giovedì 28 giugno 2012

I FALSI PROFETI


I FALSI PROFETI

 Padre Giulio Maria Scozzaro

 “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete”.
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli».
I falsi profeti si stanno moltiplicando a migliaia in Italia, un po’ come avviene nel protestantesimo, dove sorgono nuove comunità ecclesiali da loro chiamate impropriamente chiese, infatti basta avere un locale e scrivere su una tabella un nome, per esempio “Pentecostali della Chiesa cristiana”. A proposito di pentecostali, sono proprio loro ad avere portato all’interno della Chiesa Cattolica la preghiera di esaltazione che tanto danno causa alle anime.
Perché la Madonna a Medjugorje ha insegnato un’altra forma di preghiera, quella interiore, raccolta, intima, la preghiera del cuore, quella fatta con grande raccoglimento interiore ed espressa nel proprio cuore a Gesù. Leggiamo due messaggi: “Pregate Gesù che vi conceda il dono del silenzio interiore. Col dono del silenzio potrete imparare la preghiera continua” (20 febbraio 1986); “Voglio mettervi in guardia perché in questo tempo Satana vi tenta e vi cerca. A Satana è sufficiente un vostro piccolo vuoto interiore per poter operare dentro di voi. Perciò, come vostra madre, io vi invito a pregare. Che la vostra arma sia la preghiera! Con la preghiera del cuore vincerete Satana! Come mamma vi invito a pregare per i giovani di tutto il mondo” (5 settembre 1988).
Per preghiera del cuore la Madonna intende quella interiore, raccolta, umile e fiduciosa.
Gesù ce lo ha ripetuto alcuni giorni fa nel Vangelo di mercoledì 20 giugno: “E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico:hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
Lo ha ripetuto con simili parole l’indomani, giovedì 21 giugno: “Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”.
Anche se oggi sto mettendo molta carne al fuoco, sono sicuro che mediterete con maggiore attenzione.
Ritorno alla prima frase: “Guardatevi dai falsi profeti… Dai loro frutti li riconoscerete”. Ne parlerò con maggiore disponibilità, oggi voglio dirvi che molti buoni cattolici seguono siti di false rivelazioni, compromettendo seriamente la loro salvezza eterna. Il prurito di conoscere il futuro o cosa dice Gesù in questi tempi è la trappola usata da satana per condurvi sul pinnacolo del suo tempio e gettarvi giù, dopo avere fallito con la tentazione a Gesù.
Lasciate perdere i siti di rivelazioni inventate e leggete solo i pochi autentici, che non confondono, non indicano date, non sono strapieni di parole zuccherate per attirare i più deboli. È facile creare un sito ed inserire messaggi inventati o copiati in parte da quelli di Medjugorje, Maria Valtorta o le locuzioni a Don Stefano Gobbi.
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Molti credenti possono dire “Signore, Signore” anche seguendo false rivelazioni e credendo a messaggi assolutamente falsi e che cercano di attirarvi con la curiosità per farvi prigionieri.
Ma questi credenti si allontanano gradualmente dal Vangelo storico e dalla sana dottrina della Chiesa e quando se ne accorgeranno forse non avranno la forza spirituale per ritornare alla Verità. Chi segue profeti e messaggi falsi assorbe la negatività satanica che essi trasmettono, anche solo visitando questi siti falsi, figuriamoci poi se si frequentano luoghi di false apparizioni. Questo era opportuno scriverlo già adesso.

Continuo il discorso sui falsi profeti, non identificabili solamente in coloro che affermano di avere visioni e di ricevere messaggi, no, ci sono altri falsi profeti che popolano il Cristianesimo.
Falsi profeti sono anche quelli che si ammantano di pietà e poi vengono meno ai loro doveri. Quelli che fingono di avere pietà o si illudono di averla, ma davanti al Signore nulla rimane nascosto, solo verso altri uomini si può ostentare una falsa pietà religiosa.
Prendere per esempio gli eretici, essi sono bravi nel dire “Signore, Signore”, lo dicono con enfasi e con abbondante ipocrisia mentre nei loro cuori ci sono cadaveri putrefatti. Di coloro che magari si sono dannati eternamente per avere seguito le loro eresie moderniste.
Non è l’apparenza che vale davanti a Gesù, né il dire “Signore, Signore” e poi vivere in modo opposto, peccando di continuo.
Gli eretici modernisti il più delle volte non esprimono eresie apertamente, i loro discorsi vaghi, astratti, buonisti, sono orientati sempre verso ciò che piace all’uomo e non a ciò che piace a Gesù. Professano una profonda fede nelle loro convinzioni e disprezzano nei fatti la Fede in Gesù e nel Vangelo!
I più grandi falsi profeti sono proprio gli eretici, essi stanno portando schiere incalcolabili di anime verso il baratro della dannazione, insegnando teorie rinnovatrici che distruggono la sana dottrina della Chiesa Cattolica. Si appoggiano sempre alla Sacra Scrittura per mostrare la fondatezza delle loro eresie mentre interpretano in modo opposto le rivelazioni di Dio. Ripetono “Signore, Signore” per mostrare una pietà che viene infranta pochi minuti dopo con le loro azioni pagane ed egoiste.
I più pericolosi falsi profeti la Chiesa li ha al suo interno, quelli che negano le Verità insegnate da Gesù, screditano la Confessione e disprezzano il Sacrificio Eucaristico della Santa Messa, dipingono la Madonna come una donnetta qualsiasi e ridono quando si parla di preghiera e di penitenza. Annunciano che i diavoli non esistono mentre quelli si manifestano proprio attraverso i falsi profeti, affermano che l’inferno non c’è e se anche esistesse sarebbe vuoto. Si accorgeranno forse in futuro della sua esistenza?
Gesù è deciso nel metterci in guardia contro i falsi profeti, riconosciuti anche in coloro che ingannano sapendo di ingannare con falsi messaggi o sono marionette nelle mani di satana e trasmettono negatività a tutti coloro che li avvicinano. Falsi profeti che si fingono agnelli di pace e di bontà, predicano il benessere e sono lupi rapaci che rubano le anime a Gesù per gettarle nell’abisso dell’inferno.
Gesù ci dà un criterio per riconoscerli, basta guardare i loro frutti, le loro opere, i loro comportamenti. I falsi veggenti in realtà creano sètte immerse nell’iniquità e nella degradazione, agiscono sempre nelle tenebre e con fare segreto, come chi deve nascondere le opere maliziose e disgraziate.
Anche nel Cristianesimo ci sono falsi profeti che profetizzano in continuazione e quanto affermano non accade mai o avviene il contrario. Molti evangelici sono pericolosi anche per quei cattolici che condividono la preghiera, escludendo l’Eucaristia e la Madonna. Sono i più pericolosi, viene affermato anche da Sacerdoti che li hanno conosciuti e dallo studio che abbiamo fatto. Hanno introdotto le convulsioni epilettiche e gli ubriacamenti della fantasia, tanto che oggi sono molti quelli che affermano di“avere doni” e di “portare dentro sé i Santi”.
Gesù quando parla dei falsi profeti non lascia dubbi né equivoci sul suo pensiero: questi falsi profeti sono così estranei a Lui che Egli non li conosce e li allontanerà nel giorno del Giudizio. Anche adesso operano falsamente nel suo Nome ma Egli non li conosce, non agisce mai nei luoghi di false apparizioni.
Noi come Gesù, non vogliamo la dannazione neanche di una sola persona, per questo continuiamo a pregare sempre per tutti i peccatori bisognosi della misericordia del Signore.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

mercoledì 20 giugno 2012

IL PAPA ABOLISCE IL LIMBO


IL PAPA ABOLISCE IL LIMBO: BIMBI NON BATTEZZATI VANNO IN PARADISO


Pubblicato un documento della Commissione teologica internazionale

CITTA' DEL VATICANO
Il Papa abolisce ufficialmente il limbo. Dopo lunghi anni di studio, un documento della Commissione teologica internazionale pubblicato oggi, stabilisce che il limbo - il luogo che accoglie i bambini non battezzati - riflette una «visione eccessivamente restrittiva della salvezza». Ad anticipare il documento è l’agenzia dei vescovi americani, Catholic News, Cns.

