mercoledì 16 maggio 2012

Feretro di Enrico De Pedis nella Basilica Sant'Apollinare Roma


Padre Giulio Maria Scozzaro

Martedì 15 maggio 2012

Molta sorpresa ha suscitato nell’opinione pubblica la conoscenza della tomba di un delinquente matricolato all’interno della Basilica di Sant'Apollinare a Roma, possibilità riservata solo ad un Papa o ad un Vescovo nella sua diocesi. Enrico De Pedis venne ucciso a Roma il 2 febbraio 1990 e fino allora aveva alternato frequentazioni con Vescovi e criminali di spessore. Numerosi pentiti dopo la sua morte lo hanno indicato come il responsabile del rapimento e dell’uccisione di Emanuela Orlandi su ordine dell’Arcivescovo Paul Marcinkus, presidente a quel tempo dello IOR, la banca vaticana.
De Pedis è stato un criminale italiano, boss dell'organizzazione criminale romana nota come “Banda della Magliana”, ha ricevuto una sepoltura del tutto inusuale per un comune cittadino, che risulta ancora più sorprendente trattandosi di un criminale della sua caratura: la sua tomba infatti si trova all'interno della cripta della Basilica di Sant'Apollinare a Roma. Ieri la magistratura ha fatto aprire la sua tomba per verificare eventuali presenze di resti della Orlandi, e i mass-media sono ritornati a gridare allo scandalo per questo connubio tra criminalità e funzionari del Vaticano.
C’è comunque da rilevare che De Pedis nonostante la sua vita da criminale fu un grande benefattore proprio di quella Basilica, donando svariati miliardi di lire per i bisogni dei poveri e per la formazione dei giovani. Non erano però soldi puliti, non erano soldi suoi, provenivano dalla droga e da affari illeciti. Un mistero rimarrà questa insolita sepoltura con l’autorizzazione dell’allora Vicario di Roma Cardinale Ugo Poletti.
Gesù nel Vangelo ci parla della venuta dello Spirito Santo, mentre ci sono Vescovi che Lo cacciano da essi e dalle loro diocesi…
Lo Spirito Santo è vita, porta la Grazia ed è la Grazia, non rimane dove c’è la morte spirituale. Non può scendere in coloro che “con la bocca benedicono e nel loro cuore maledicono”. Il Salmo 61 ci fa questa rivelazione, svela che Dio non è mai presente dove c’è il peccato mortale, ma rimane nelle anime che curano la loro vita spirituale.
La differenza sta proprio qui: quanti rifiutano lo Spirito Santo non portano la pace nel cuore e non possono trasmetterla agli altri. Non è sufficiente parlare nelle omelie e nelle catechesi dello Spirito Santo per possederlo e lasciarsi plasmare, trasfigurare, divinizzare.
Lo Spirito Santo corre dove trova la sua Sposa Immacolata, ecco perché è determinante la devozione alla Madonna.
Molti oggi ostentano di possedere lo Spirito Santo, sono convinti che è cosa loro, dovuto ad alcune preghiere ed invocazioni molto viscerali. Non viene Dio nelle anime solo per le invocazioni, è illusione e follia pensarlo, viene esclusivamente se trova l’anima pura e virtuosa. Lo Spirito Santo non dimora nel peccato e nella corruzione, non infonde i suoi divini doni a quanti vivono in opposizione ai suoi voleri.
E la caratteristica per verificare la presenza dello Spirito Santo è l’amore: chi sta con Lui, ama e sempre ama. Ama e poi ama!
Gesù ha amato anche i peccatori fino alla morte di Croce, ha amato sempre perché lo Spirito Santo era il suo Spirito, era pieno di Amore perché Lui stesso era l’Amore e sempre amava. Se lo Spirito Santo non dimora nelle anime, non c’è neanche la comunione con Gesù, non c’è vita cristiana e le preghiere sono una ripetizione meccanica. È lo Spirito Santo la vita dell’anima, senza la sua presenza trionfa il peccato mortale e tutte le opere che si compiono sono opere inutili.
Guardiamo i comportamenti di Gesù e meditiamo le sue parole per capire che il cristiano è chiamato ad amare sempre.
Il cristiano deve seminare amore dove passa, ma prima deve morire a se stesso per rinascere nello Spirito Santo. Non lasciatevi ingannare da quanti dicono di pregare lo Spirito Santo e si considerano perfetti e mistici, di avere doni e di conoscere il futuro, perché proprio lì dove si esibisce e pavoneggia non c’è traccia dello Spirito Santo.
La vera vita spirituale è interiore e senza sbandieramenti di santità, è necessario morire a se stessi per far risorgere Gesù. Gli Apostoli non volevano distaccarsi da Gesù, ma la condizione per ricevere lo Spirito Santo stava proprio nella loro nuova disposizione interiore: dovevano vivere di Fede ed accogliere l’ineffabile Invisibile.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.