nella sua prigione. Per superare felicemente tutti gli ostacoli disseminati sulla via del ritorno, l'anima si serve di parole e di segni magici (formule di incantesimo, sigilli, parole d'ordine, simboli). L'anima acquisisce questo insieme complesso di conoscenze e di tecniche precise, che costituiscono la parte pratica della gnosi, grazie all'insegnamento esoterico di Cristo. In numerosi documenti gnostici, Gesù istruisce i discepoli, simbolo dell'anima sul comportamento da tenere quando attraverseranno le sfere celesti. In sintesi possiamo affermare con decisione che lo gnosticismo è una dottrina assolutamente non cristiana e anche la concezione della redenzione per opera di Gesù è un elemento esterno alla gnosi e noti, tocca la sua vera essenza che è eretica perché elimina l'unità di Dio e l'unità del Cristo divino con il messia terreno. Un personaggio di spicco nell'ambito della gnosi fu Valentino, quando gli fu preferito un altro alla nomina episcopale, egli ruppe violentemente con la Chiesa. Valentino, che diede vita ad un gruppo di seguaci, i Valentiniani, si stabilì infine a Cipro. Fu lui ad introdurre nella cosmologia gnostica i concetti di Plerama, di Eoni, di Sophia e la teoria della sizigie. Secondo la ricostruzione del pensiero valentiniano prima dell'inizio dell'universo esisteva unicamente il Propàtor (letteralmente: anteriore al padre) detto anche Btthos (l'abisso) che era in uno stato di assoluta quiete insieme a Sigé (il silenzio), la sua componente femminile.
II Propàtor era amore infinito e proiettò fuori di sé Nous, il primo degli Eoni. Per Valentino il termine Eone designa una forza astratta universale che è una emanazione del Propàtor che in realtà non opera direttamente sull'universo, ma agisce tramite la mediazione degli Eoni, che sono in numero limitato e formano una scala gerarchica discendente, dall'alto al basso del mondo divino. Nella cosmologia di Valentino gli Eoni non si possono paragonare neppure agli angeli, perché essi sono pure astrazioni, semplici principi vitali in movimento. Nell'universo mentale gnostico gli coni. sono i mattoni di cui è costruita la realtà superiore eterna, di cui la realtà inferiore non è che un'ombra sfocata. Il termine aiones (sempre al plurale) ricorre molte volte negli scritti gnostici di Nag Hammadi per indicare segmenti spaziali di numero indefinito che costituiscono il mondo neotico e spirituale invisibile ed eterno. Nella trascrizione eresiologica di Ireneo è presente il Termine al singolare incorruptibilis Aeon, ad indicare il mondo superiore formato dalla collettività degli coni come è immaginato dagli gnostici oFti.
Frequente è anche l'uso del termine aiones (sempre al plurale) per indicare un nuznero circoscritto (tre e multipli di tre, quattro e multipli di quattro) di entità spaziali, concepiti come segmenti del cosmo intellettuale, diversificati e stratificati. Aion al singolare ricorre nei trattati degli gnostici sethiani, per designare 1'entità più vicina al Padre inconoscibile, Barbelo, 1'eone autogeno e tre volte maschio, che è a sua volta concepito come triplici o quadruplice e come generatore degli coni successivi. Più raramente, coni può indicare delle realtà inferiori esistenti al di fuori del pleroma. Nel libro Apocalisse dì Adamo, Eva ed il suo compagno sono due coni risultanti dalla divisione dell'androgino primordiale. Sempre nello stesso libro, il termine coni sembra denominare le potenze del mondo inferiore soggette al demiurgo Saklaialdabaoth, per cui pare che il termine coni si adatti anche agli arconti, in sostanza demoni cattivi che fanne parte della carte del dio malvagio Ialdabaoth che l'Apocalisse di Adamo definisce come il signore degli coni, così come contraddistingue la categoria degli esseri spirituali emananti dal dio supremo, in sostanza "angeli". La contrapposizione corrente tra coni come ipostasi della realtà superiore e angeli come creature del dio inferiore in alcuni testi gnostici si attenua fino a scomparire completamente.