Si tratta, per il Vaticano, di «un problema pastorale urgente», perché il numero dei bimbi morti senza battesimo «è in aumento» e anche perché in molti casi di troviamo di fronte a «vittime di aborti». Il documento era in discussione alla Commissione teologica dal 2004, quando era il cardinale Joseph Ratzinger a presiederla. È stato l’attuale presidente, il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a presentare al Papa il documento, lo scorso 19 gennaio. Benedetto XVI ha approvato il testo e ne ha autorizzato la pubblicazione.

Nel testo si spiega che «la misericordia di Dio vuole che tutti gli esseri umani siano salvati» e che «la Grazia ha priorità sul peccato». Il testo è di 41 pagine ed è intitolato «La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere battezzati».
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Trattiamo alcuni fatti di una donna posseduta dal nome Magda dal libro: “Possessione diabolica oggi “(ediz. Segno)
Durante l’esorcismo,il demonio di nome Caino,indica la causa della possessione di Magda,che da bambina ,era stata spesso e gravemente maledetta nel senso vero e proprio dalla nonna materna. – Infatti Caino è il primo uomo maledetto(Genesi4,11). In un altro esorcismo parlò Nerone:”La ragione migliore di una possessione è una maledizione pronunciata da un prete o da una madre. Una maledizione del genere è quasi indissolubile. Soltanto se un prete intercede per lei(Magda), questa maledizione può essere annullata”.Come abbiamo accennato la nonna maledice Magda: “Devi morire e crepare. Non dovrai trovare né riposo né pace. I figli e i discendenti scompariranno come l’ acqua calda; senza pace dovrai sempre andare per il mondo finchè non morirai”. La prima e migliore protezione per una giovane vita contro gli assalti del diavolo nel campo corporale è data dall’esorcismo battesimale, che vuole scacciare il diavolo dall’ambito del corpo di questo essere umano. I diavoli sono rimasti inamovibili nella loro affermazione, secondo la quale il prete che pronunciò il primo esorcismo di Magda lo fece senza pensarci, considerandolo più che altro una mera cerimonia senza l’intenzione seria di cacciare i diavoli . Così sarebbe stato possibile per Caino (demonio), entrare molto presto in Magda; in un primo momento, infatti, soltanto Caino doveva preparare la venuta degli altri.-

E’ molto importante ricevere il Sacramento del Battesimo,che le parole siano pronunciate bene e con l’intenzione seria.
Limbo dal (latino <>, lembo,orlo), in cui hanno trovato posto anche i Santi Patriarchi, i giusti e i Profeti d Israele vissuti prima di Cristo. Essi infatti non hanno cancellato il debito del peccato originale con il battesimo, per cui non potrebbero accedere alla visione di Dio. Ma neppure hanno commesso colpe tali da meritare l’Inferno. Gesù discese a gli’inferi,al limbo, per liberare: i Patriarchi, Profeti, i giusti.

Dal libro:La passione del Signore riferita a Lui. (Di Suor Beghe ediz. Segno):

“ L’anima e lo Spirito di Nostro Signore Gesù Cristo erano uniti sulla terra come lo sono l’Angelo e l’anima dei Santi nel Cielo. E’ per questo che questo che la discesa agli Inferi dell’anima del Signore Gesù Cristo fu la prova d’amore più spaventosa e più triste che vi sia. Lo Spirito del Signore Gesù Cristo è lo Spirito di Dio. Dio Egli stesso. Lo Spirito di Dio attira tutto a sé, ma l’anima del Signore Gesù Cristo prese il cammino in senso opposto al fine d’andare a cercare le anime dei giusti e dei purificati negli Inferi. Quella separazione dello Spirito e dell’anima del Signore Gesù Cristo fu il dolore dell’anima divina che sorpassò tutti gli altri dolori.
Il Signore Gesù Cristo è entrato negli Inferi. Che cosa sono quegl’Inferi? Gli Inferi di cui si tratta sono i luoghi di tutte le anime prive della luce divina. Gli Inferi sono il purgatorio, le sfere di riposo delle anime in sviluppo, le sfere delle anime che non conoscono Dio, le sfere delle anime che non desiderano raggiungere la luce divina pur on essendo dannate, infine, l’ultima sfera, la più terribile e la più triste di tutte le sfere prive della luce divina: le Carceri. Si il mondo invisibile possiede le sue prigioni e le sue segrete anime che vi soggiornano sono veramente da compiangere. Quelle anime non sono dannate, perché non sono in stato di rivolta e di odio contro Dio, ma esse sono delle povere anime senza volontà e senza gusto per nulla. La prigione è loro necessaria non per rinchiuderle e punirle; le prigioni del mondo invisibile hanno infatti un uso opposto alle prigioni della. Resse servono a proteggere quelle anime dai demoni e dagli spiriti malvagi che le trascinerebbero nella dannazione, nel fuoco, nello zolfo e nella distruzione eterna del loro essere, se le porte e le sbarre di quelle prigioni fossero loro aperte.
Il Signore Gesù Cristo è disceso tanto in basso ed è stato aggredito dai demoni nella sua discesa in quelle sfere profonde. Il Signore Gesù Cristo ha portato0 la sua luce fin nelle profondità del mondo invisibile e quella discesa agl’Inferi fu una prova dolorosa e caritatevole oltre ogni misura. Le anime in quelle prigioni conservano l ricordo della sua venuta e la sua luce resta nei muri della notte. La sua luce splende della luce della speranza e a notte è ormai illuminata da quella luce di speranza, che è un chiarire di fede e d’amore e do calore e che dà a loro l’assicurazione di non essere perdute per sempre. La luce dell’anima del Signore Gesù Cristo ha illuminato di speranza le sfere di purificazione, di sviluppo e di maturazione e le anime vi trovano la loro speranza, il loro riposo e la loro tranquillità e se il Signore Gesù Cristo non vi si fosse recato, la luce della speranza non le rischiarerebbe e tutte le anime nell’attesa di entrare nel Paradiso si perderebbero per la disperazione e lo sgomento. La discesa agli Inferi dell’anima di Nostro Signore Gesù Cristo fu una terribile disfatta per la Sovranità del d3emonio, che regnava da padrone in quelle sfere di terrore e in quelle sfere di attesa. Non aveva però ricevuto l’autorizzazione di torturare quelle anime, ma la sola presenza di quegli spiriti immondi e odiosi era sufficiente per sgomentare e terrificare le anime che vi soggiornavano. Talune anime giungevano, e vero, ad issarsi fino agl’Inferi degli eletti e dei giusti, ma le altre, quelle disgraziate deboli, non potevano fare altrettanto.
E Dio, per effetto della sua bontà, donava a loro il sonno, affinché il sonno, durante il tempo del sonno, le liberasse dalle loro angosce e dai pericoli. Ma dopo che l’anima del Signore Gesù Cristo ha vistato i luoghi e i bassifondi della via della salvezza, le anime non debbono più il loro conforto al sonno, ma ala virtù della speranza.” (GLI INFERI NON L'INFERNO,O DICIAMO LIMBO PER LIBERARE I PATRIARCHI,PROFETI,...,PERCHE' GESù NON DOVEVA LIBERARE ANIME DALL'INFERNO PERCHE' ANIME DANNATE DAL PECCATO,SCESE AL LIMBO,UNA VIA DI MEZZO COME UNA CELLA QUASI VICINO A GLI INFERI,MA CUSTODITA PER I GIUSTI CHE ATTENDEVANO GESU' CHE LI LIBERASSE DAL LIMBO.

