lunedì 21 maggio 2012

La potente e sorprendente lettera del Vescovo Miccichè


Padre Giulio Maria Scozzaro

Domenica 20 maggio 2012
La potente e sorprendente lettera di ieri del Vescovo Miccichè, dopo avere subito una punizione incredibile e impensabile. Da ieri non è più il Vescovo di Trapani, è stato sollevato non per motivi disciplinari o per il danno economico commesso da un Prete della diocesi, la sua rimozione è senza un motivo. Nella sua lettera forte e che chiarisce ogni dubbio, afferma che i vertici della Chiesa lo avevano già deciso prima ancora di capire la verità sul furto commesso da un Prete, malizioso anche nel contraffare la firma del Vescovo Miccichè come ha scoperto la magistratura. E per i magistrati il Vescovo Miccichè è parte lesa, è stato lui ad aver subito danni in ogni senso.
Ma alcuni Cardinali della gerarchia della Chiesa hanno forzato la verità per ottenere la sua rimozione. Il motivo? Il Vescovo Miccichè non appartiene alla massoneria ecclesiastica. È sufficiente come motivazione per rimuoverlo, con un atto inconsueto e sorprendete? Per loro ogni pretesto è una verità!!! Del Vescovo Miccichè rimangono le lotte contro la massoneria nella città di Trapani.
Per il Giubileo del 2000 scrisse una lettera alla diocesi in cui evidenziava con preoccupazione il condizionamento della massoneria nella città. In tutti gli anni della sua presenza a Trapani ha sempre detto nelle omelie e scritto nelle lettere ai fedeli, che Chiesa e massoneria sono inconciliabili.
Atti coraggiosi da vero apostolo di Dio del Vescovo Miccichè, ma si è scontrato e ha dovuto fare i conti soprattutto con quella massoneria che invece è all’interno della Chiesa e che oramai condiziona tutto. Ma questi potenti ne avranno per poco tempo, Gesù non permetterà che la sua Chiesa rimanga così avversata da nemici interni, lupi famelici travestiti da agnelli.
Questo scriveva il Vescovo Miccichè alla diocesi nel 2000 per il Giubileo: “Non è possibile una vera conversione senza un’attenta e vera presa di coscienza del peccato personale, ecclesiale e sociale”.  Già solo queste parole indisposero qualcuno, ma solo dopo il 2008 cominciarono gli attacchi subdoli contro lui per allontanarlo dalla diocesi e metterla nelle mani di un altro affiliato alla massoneria ecclesiastica. E così sarà!!!
Senza alcuna sorpresa ho potuto notare che il Vescovo Miccichè nella sua lettera di ieri, scrive determinate cose molto gravi su quei Cardinali e Vescovi che non seguono più Dio e che io avevo già scritto nel mio libro “La corruzione nella Chiesa” di un anno fa. Riporto alcuni passaggi molto forti della lettera di saluto alla diocesi del Vescovo Miccichè:

(…) come fulmine a ciel sereno in un momento in cui finalmente la verità era venuta a galla con la conferma del mio retto agire in Vaticano, mi viene comunicato che la Santa Sede ha proceduto alla mia rimozione dalla cura pastorale della Diocesi di Trapani. Nella lettera inviatami dal Nunzio Apostolico in Italia, però, non si fa menzione delle motivazioni che stanno alla base del provvedimento adottato.
Pertanto, per quanto possa apparire incredibile, non mi è dato sapere i motivi che avrebbero reso necessario un atto così platealmente punitivo: motivi che secondo la legge canonica devono essere gravissimi ma che certamente sono falsi.
(…) la Magistratura ha ravvisato l’assoluta insussistenza delle accuse. E la stessa Santa Sede ha dichiarato perfettamente corretto il mio agire contro don Antonino Treppiedi.
Ma è chiaro che il complotto che si è mosso contro di me non aveva solo riferimenti locali ma ha trovato sponde, purtroppo, anche in più alti livelli della Chiesa dove il verdetto contro di me era stato scritto prima di qualsiasi effettiva verifica.
Un complotto che ha coagulato forze interne ed esterne alla Chiesa.
È chiaro che i miei superiori (della Santa Sede) non hanno saputo o voluto capire cosa stava succedendo in questa diocesi, lasciando il clero e soprattutto il popolo di Dio in balìa di calunnie meschine di cui l’opinione pubblica è stata abbondantemente nutrita.
(…) il danno subito non solo dalla mia persona ma da tutta la Chiesa di Trapani venga ristabilito almeno civilmente e penalmente. Ma quello che mi preme soprattutto è respingere ogni tentazione di superbia e non chiedere nulla per me ma per voi, porzione di Vigna del Signore, che con tutti i miei limiti ho cercato di servire fedelmente negli ultimi 14 anni dando vita ad iniziative e realtà che mai si erano viste nella Chiesa Trapanese.
Forse pago anche per questo?
Pago per aver denunciato la cultura mafiosa presente anche al nostro interno invitando ad un serio esame di coscienza durante il Giubileo?
Pago per aver denunciato la cappa della massoneria?
Pago per non aver fatto accordi con nessun politico per avere contributi ed elargizioni?
Pago per essermi esposto dove la Chiesa non si era mai esposta?
Pago per aver dovuto imporre una condanna al presbitero che si è reso responsabile di situazioni censurabili?
Con quanto mi sta accadendo sento il dovere di avvertire i fratelli vescovi: non osate agire contro chi è troppo legato ai potenti della terra perché altrimenti ne pagherete le conseguenze!
Non ho accettato nessun altro compromesso né la richiesta fattami qualche giorno fa, all’improvviso, di mie dimissioni: quando si mette mano all’aratro non ci si tira indietro, fino alla fine, anche a costo di passare, agli occhi dei potenti e dei maligni, come un perdente. Sono fiero di essere un perdente agli occhi del mondo. Pregare sarà la pace per la mia anima.
Pregherò perché il fumo di Satana, così come diceva Paolo VI, che sembra essersi impossessato di alcuni settori della Chiesa, non prevalga sul Corpo di Cristo.
Carissimi figli e fratelli, nei momenti più difficili sappiamo che la Croce di Cristo ci sostiene e ci riporta all’essenziale. Come ha detto una volta Benedetto XVI: “A volte ci sentiamo sotto torchio come i grappoli d’uva che vengono pigiati completamente. Ma sappiamo che uniti a Cristo diventiamo vino maturo. Dio sa trasformare in amore anche le cose pesanti e opprimenti della nostra vita”.