Lo storico delle dottrine gnostiche, il prof. Giovanni Casadio a tal riguardo scrive: "Se in Apocrifo di Giovanni (II, 1) 13,5-30 gli angeli appartengono alla creazione di Ialdabaothh così come gli coni, sono stirpe di dio invisibile e autogenerato, in ProtTrim 49,15 il termine ‘angeli’ serve a denominare gli enti appartenenti al mondo superiore, mentre in EvAeg (IV 2) 73,25-27 gli angeli sono rappresentati come esseri inferiori ma non negativi emananti dai grandi coni. Infine in Zostr (4,26-29,7; 19,69) gli coni paiono concepiti come entità essenzialmente spaziali, come zone o reami celesti entro i quali risiedono gli angeli con le qualità corrispondenti. Di fronte ad una situazione di tale fluidità semantica non c'è da stupirsi che 1'eresiologo Epifanio, dovendo dare un nome ai sette figli di Ialdabaoth che plasmano il primo uomo Adamo, tagliando corso sulle sfumature li definisca 'eoni ovvero angeli` (Panar. 37,4,1). Di angeli si parla pure nel "Libro di Baruch", testo sacro degli gnostici Ofiti, così detti perché adoravano il serpente (in greco ò phys) del peccato originale. In tale libro si afferma che vi sono tre principi ingeneranti dell'universo: due maschili, il Buono ed Elohim, e un principio femminile, Eden, che è dotata di una duplicità di corpo e di spirito di donna nella parte superiore e di serpente nella parte inferiore. Elohim si unì ad Eden e dalla loro unione nacquero dodici angeli maschili affezionati al padre e dodici angeli fezruninili legati invece alla madre. Tutti questi angeli crearono Adamo ed Eva cui Elohim infuse il pneuma mentre Eden infuse l'anima. Elohim, però, si innalzò in cielo con i suoi dodici angeli e decise di rimanere accanto al Buono della Luce. Eden, addolorata ed offesa per essere stata abbandonata, si vendicò inviando i suoi 12 angeli femminili a compiere eternamente il giro del mondo per diffondere nell'umanità lo sconvolgimento.
In modo parti.colare il primo di questi angeli, Babel, è la causa delle tragedie passionali e delle separazioni tra gli sposi. In questo modo, secondo gli gnostici Ofiti, Eden si vendica di Elohim provocando sofferenze nello spirito che egli ha infuso negli esseri umani. A1 contrario Elohim che desiderava salvare questo spirito fa intervenire il suo terzo angelo di nome Baruch che contrasta l'angelo divisore. Per quanto riguarda più propriamente 1' angelologia gnostica vi è da osservare che in genere essa ha il suo fondamento in una cosmogonia e teogonia che si basano sulla dottrina dell'emanazione piuttosto che sul concetto cristiano di creazione. L'universo materiale e gli esseri che lo popolano, visibili ed invisibili, secondo la dottrina gnostica non furono creati da un Dio singolare e personale, ma furono emanati o derivarono da un'unità spirituale originale che così frammentò se stessa in una pluralità di esseri. Tra il grande numero di entità e mondi spirituali che nacquero dalia fonte originale, alcune restarono in stretto contatto con il loro punto di origine trascendentale. Si tratta di luminosi esseri angelici che sono benignamente disposti nei confronti degli uomini che aspirano all'unione cosciente con la fonte suprema di tutto. Secondo la visione gnostica codesti angeli buoni cercavano di procurare la salvezza degli uomini spirituali prima della venuta del Cristo, ma senza successo e dopo di essa collaborarono con lui. Questi angeli buoni, rispetto agli uomini pneumatici, rappresentano l'elemento spirituale in condizione di maggiore perfezione ed essa è vista come una condizione maschile, mentre questo elemento negli uomini è più debole ed è considerato femminile. Per gli gnostici questa entità buona angelica rappresenta la controparte celeste dell'uomo, la sua dimensione maschile e, dato che nel Pleroma divino non entrano se non gli esseri androgeni, cioè in coppia (sizigía). Per cui alla fine del mondo ogni uomo spirituale si unirà con il proprio angelo, costituendo la parte femminile della coppia mentre l'angelo rappresenta l'elemento maschile.