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PROCESSO AL LIMBO
Patrizia Cattaneo © 2006

I teologi vogliono chiudere il Limbo, o almeno ci stanno provando, e sono già in ritardo sulla tabella di marcia. Forse non sanno ancora dove collocare le anime sloggiate. Loro specialità pare quella di confondere le idee, anziché rischiararle. Non a caso papa Ratzinger li ha messi in guardia. Cari teologi - ha detto ai membri della CTI, la Commissione Teologica Internazionale che si sta occupando del <> - <>. Precisiamo subito che i documenti della CTI non fanno parte del Magistero della Chiesa e i pareri che essa esprime sono contributi al dibattito per aiutare la Santa Sede nell’esame di questioni dottrinali di rilievo. Il pronunciamento ufficiale spetta poi al Papa, una volta fatta chiarezza. Ma il Limbo è ancora avvolto nella nebbia, anche se Joseph Ratzinger lo avrebbe già eliminato vent’anni fa, come dichiara nel libro-intervista di Vittorio Messori <> del 1984. Già lì osservava che <>.
Così ora che ha le chiavi petrine per ligare et solvere, per non avere rimorsi sulla parola <>, Ratzinger ha commissionato ai teologi un’indagine definitiva per chiarire la <>. Si vede che il Limbo gli sta proprio stretto.
Il problema era già stato sollevato dal suo predecessore nell’ottobre 2004, che non riteneva il Limbo un problema teologico isolato, perché <>.
Così, invece di occuparsi dell’enorme problema della controtestimonianza del clero, con tutto quello che c’è da fare nella Chiesa, i teologi sono oggi concentrati a processare il Limbo.
Ma avanziamo per gradi.

Il problema teologico
E’ verità di fede che <>. Il dogma si fonda sulle parole di Cristo: <> (Gv 3,5).
Quindi si battezzano i bambini affinché in caso di morte prematura possano ottenere la salvezza eterna e godere la comunione con Dio, preclusa dalla macchia del peccato di origine, che col battesimo viene rimossa. Benedetto XVI lo ricorda ai genitori di alcuni battezzandi: <>.
Qui sorge il problema: se questo sacramento è necessario per non andare <>, cioè per non essere separati eternamente da Dio, come recita il dogma, tuttavia è difficile credere che i bambini che non l’hanno ricevuto (vittime di aborto, sperimentazioni embrionali o morte prematura) possano essere <> con l’Inferno. Allora dove vanno le loro anime innocenti, macchiate solo dal peccato originale, ma non da colpe personali?
Per risolvere con misericordia il dilemma teologico è nata l’ipotesi del Limbo, proposta dal teologo Pietro Lombardo nel XII secolo. Si tratterebbe di un luogo ai bordi del Paradiso (dal latino <>, lembo, orlo), in cui hanno trovato posto anche i santi patriarchi, i giusti e i profeti di Israele vissuti prima di Cristo. Essi infatti non hanno cancellato il debito del peccato originale con il battesimo, per cui non potrebbero accedere alla visione di Dio. Ma neppure hanno commesso colpe tali da meritare l’Inferno. L’ipotesi teologica di Lombardo, pur senza fondamento dogmatico, ha influenzato i secoli. E’ piaciuta a Dante, a san Tommaso d’Aquino, a san Pio X, che nel suo Catechismo del 1904 afferma: <>.

Allora perché eliminare il Limbo?
Il Limbo non piace invece ai teologi moderni, proprio come il diavolo, e Giovanni Paolo II ha deciso di cancellarne anche il nome dal nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992, che riconosce semplicemente: <>, ponendo così l’accento più sul potere salvifico di Dio che sul peccato, e declinando ogni responsabilità circa la loro collocazione ultraterrena.
Sappiamo dalla teologia sacramentaria che la salvezza non è necessariamente legata ai sacramenti, perché Dio opera <> attraverso di essi, ma non è ad essi vincolato, per cui, nel suo amore onnipotente, può comunicare la grazia per vie extra-sacramentali che solo Lui conosce [5].
Secondo le prime indagini della CTI, il Limbo, non avendo fondamento teologico, non è essenziale, né necessario, e può essere abbandonato senza problemi. I membri della Commissione sostengono di non voler <>, ma desiderano solo <>. Proprio ciò che è accaduto al diavolo, che nella Chiesa è oggi il grande Eliminato, e che per molti teologi è solo una grande e astratta Metafora del male. Si vede infatti come va il mondo e come va…la Chiesa!

I rischi di chiudere
La sorte dei bambini morti senza battesimo è più che mai attuale, perché è invalso l’uso di spostare il sacramento a qualche mese dalla nascita, mentre in passato veniva celebrato nei giorni successivi al parto, per timore di morte prematura.
Di pari passo con la perdita del
senso del peccato, del concetto di salvezza eterna e con la secolarizzazione del clero, si è sbiadita la percezione del battesimo come dono necessario ai fini della vita eterna, così da amministrarlo quanto prima al nascituro.
Se la Chiesa dovesse ora dichiarare che il Limbo non esiste affatto, perché i bimbi non battezzati sono comunque salvi, c’è il rischio che i genitori si curino sempre meno del battesimo. Se battezzare o non battezzare i bambini è uguale, allora perché farlo?
Una differenza ci deve pur essere, e deve spiegarcela la Chiesa!
Perciò finché il Magistero non ci dirà con assoluta certezza dove vanno i bambini morti senza battesimo, è rischioso eliminare il Limbo e ritardare il sacramento.
Riusciranno le menti dei teologi a darci la garanzia assoluta che per queste anime innocenti il battesimo non è necessario?
Quindi, in attesa del pronunciamento definitivo sulla destinazione degli infanti che muoiono col peccato originale, è auspicabile affrettarsi a battezzarli, soprattutto se nascono con problemi che ne fanno temere la prematura scomparsa.

Salvezza eterna non significa Paradiso immediato
Chiudere il Limbo equivarrebbe a dire che i bambini morti senza battesimo sono salvi. Ma dire che sono salvi non significa affatto dire che sono in Paradiso, cioè che possono godere la comunione piena con Dio. Infatti la macchia del peccato originale non lo consentirebbe.
Affermare allora che sono salvi anche senza battesimo, per il principio di non contraddizione, significa destinarli al Purgatorio, presumibilmente in una zona senza sofferenze, perché non hanno colpe, una sorta di anticamera del Paradiso: un <> appunto. Allora il problema non è eliminare il Limbo, ma collocarlo al posto giusto.

E se invece lo spostiamo?
Finora il Limbo è stato percepito dalla tradizione come un quarto luogo (eterno) a sé stante, accanto all’Inferno (eterno), al Paradiso (eterno) e al Purgatorio (temporaneo). Se la definizione dogmatica non prevede un <> ultraterreno, dobbiamo quindi accontentarci di collocare i bimbi morti senza battesimo in uno dei tre tradizionali.
In Paradiso? Non è certo, per l’impedimento della macchia originale.
All’Inferno? Non è credibile, alla luce della misericordia di Dio, in quanto sono anime innocenti.
Rimane il Purgatorio, che è l’ipotesi più attendibile, visto che la macchia originale non permetterebbe loro la piena comunione con Dio, ma neppure hanno meritato la pena della dannazione. In Purgatorio inoltre ci sono vari gradi compresi tra l’Inferno e il Paradiso. Le anime dei bambini senza battesimo potrebbero trovarsi sul bordo del Paradiso, una zona franca dove né si vede Dio, né si soffre. Quindi il Limbo, che per tradizione avrebbe durata eterna e sarebbe un <>, potrebbe invece essere semplicemente una zona franca del Purgatorio, e in tal caso terminerebbe col Giudizio Universale, con destinazione Paradiso. Il Purgatorio infatti è una condizione intermedia che per fede dogmatica durerà fino a quel momento, dopodiché rimarranno solo il Paradiso e l’Inferno. Trasferendo il Limbo in Purgatorio si risolvono i problemi e si correggono gli errori dogmatici della tradizione che lo vuole un <> e oltretutto <>.

