giovedì 1 marzo 2012

ARCIVESCOVO CUCCARESE: PARROCO NON SI SENTA MAI PADRONE, SIA SERVITORE. PERICOLOSO ALLONTANARSI DAL MAGISTERO DELLA CHIESA

ARCIVESCOVO CUCCARESE:  PARROCO NON SI SENTA MAI PADRONE, SIA SERVITORE. PERICOLOSO ALLONTANARSI DAL MAGISTERO DELLA CHIESA


di Bruno Volpe

“Il Prete sia sempre servitore. Non ceda mai alla lusinga del potere, tanto meno si mostri arrogante o padrone della parrocchia”: lo dice Monsignor Giuseppe Cuccarese, Arcivescovo emerito di Pescara.
Eccellenza, il Papa ha detto con chiarezza che il Prete deve essere umile.
“Ha perfettamente ragione e chi si crede un idolo, o si comporta in modo arrogante e prepotente nella parrocchia, tradisce il suo spirito di servizio. Il Sacerdote sia servitore, non deve servirsi della Chiesa”.
E aggiunge: “In ogni circostanza della vita, chi ha scelto di legarsi a Cristo, deve domandarsi: che cosa farebbe il Signore al posto mio? Basta questo criterio, sicuramente non facile vista la fragilità della condizione umana, a limitare i nostri errori”.
Il Papa ha anche lanciato un accorato allarme contro l'analfabetismo religioso.
“Questo rischio oggi esiste. Specialmente quando noi Preti ci allontaniamo dal Magistero della Chiesa. In questo caso, per errore o per manie ... di protagonismo, non rendiamo un buon favore alla Chiesa, ma la tradiamo. Se qualche fedele rimane analfabeta, ossia ignorante del Catechismo e della dottrina, molta responsabilità è del Pastore, non della pecorella”.
Insomma prendere le distanze dal Magistero è un errore
“La Chiesa è Madre e Maestra, nessuno di noi è autorizzato a costruirsi dottrine personali e seducenti, interpretazioni stravaganti della parola. Dobbiamo seguire in fedeltà e docilità gli insegnamenti del Papa, in comunione con Lui”.
Il Prete deve essere coraggioso?
Il Sacerdote deve dire la verità con carità, ma ha il dovere di parlare chiaro, senza ingannare nessuno.
La nostra missione è quella di annunciare la Parola con la radicalità che richiede il Vangelo, senza badare mai alla nostra popolarità o al consenso della gente. Men che mai al protagonismo.
La nostra scala di valutazione non è quella dell'applauso, ma solo la fedeltà alla Parola di Cristo. Persino quando questa fedeltà ci faccia pagare un prezzo salato”.