In tal modo diventerà possibile anche per gli angeli l'ingresso nel Pleroma che, nonostante la perfezione della loro natura, è ad essi escluso finché gli uomini pneumatici destinati ad unirsi con essi completeranno la loro purificazione nel mondo. L'autore gnostico Eracleone a riguardo degli angeli buoni così scrive: "Essi hanno bisogno di noi per entrare, perché senza di noi non è a loro permesso... Perciò ben a ragione pregano per noi". Riguardo poi agli spiriti malvagi per la dottrina gnostica essi si alienarono dalla loro fonte suprema e poiché dimenticarono la loro vera origine divina arrivarono a considerarsi sovrani (in greco arconti) cioè separati ed esistenti per se stessi a pieno diritto. Uno degli spiriti cattivi divenne così arrogante da affermare che non vi fosse altro Dio all'infuori di lui. Secondo gli gnostici, è da questo piccolo Dio (che sarebbe in realtà un grande angelo la cui mente fu oscurata dall'arroganza) di cui parla la Bibbia nel libro della Genesi come di Dio creatore. A tale riguardo ho già ampiamente dimostrato come per gli gnostici il cosmo entro cui è contenuta la creazione materiale non fu opera del vero Dio, ma di intelligenze angeliche alienate. I teologi gnostici, commentando la Genesi, sottolineavano l'uso della prima persona plurale: "facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza", oppure l'altra frase biblica: "Ecco che l'uomo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene e il male", che veniva interpretata dagli gnostici come colui che aveva espulso l'umanità dal Paradiso dopo avervi messo Adamo ed Eva come una collettività di angeli malvagi. Per lo gnosticismo 1'umanità è pertanto soggetta all'oscura tirannia degli arconti malvagi che reggono il cosmo, ma è anche assistita da angeli di luce. Il dramma di ogni essere umano è quello di essere spinto verso l'alto dagli angeli saggi e soccorritori e nello stesso tempo essere reso schiavo dal basso dagli angeli malvagi.
La vera conoscenza (la gnosi) si esprime attraverso la gerarchia degli angeli positivi, dapprima attraverso la trasmissione di impulsi rivelatori che animano la scintilla caduta dallo spirito umano fino a farle raggiungere il grande incendio della gnosi, e poi attraverso l'unione dell'anima umana con un io celeste che è chiamato dagli gnostici "1'angelo gemello". I maestri gnostici non ritenevano l'angelo gemello una caratteristica di pochi illuminati; a tale riguardo Valentino e la sua setta elaborarono un rito misterico attraverso il quale gli adepti potevano unirsi al loro angelo gemello. Tale rito, denominato "la stanza della sposa", rappresentava il più alto passo iniziatico dello gnosticismo durante l'esperienza terrena. L'anima umana del candidato alla stanza nuziale veniva considerata la sposa dell'angelo gemello e il passaggio della coscienza umana dal piano mandato alla dimensione spirituale era visto come una festa di nozze. Clemente di Alessandria, in un'opera di confutazione dell'eresia gnostica, descrivendo il rituale della stanza nuziale, così scrisse: "Gli uomini pneumatici allora deponevano le loro anime, e nello stesso momento in cui la donna riceve il suo sposo, ciascuno di loro riceve il suo sposo, l'angelo gemello". Secondo il vangelo gnostico di Filippo il rito della stanza nuziale è a1 culmine dei sacramenti istituiti da Gesù per la liberazione delle anime umane. Tale vangelo, riferendo le parole di Gesù all'ultima cena, afferma: "Egli disse quel giorno nell'Eucarestia: `Tu che hai unito il perfetto, la luce, con lo Spirito Santo, unisci gli angeli anche con noi, le ‘immagini’. In conclusione, solo la conoscenza approfondita dell'angelologia gnostica permette di comprendere in fondo quei fenomeni culturali complessi come il magismo rinascimentale, l'esoterismo occidentale moderno (Blavatsky, Steiner, Heidel, Aivanhov) e specialmente la New Age che è la gnosi rinata dopo 2000 anni.
Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)