Cosa dicono i mistici?
Dove non arriva la ragione, Dio non manca di suscitare mistici e veggenti a supporto della fede. Le rivelazioni private, sebbene non siano fondanti per le formulazioni dogmatiche, se sono affidabili sostengono la riflessione teologica. La beata Caterina Emmerich di cui conosciamo l’attendibilità, sostiene che le anime dei bambini non battezzati vanno in Purgatorio.
La più grande (e attendibile) mistica vivente Natuzza Evolo, li mette nel <> che descrive però come luogo temporaneo (e l’unico luogo temporaneo riconosciuto dogmaticamente è il Purgatorio!). Quindi le rivelazioni private delle due grandi mistiche coincidono.
Si salva così anche la NECESSITA’ del battesimo ai neonati, per evitare loro il Purgatorio in caso di decesso prematuro, o almeno nel dubbio che possano finirci.
Natuzza Evolo ci parla del Limbo in una interessantissima rivelazione privata che risale al 1950, di cui dobbiamo la trascrizione al Dott. Nicola Valente di Paravati (VV), che dovrebbe far molto riflettere i teologi, considerato che la mistica è completamente analfabeta, non ha istruzione teologica, e che a quel tempo il dibattito sul Limbo era ancora molto lontano. Ecco cosa le hanno rivelato sull’aldilà le anime del Paradiso [6]:
< Chiedete perdono a Dio con sincero pentimento dei vostri pec¬cati mortali commessi in mala fede, altrimenti la Giustizia non vi potrà mai perdonare; ma chi chiede a Dio perdono viene preservato dal fuoco eterno. Chi invece li ha commessi in buona fede deve espiare la colpa, e quando non è sufficiente l'espiazione in questo mondo, deve espiare in Purgatorio con pene diverse.
Gesù, nel giudicare uno spirito, eccezion fatta per i peccati gra¬vi, non infligge una pena per ogni peccato, ma considera i vari pec¬cati e dà un giudizio complessivo, infliggendo una o varie pene. La durata di ogni pena varia a seconda dell'entità del peccato, secondo la penitenza fatta, secondo il bene fatto e secondo le indul¬genze guadagnate, che sono da Dio concesse in relazione ai propri meriti, e pertanto l'indulgenza plenaria viene concessa per intero soltanto a chi ha raggiunto la perfezione.
Chi nega l'esistenza di Dio e non si ravvede, chiedendogli per¬dono con sincero pentimento, va all'Inferno, in quanto nessun ateo può essere tale in buona fede, essendo Dio in noi; chi professa false religioni, purché chieda perdono con sincero pentimento dei peccati mortali commessi in mala fede alla sua pseudo-divinità, Dio accetta la richiesta, sebbene fatta in buona fede a un Dio inesistente, e dopo l'espiazione delle pene relative ai suoi peccati, va in un luogo (che non è il Limbo, perché al Limbo vanno solamente i bambini non battezzati), dove soffre soltanto per la mancanza della Visione Beatifica di Dio, e vi rimane fino al giorno del Giudizio Universale, giorno in cui, ricevendo nel grado meritato la Grazia Santificante, che Gesù ha restituito alla umanità col suo Olocausto, sarà assunto dalla pienezza della grazia in Paradiso.
Chi ha dubbi sulla Fede dubiterà della sua salvezza anche durante le pene, non sapendo cioè se si trova in Purgatorio o nell'Inferno e non riceve alcun sollie¬vo; chi non fa elemosine, potendole fare, non riceve né suffragi né indulgenze, i quali vengono da Dio dati alle anime più bisognose, né il conforto di Gesù, e chi, pur facendole, non le adegua alla propria ricchezza, riceve suffragi, indulgenze e il conforto di Gesù adeguati al bene fatto.
Aiutate i vostri trapassati con Comunioni, con digiuni, con asti¬nenze e col tralasciare pasti, con elemosine, con preghiere, con mes¬se celebrate e ascoltate.
La carità che avrete per i trapassati, oltre a procurare loro i sud¬detti suffragi, procurerà a voi del bene nei bisogni materiali e nei bi¬sogni spirituali presenti e soprattutto in quelli dell'altra vita, bene che è relativo ai vostri meriti, all'entità della carità usata e alle pre¬ghiere che i trapassati, ricambiando la vostra carità, faranno per voi, non potendo pregare per loro stessi.
Potete applicare a loro le indulgenze, che diminuiscono il tem¬po della pena, facendo anticipare l'assunzione in Paradiso, e la diminuzione è relativa ai meriti vostri e dello spirito che le riceve.
Offrite anche a noi, anime del Paradiso, ciò che offrite alle anime del Purgatorio, perché, pur non avendone bisogno, l'offriamo a Gesù, il Quale lo dà alle anime più bisognose, e sarà per noi una manifestazione del vo¬stro amore e per voi un bene relativo.
La carità che ha maggiore valore è la Comunione, e, sebbene consenta alle anime del Purgatorio mezz'ora di sollievo, il suo mag¬gior valore lo guadagna lo spirito che si comunica. A questa carità seguono per importanza il digiuno e l'elemosina.
Pensate di essere fedeli, buoni, umili e caritatevoli. Dio vi dà la ricchezza perché sappiate amministrarla, l'intelligenza per servirlo. Com'è bello il Paradiso! A che servirebbe l'intelligenza dei dotti se si dovesse perderlo? Com'è bello Gesù, le sue Bellezze non si possono descrivere, oh che delizia, oh che delizia!... Come è bello morire da martire! Beato chi sa soffrire in codesto mondo, perché godrà per l’eternità.
O mamme e padri di famiglia, pensate all'educazione dei vostri figli! educateli alla religione, altrimenti sarete responsabili delle loro colpe. Non vi private di figli perché è un peccato grave, potendo venire alla luce delle anime sante. Battezzateli anche in acqua, se non fate in tempo, perché i bambini non battezzati vanno al Limbo - luogo dove si soffre solamente per la mancanza della Visione Beatifica di Dio - non avendo avuto la Grazia Santificante, che viene donata col Battesimo, e vi rimarranno fino al giorno del Giudizio Uni¬versale, giorno in cui, ricevendola, saranno assunti in Paradiso. Non essendo però la colpa in dipendenza dalla loro volontà, dopo il Giudizio Universale, la Giustizia compenserà la sofferenza che ha fatto loro acquistare dei meriti relativamente alla sua durata.
Sappiate che in codesto mondo siete in licenza e che qui è l’eternità; chiedete perdono a Dio con sincero pentimento dei vostri peccati mortali, commessi in mala fede, altrimenti andrete all'Inferno, ma chiedete perdono pure di quelli commessi in buona fede e di quelli veniali. Perché non vi confessate? Perché non volete forse dare soddisfazioni ai Sacerdoti? In quel momento essi rappresentano Gesù Cristo e non vi deve interessare se siano difettosi. Andate a Messa, santificate le feste, osservate tutta la legge di Dio, mettetevi sulla retta via. Gesù è triste, molto triste, perché nel mondo vi sono molti peccati. Pregate, pregate, altrimenti i mali del mondo, che sono causati dai peccati, non saranno mai attenuati>>.