Questo è un estratto della lettera che certamente metterà ancora più agitazione nei cuori induriti di quanti lo hanno falsamente accusato alla Santa Sede e ne hanno richiesto la rimozione. Qualcuno mi ha chiesto se poteva inviare la lettera del Vescovo Miccichè ad altri via email, certo che si può, è la sua lettera ufficiale dopo la batosta improvvisa ed incomprensibile piombata addosso a lui.
Voglio che in tutti voi ci sia una distinzione tra la massoneria ecclesiastica che vuole distruggere la sana dottrina della Chiesa, presentando un falso Gesù e una falsa Chiesa nella dottrina modernista e protestante, dalla massoneria civile che incorpora anche molte persone che non hanno nulla contro la Chiesa ma vi appartengono per convenienze sociali. È sempre sbagliato farne parte ma almeno non combattono la Chiesa e non causano danni ingiusti e contro la verità.
Oggi la liturgia ci ricorda l’Ascensione del Signore, ci richiama a questa straordinaria verità: tutti siamo chiamati verso il Cielo, a salire in Paradiso al termine della nostra vita, ma sono molti quelli che invece scenderanno nei piani bassi in compagnia di tutti i diavoli e lì rimarranno eternamente. Se per un poco di tempo i cattivi di questo mondo si considerano vittoriosi e dominatori, verrà il momento della verità che trionferà interamente e straordinariamente.
Sono molti quelli che non salgono al Cielo ma si dannano eternamente, hanno rovinato le loro anime e rese deforme a causa di peccati contro la giustizia, la verità, l’amore verso il prossimo.
Anche se nei nostri cuori perdoniamo tutti e preghiamo per i nostri nemici, la Giustizia di Dio sarà implacabile contro coloro che avranno reso un martirio la vita dei buoni e degli onesti. Soffrono i buoni per un po’ di anni, ma ricevono in eredità la vera felicità e la gloria che dura per l’eternità. Soffrono i buoni ma la loro sofferenza è preghiera sublime gradita a Gesù, e Lui in cambio trasfigura le loro anime e le arricchisce di Grazie.
Vi assicuro che ne vale la pena soffrire per un po’ di anni e guadagnare molti meriti davanti a Gesù, che servono per purificarci e per abbellire di incalcolabili doni la nostra vita. È mortificante subire ingiustizie e diffamazioni diaboliche, ma si ricevono grandi Grazie se si rimane sereni anche perché verrà il momento del trionfo già in questa vita.
Tutti siamo chiamati in Paradiso, non tutti però vivono nella verità, nella giustizia e nell’amore, e perdono ogni possibilità di salvare eternamente le loro anime. Noi continuiamo ad amare tutti e a purificare i nostri cuori, distaccandoci da ogni peccato volontario e dai comportamenti che si oppongono al Vangelo.
Sforzatevi, cari figli, e riceverete incalcolabili Grazie e consolazioni in questa vita e poi l’eternità di gloria e felicità.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.