Ma allora è stato inutile?
Un sacerdote quasi novantenne, che è stato alunno di San Luigi Orione, mi confidò che in una notte da lupi, mentre era missionario in Argentina, bussarono alla sua porta degli sconosciuti. Erano venuti a chiamarlo d’urgenza per amministrare il battesimo a un neonato in punto di morte. Il missionario era indeciso. Infatti era pericolosissimo avventurarsi al buio, perché quelle zone erano malavitose. Inoltre non conosceva quella gente. Poteva anche trattarsi di un tranello per sequestrarlo o per ucciderlo. L’amore per Cristo fu più forte dei pensieri che gli attraversavano la mente. Rischiava la vita, ma se non andava rischiava invece il rimorso per il resto dei suoi giorni, così, confidando in Dio, salì sulla jeep che lo attendeva per condurlo a destinazione ignota. Dopo un viaggio che gli sembrò eterno, la jeep si fermò davanti a una casupola dove una povera donna stringeva tra le braccia il suo neonato morente. Era tutto vero! Tirò un sospiro di sollievo e gli amministrò il sacramento per il Paradiso.
Caro sacerdote esemplare che hai rischiato la vita per spalancare a un bambino le porte di Cristo, fra poco forse ci diranno che non è necessario amministrare il battesimo a un neonato morente, perché il Limbo chiude e i bambini sono salvi lo stesso. Cristo te ne sarà grato, ma quella notte potevi riposare tranquillo!

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DAL LIBRO DI MARIA SIMMA: “FATECCI USCIRE DA QUI!! “

Le domande a Maria Simma: “ Qual è il destino dei bambini nati od abortiti? Dove vanno?

M.SIMMA: Le anime mi dicono che non vanno in Paradiso e che non vanno neanche in Purgatorio perché sono innocenti. Vanno in un posto di mezzo. Lo si può chiamare Limbo od anche “ Paradiso dei bambini”. La parola Limbo viene da Limbus, che significa spazio tra il testo ed il bordo de foglio, quindi margine. Le anime dei piccoli non sanno che vi è qualcosa di meglio; non sanno di non essere in Paradiso. L responsabilità di portarli in Paradiso spetta a noi; un compito non difficile perché non hanno mai avuto occasione di peccare. Lo possiamo fare mediante il battesimo dei non nati o facendo fir loro Messa da Requiem. Bisogna dar loro un nome ed accoglierli in seno alla propria famiglia. In questo modo entrano a far parte del Libro della Vita”.

LA PREGHIERA





Padre Giulio Maria Scozzaro


Molti cattolici sono stati orientati negli ultimi decenni verso una spiritualità scatenata e sregolata. Mentre Gesù nel Vangelo ci invita ripetutamente al raccoglimento nella preghiera e la Madonna a Medjugorje afferma che la preghiera deve diventare interiore, moltissime parrocchie invece preferiscono le preghiere esaltate ed elettrizzate.
Le preghiere che esaltano e rallegrano il corpo non possono mai considerarsi vere preghiere.
Bisogna distinguere la preghiera che si fa al cospetto di Dio in Chiesa dai momenti di fraternità gioiosi che si devono tenere nell’oratorio o le catechesi dentro la Chiesa in cui non viene svolta alcuna azione liturgica. La preghiera rivolta a Dio in Chiesa, come la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica soprattutto, sono momenti unici in cui si devono manifestare l’adorazione e il profondo ringraziamento alla Santissima Trinità.
In questi momenti non si può esprimere la lode con l’esaltazione o il frastuono o gridi che dovrebbero essere canti. Meno si ama Gesù e più si cercano queste esteriorità, al contrario più si ama Gesù ed aumenta di intensità il desiderio del raccoglimento e della preghiera contemplativa.
Lo dice il Signore nel Vangelo: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate” (Mt 6,5-8).
Rileggete con attenzione questi versetti ed entrate nella mentalità di Gesù, sul significato che dà alla vera preghiera, sul raccoglimento e sulla preziosità della contemplazione, sinonimo di considerazione approfondita di una Verità del Vangelo, dell’Eucaristia, della Madonna, ecc.
Le indicazioni date da Gesù non dicono che bisogna fare silenzio durante i momenti liturgici, il silenzio esteriore è indispensabile nella meditazione, nelle preghiere (Santo Rosario), durante l’esposizione dell’Eucaristia. Sono momenti di Grazia che ci arriva dal Cuore del Signore.
Anche in questi momenti sono previsti i canti, come devono esserci durante la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica. Quali canti? Quelli che indica il Papa o altri simili alle canzonette di Sanremo? Oltre i canti gregoriani che sono considerati quelli idonei per le cose sacre, ci sono
migliaia di canti liturgici belli e spirituali, non c’è alcuna necessità di ricercare canti profani o che contengono riferimenti religiosi ma hanno ritmi pagani.
Bisogna decidersi se durante le funzioni in Chiesa si vuole dare gloria a Dio o a se stessi!
Nella giornata ci sono molte ore per cantare quello che si vuole, per sfoderare esaltazione e contentezza, perché anche nella Santa Messa si devono inserire comportamenti irreligiosi e spesso sacrileghi? In parrocchia ci saranno locali dove fermarsi per fraternizzare e divertirsi, perché si devono paganizzare i momenti più importanti della nostra religiosità in Chiesa?
L’argomento che ho trattato lo collego con una domanda che oggi Gesù ci dice nel Vangelo: “Potete bere il calice che Io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui Io sono battezzato?”. Questa frase era diretta principalmente agli Apostoli, chiamati ad imitare Gesù anche nel martirio, ma ad ognuno di noi viene chiesta la disponibilità a rivivere la Vita di Gesù, quindi, a vivere la preghiera come momento di santificazione.
E se si vuole seguire seriamente Gesù, non si può assolutamente perdere la testa durante le funzioni in Chiesa, con espressioni di esaltazione e di canti esecrabili. Chi ama Gesù nelle funzioni liturgiche vuole adorarlo intimamente e ringraziarlo.
Quanto è celestiale quella Chiesa in cui durante le funzioni liturgiche si eseguono canti gregoriani o altri canti sacri, effettuati con interiore partecipazione e una gioia intensa! La stessa funzione acquista più sacralità, la partecipazione è intensamente soprannaturale. Non ci vuole molto a comprendere che possiamo dare degnamente lode a Gesù nella modalità che vuole Lui e non seguendo le nostre scelte umane e inquinate dall’orgoglio.
CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

La mia storia di militante tra le fila dei Testimoni di Geova -


La mia storia di militante tra le fila dei Testimoni di Geova
(di Antonio Tanziello)


Ho deciso di raccontare la mia storia semplicemente per condividere la mia esperienza, con chi ad un certo punto si è accorto, o si sta accorgendo di aver dedicato tempo, è perché no, anche denaro, ad una religione che altro non è che una sorta di prigione psicofisica, da dove se ne può venire fuori solo evadendo. Si cari amici, io credo che questo sia il termine giusto evadere.
Qualcuno c'è riuscito al primo colpo, qualcun'altro a più riprese, altro ancora ci sta provando. Sapete meglio di me, che i piani per la fuga, sono strettamente personali, difficilmente si può condividerli con qualcuno. Tutti sono possibili traditori: parenti, amici, coniugi, tutti possono vanificare i nostri sforzi a per la riuscita.
Ma ritorniamo alla mia storia. Sono sempre stato una persona assetata di conoscenza, ho sempre letto e studiato con attenzione le materie e gli argomenti che mi interessano, vi posso assicurare che ne sono veramente tanti. Uno di essi e sicuramente la religione, ho sempre creduto in Dio, ma mai nelle religioni!!!
Era il lontano 1984 e come tanti un bel giorno mi incontro con due Testimoni di Geova, (tdG), erano due donne; parlammo dei soliti argomenti, sapete, quelli che si usano per approcciare, materiale di interesse generale! le due testimoni si accorsero presto che ne sapevo qualcosa di più rispetto ad altri. In effetti io avevo già letto una buona parte della bibbia e anche se non ero particolarmente ferrato nella conoscenza della stessa, ne sapevo sicuramente di più di chi usava il testo "sacro" solo come soprammobile.
Una di loro tornò a visitarmi la settimana dopo con un pioniere regolare (un testimone di Geova impegnato a tempo pieno nell'organizzazione).
Dopo i convenevoli, entrammo subito in conversazione, anche questa volta si discusse di tante cose, la mia voglia di sapere e conoscere venne presto allo scoperto,ed accettai uno studio biblico.
Tornai a casa e comunicai a mia moglie il tutto, non disse nulla e quando arrivò il giorno dello studio si sedette curiosa con me ad ascoltare le domande e le risposte, che come un fiume in piena correvano veloci. Lo studio fu affidato ad un "fratello", che si presentava ogni settimana accompagnato da una "sorella", visto che allo studio era presente anche mia moglie.
La cosa non dispiaceva né a me né a lei, non facevamo niente di male, si studiava la bibbia, si parlava di Dio e di Gesù, della religione in generale. Il primo intoppo però arrivò subito, chiesi al "fratello" che mi faceva lo studio, "come mai Adamo ed Eva creati perfetti caddero in errore?".
Qualcosa di perfetto non può sbagliare, altrimenti non può considerarsi tale. Il povero fratello cercò in tutti i modi di spiegarmi le ragioni dell'errore dei nostri primogenitori, ma non ci riuscì, tanto che la settimana seguente si presentò con il solito pioniere, che più che risolvermi il dubbio, mi convinse a sorvolare e ad andare avanti. Dopo poco incominciammo a frequentare le adunanze, ricordo che alla prima ero già con la mano alzata.
Arrivò il battesimo e per me il progresso fu veloce, i primi privilegi (come li chiamono loro),usciere, addetto alla letteratura e così via fino ad arrivare a servitore di ministero, con incarichi da anziano.
Conducevo uno studio di libro il martedì, svolgevo parti nelle adunanze del giovedì e facevo discorsi pubblici, nella mia e in altre congregazioni. Ero molto impegnato, il lavoro e la congregazione assorbivano il mio tempo, mia moglie mi sosteneva zelantemente, tutto funzionava alla perfezione, almeno apparentemente.
Odiavo andare in servizio (uscire con la borsa a parlare alle persone) e in tutto quello che facevo non riuscivo a trovare la gioia e la felicità, (per me erano false) decantate da altri. Spesso mi domandavo perché, visto che facevo tutto con responsabilità e meticolosità. Il difetto che trovavo in me spiritualmente parlando, era il mio modo di fare garantista, odiavo il giustizialismo dei testimoni di Geova. Cominciai a rendermi conto che mi stavo comportando da meschino, facevo quello che non mi andava di fare. A quel punto decisi di studiare il mio piano di evasione, dovevo farlo, non potevo più non essere me stesso, ero stufo e disgustato, la mia indole liberale era in pericolo, non ero e non volevo essere come loro.
2° parte della mia esperienza
Come in un famoso film di Tarantino, devo tornare indietro, a poco prima della mia entrata nel gruppo. A mente fredda e con il senno di poi, ho analizzato i motivi che mi spinsero ad entrare in quella religione.
Molto presto mi accorsi che non era stata la sola voglia di conoscenza, che come vi dicevo è stata sempre una mia costante, ma soprattutto un disagio che stavo vivendo in quel periodo della mia vita.
Invito quelli che hanno fatto un'esperienza simile a tornare mentalmente a quando accettarono quella che a suo tempo consideravano la verità, molti riscontreranno che coincide con un momento più o meno lungo di difficoltà o con problemi che in quel periodo vi stava dando filo da torcere.
Io stavo vivendo il "dramma" di un giovane marito e padre, che combatteva costantemente con una moglie e un ambiente avverso. Praticamente non trovavo pace, ne in casa ne fuori di essa.
Non scendo nei particolari, perché sarebbero lunghi ed articolati, ma sicuramente questo mix di situazioni, mi portò ad afferrare, quella che mi sembrò essere l'unica ancora di salvezza.
L'afferrai e risalendo lungo la sua catena, montai con la mia famiglia su quell'enorme barcone, dove tutto era bello, tutti sorridevano, mia moglie era felice e anche io lo ero, finalmente non litigavamo più,quando tornavo a casa trovavo la pace.
La speranza del nuovo mondo aveva ridato ossigeno alla mia famiglia, presto tutto sarebbe cambiato, anche l'ambiente dove io vivevo sarebbe diventato un vero paradiso. Era la soluzione dei miei problemi!!!
Adesso ritorno al mio piano d'evasione. Non fu facile, solo al pensiero venivo attanagliato dai sensi di colpa, mi sembrava tradire tutti quelli che in me vedevano un buon amico, un fratello simpatico, sempre con il sorriso, disponibile e gentile. Cercai per qualche tempo di abbozzare, di autoconvincermi che quello che mi stava accadendo era normale, presto sarebbe passato, tutto si sarebbe messo a posto. Ma non era affatto così, più passava il tempo e più diventavo apatico. Ovviamente tutto questo si svolgeva dentro di me, all'esterno nessuno si accorgeva di nulla, ero diventato un ottimo attore. Ma non si può recitare per sempre, la farsa stava per finire!!!
Non avevo mai subito torti da nessuno... caratterialmente sono una persona che non si fa prendere dall'odio e dalla rabbia per qualche torto ricevuto. Tendenzialmente sono amante del perdono e del quieto vivere, all'aggressione preferisco la trattativa, il compromesso (parola sconosciuta ai testimoni di Geova).
In dieci anni di militanza, non ho mai avuto un diverbio con qualcuno in congregazione.
I cosiddetti fratelli e sorelle, mi conoscevano molto bene sotto questo aspetto... praticamente non potevo dire che mi allontanavo per un torto ricevuto.
Il piano di fuga più semplice, per me non andava bene... Cosa fare per raggirare l'ostacolo? Chiedere un po' di riposo, pensai! sarebbe stato possibile?
Quella domenica, ricordo molto bene, dovevo fare un discorso pubblico nella mia congregazione e visto che in quel periodo, secondo qualcuno i giovani stavano dando un po' troppo risalto allo svago, dovevo insistere su quest'argomento appena ne avessi avuto l'occasione. Con mio rammarico lo feci. Mentre parlavo ai giovani, negli occhi di qualcuno di loro leggevo lo sconforto. Era come se avessero voluto dire "Ma tu sei fuori come un balcone". E’ una domenica d'estate, stamattina siamo andati in servizio, ora siamo qui ad ascoltare la tua ramanzina e hai il coraggio di parlare di svago eccessivo? Il bello era, che mentre esponevo le scritture che avallavano quello che stavo dicendo, nella mia mente frullava lo stesso ragionamento.
Finita l'adunanza, dopo la classica chiacchieratina con i fratelli, io e gli altri due anziani, ci intrattenemmo per le solite cose da organizzare in congregazione. Voglio spendere due parole anche per loro. Il più vecchio dei due, anche anagraficamente, ,(che chiamerò Mario) era un pozzo di conoscenza, lo ammiravo, un po' mi somigliava era sempre disponibile e sorridente, un grande uomo... (ultimamente ho saputo che si è raffreddato, come piace dire ai tdG). L'altro molto giovane, era il tipo insipido, sapete... quelli che non sanno nè di sale nè di pepe. Faceva la sua parte tranquillo, era schivo e poco comunicativo. Mario mi disse: ti dispiacerebbe sostituirmi domenica, per il discorso pubblico ad una congregazione vicina? Come sempre, stavo rispondendo che non ci sarebbero stati problemi. Ma qualcosa mi fermò... dissi... “Io ho bisogno di parlarti Mario”.
Si rese disponibile con un bel sorriso stampato sulla faccia. Andati via tutti, in congregazione aspettavano pazienti solo la mia e la sua famiglia, incominciammo a parlare... "Senti Mario, io ho bisogno di un po' di riposo, non c'è la faccio più, sai il lavoro, associato agli impegni della congregazione, mi stanno pesando un po' troppo. Sono stanco, ho bisogno di far riposare la mia mente (mentivo)”. Era iniziato il mio piano di fuga... Ti è successo qualcosa, qualcuno ti ha fatto qualche torto?
Era troppo esperto per credere alla mie parole... spesso aiutava fratelli e sorelle litigiosi o poco spirituali, era una specie di macchina pacificatrice. Nei miei occhi aveva letto quello che non gli avevo detto, almeno credo!...
Risposi che si trattava di stanchezza, senza manifestare problemi con nessuno. Dammi un po' di tempo è tutto si rimetterà a posto. Era d’accordo.
Un paio di settimane dopo, Mario mi comunicò, dell'arrivo della mia nomina di anziano... che, con suo stupore rifiutai!
Cosi iniziai piano piano ad abbandonare tutti i privilegi in congregazione: discorsi pubblici, conduttore della torre di guardia, e dello studio di libro, parti nelle adunanze del giovedì. Mi sentivo leggero, avevo la sensazione di respirare meglio, avevo scaricato i miei inutili pesi, che da molto tempo mi ero caricato sulle spalle.
La domenica in cui decisi di non andare all'adunanza...che liberazione...
Fu talmente bella la sensazione, che decisi di non andarci più. La mia espressione di gioia quando rimasi solo a casa fu esplosiva. Quando ci si libera di un peso si esplode di gioia e si grida felici.
Ovviamente incominciarono gli andirivieni dei fratelli e delle sorelle, che erano desiderosi di aiutarmi, di sapere cosa fosse successo.
Molti si lasciavano scappare qualche lacrima di commozione, cosa che accadeva anche a me quando incontravo chi volevo più bene. Ma non ci fu nulla da fare,ero determinato, il mio piano
d'evasione doveva andare avanti, non sarei mai più tornato in sala. Da parte sua, la mia ex moglie, che continuò a frequentare, cercò per un po' di aiutarmi, ma la sua pazienza cessò presto e ricominciarono i litigi.
Per screditarmi e indicarmi come traditore facevano girare voci che io avevo un'altra donna, che mia figlia, allora una bambina, mi aveva visto fare sesso con una donna in macchina. Insomma tutte dicerie del genere, alle quali evidentemente la mia ex credeva, perché dette da fratelli e sorelle. Quella del sesso in macchina, fu messa in giro dall'essere più viscido e schifoso che io abbia mai conosciuto, un pseudo fratello, nominato anche anziano, che ne ha combinate di tutti i colori, fino a quando ha fatto perdere le sue tracce, per motivi di incolumità personale.
Ovviamente io perdonai anche lui!!!
Morale della favola: ero ritornato agli stessi problemi che avevo prima di conoscere i tdG, litigi in famiglia e ambiente esterno avverso.
Ma la storia non finisce qui.
Dopo circa un anno di patimenti, mi convinco, ma soprattutto convinco mia moglie a cambiare aria. Dopo aver organizzato tutto in pochi mesi, carico la mia famiglia in macchina e mi trasferisco a molti km di distanza da dove ero nato e vissuto fino ad allora.
Mi sentivo un altro, essere lontano da quelle dicerie già mi rincuorava. Ovviamente anche dove mi ero trasferito c'erano i tdG...ma non mi conoscevano, nè tantomeno conoscevo loro, (che povero illuso!). Dopo poco, incominciai ad incontrarli a casa. Sapete, quelli che volontariamente si sostituiscono al genitore che non fa più la sua parte spiritualmente parlando: lo studio personale ai miei figli, la torre di guardia con tutta la famiglia, tranne me... l'incoraggiamento, le risatine false, gli inviti a cena o a qualche gita eccc... Ad essere sincero non mi disturbavano, il mio piano di fuga prevedeva l'impegno categorico di non ritornare mai più in sala, quindi l'unica cosa per me era rispondere con un secco nò, quando venivo invitato a farlo.
Una sera durante una cena di lavoro, decisi "meschino me" dopo tanti anni di fumarmi una sigaretta, convinto che il vizio non mi avrebbe più catturato. Mi sbagliavo... da allora, un po' per volta rincominciai a fumare, anche se tranquillizzavo i familiari . Apriti cielo, la cosa fu riferita agli anziani della congregazione, che ovviamente venivano tenuti costantemente informati del mio comportamento dalla mia delatrice. Un giorno, tornato a casa da lavoro, la mia ex mi disse che un anziano di congregazione voleva parlarmi.
Subito , mi recai al suo indirizzo previo appuntamento, entrato mi trovai davanti a cinque o sei persone, se non ricordo male. No ero tra amici, ero in presenza del famigerato "comitato giudiziario".
Dopo le presentazioni e una preghiera, mi fu chiesto se immaginassi qual'era il motivo di quell'incontro.
Risposi che lo capivo, era stata mia moglie vi ha detto che ho ripreso a fumare. Era vero .
Dopo aver decantato le mie lodi, -sapevano tutto di me- mi dissero che potevo essere aiutato da qualcuno di loro tramite uno studio personale, a ritornare sulla retta via, altrimenti dovevo essere disassociato, in quanto ero una pietra d'inciampo e un cattivo esempio per i "fratelli".Non facendomi scappare la ghiotta occasione dissi che non volevo essere aiutato non mi sento affatto un cattivo esempio per gli altri, non ero una pietra d'inciampo per alcuno. Chiesi di darmi un foglio e una penna, per scrivere la mia dissociazione.
Così fu...lo stesso sorvegliante, mi dettò la lettera, che datai e firmai. Tornai a casa, raccontai tutto alla mia delatrice, che dopo qualche giorno, mi portò qualche altro foglio da firmare, e tutto finì.
Il mio piano d'evasione era riuscito, finalmente mi ero liberato completamente dei tdG.
Almeno credevo...sì, perché incominciarono ad arrivare i problemi veri, quelli che mi creava mia moglie, istigata dai testimoni di Geova. Vorrei sapere da qualche ex sorella che si è trovata nella stessa situazione, "marito che lascia, la moglie che rimane ancora dentro ", quale era il comportamento che gli consigliavano di tenere nei confronti del coniuge, non solo gli anziani, ma anche semplici fratelli e sorelle.
E'inutile dire che le cose andavano di male in peggio, ero sempre da solo, mia moglie da quando mi ero dissociato, si era ancora di più attaccata ai tdG, era sempre più impegnata in congregazione. Mia figlia intanto cresceva, si fidanzò con un testimone di Geova, figlio di tdG, con quasi tutti i parenti tdG. Combinarono il matrimonio senza chiedermi alcun parere.
Nel giorno delle nozze,(mia figlia era bellissima, mi si permetta questa nota) dopo la cerimonia religiosa, che si tenne in una sala del regno, come è solito fare, ci si recò al ristorante. Chi non è, o non è mai stato tdG, stenterà a crederci, ma c'era soltanto mia figlia e il marito... tutti gli altri, genitori e parenti dello sposo, i due testimoni di nozze, insieme a tanti altri tdG, non si presentarono, “un cane ritornato al suo vomito” un figlio del demonio.
Non sapevo come giustificare le loro assenze agli altri commensali. Era una umiliazione. Fu per me un bruttissimo giorno. più bel giorno per mia figlia, per me fu una tragedia, ero triste, cercavo di nascondere il mio stato d'animo, molti si accorsero del mio disagio. Ma è acqua passata, attualmente ho ottimi rapporti con mia figlia e suo marito, (mi ritengo un fortunato, per molti non è così).
I rapporti tra me e mia moglie si logorarono sempre di più, finché due anni fa, si avviò la pratica per la separazione. Il mio secondo figlio vive con lei, e poco tempo fa ho saputo che è diventato un proclamatore. Ho provato a parlargli molte volte dell'importanza della libertà di pensiero e d'espressione, ovviamente sempre con argomenti adatti alla sua giovane età, e sempre cercando di non fargli pesare la cosa più di tanto, ma per adesso sembra che i tdG stanno vincendo la battaglia.
Sappiamo bene quanto siano agguerriti e determinati, ma io non perdo la speranza, sono convinto che presto anche lui incomincerà a mettere su un piano d'evasione, che lo porterà fuori da quella prigione psicofisica. Mi auguro con un prezzo da pagare meno salato del mio.
Questa è la mia storia cari amici, spero che la stessa possa essere di aiuto a qualcuno, ma soprattutto, di non avervi annoiato. Mi scuso per gli errori grammaticali, scrivere non è mai stato il mio forte, credo che questa sia la cosa più lunga, in assoluto che io abbia mai scritto.
E' proprio vero le vie del Signore sono infinite.
Concludo la testimonianza. Per riacquistare fiducia in Dio, mi ci sono voluti una quindicina di anni, il mio cammino di conversione non è stato semplice, ho dovuto combattere con molti nemici.
Grazie a una donna dalla forte fede e dalla sicura speranza Maria Volpe, che ha fatto tanto per me, mi ha fatto Padre Giulio – anche se ho parlato solo al telefono per il momento -, che con dei semplici consigli ha riaperto il mio cuore alla speranza e alla fede che non avevo più.
Grazie di cuore, che Dio possa continuare a benedire voi e le vostre iniziative.

Lettera a mussolini- Elena Aiello


Lettera a mussolini- Elena Aiello
Cosenza, 23 aprile 1940
Al Capo del Governo

Benito Mussolini
Duce,
vengo a Voi in nome di Dio per dirvi ciò che il Signore mi ha rivelato e che vuole da voi. Io non volevo scrivere, ma ieri, 22, il Signore mi è apparso di nuovo imponendomi di farvi sapere quanto segue:
“Il mondo è in rovina per i molti peccati e particolarmente per i peccati d’impurità che sono arrivati al colmo dinanzi alla Giustizia del mio Padre Celeste. Perciò tu dovrai soffrire ed essere vittima espiatrice per il mondo e particolarmente per l’Italia, dove è la sede del mio Vicario, affinché io possa usare misericordia per tanti peccatori e salvarli. Il mio Regno è regno di pace, il mondo invece è tutto in guerra, perché respinge la mia legge, fatta di verità e d’amore.
I Governatori dei popoli sono agitati per acquistare nuovi territori. Poveri ciechi!... Non sanno che dove non c’è Dio non vi può essere alcuna vera conquista! Nel loro cuore non vi è che malvagità e non fanno che oltraggiarmi, deridermi, disprezzarmi! Questi sono mostri infernali, sovvertitori dei popoli , cercano di travolgere nel terribile flagello anche l’Italia,sede del mio Vicario,l’Angelico Pastore delle anime.
La Francia, tanto cara al mio cuore, per i suoi molti peccati,cadrà presto in rovina e sarà travolta e devastata come Gerusalemme ingrata.
All’Italia, perché sede del mio Vicario, Ho mandato Benito Mussolini, per salvarla dall’abisso verso il quale si era avviata, altrimenti sarebbe arrivata in condizioni peggiori della Russia. In ogni pericolo, benché immeritevole l’ho sempre salvato. Adesso di mantenere l’Italia fuori dalla guerra, perché sede del mio Vicario e madre di civiltà.
Se farà questo,gli darò grazie e favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto; lui invece , ha deciso, fra un mese , di fare la guerra, ma sappia che se non la impedisce, sarà punito dalla mia Giustizia!”
Tutto questo mi ha detto il Signore. Non crediate, o Duce, che io mi occupi di politica. Io sono una povera Suora dedicata all’educazione di Piccole abbandonate e prego tanto per la vostra salvezza e per la salvezza della nostra Patria.
Con sincera stima
dev.ma
Suor Elena Aiello



(la lettera fu consegnata alla sorella del Duce, Donna Edvige, il 6 maggio 1940, ed ella la consegnò a Mussolini qualche giorno dopo).

Ma ecco un’altra lettera di Suor Elena Aiello, questa volta direttamente a Donna Edvige, nella quale ella accenna al contenuto della lettera di cui sopra:
Montalto Uffugo (CS), 15 maggio 1943
Gent.ma Donna Edvige,
questo mio lungo silenzio vi avrà fatto forse pensare che io mi sia dimenticata di voi, mentre invece io vi ricordo tutti i giorni, nelle mie povere preghiere, seguendo sempre le dolorose vicende della nostra bella Italia.
Noi ci troviamo fuori Cosenza, a causa dei bombardamenti. La barbarie nemica ha sfogato il suo odio, sganciando bombe sulla città di Cosenza, causando devastazione, dolore e morte fra la popolazione civile.
Io mi trovavo a letto con le sofferenze: tre bombe sono cadute vicino al nostro Istituto, ma il Signore ci ha salvato nella sua infinita bontà e misericordia. Per tenere lontane le bambine dal pericolo di nuove incursioni, ci siamo rifugiati a Montalto Uffugo, mio paese natio, dove ci troviamo certamente a disagio, ma tutto offriamo al Signore per la salvezza dell’Italia.
La ragione di questo mio scritto è per rivolgermi nuovamente a voi, come nel mese di maggio del 1940, quando venni a Roma presentata dalla Baronessa Ruggi, per consegnarvi in iscritto le rivelazioni avute dal Signore riguardo al Duce. Ricordate quando il 6 maggio del 1940 dicevano che il Duce aveva deciso di fare la guerra, mentre il Signore gli faceva sapere nella mia lettera che doveva salvare l’Italia dalla guerra altrimenti sarebbe stato punito dalla Sua divina Giustizia? “In tanti pericoli” diceva Gesù “l’ho sempre salvato: anche lui, adesso, deve salvare l’Italia dal flagello della guerra, perché vi è la sede del mio Vicario. Se farà questo gli darò favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto; invece lui ha deciso di fare la guerra, ma sappia che se non la impedisce, sarà punito dalla mia Giustizia”.
Ah!... se il Duce avesse dato ascolto alle parole di Gesù, l’Italia non si sarebbe trovata ora in così triste condizione!...
Io penso che il cuore del Duce sarà molto rattristato nel vedere l’Italia, da un giardino fiorito, trasformato in un campo deserto, seminato di dolore e di morte. Ma perché continuare questa guerra terribilmente crudele, se Gesù ha detto che per nessuno vi sarà vittoria? Perciò, cara Donna Edvige, dite al Duce, a nome mio, che questo è l’ultimo avviso che il Signore gli manda. Potrà ancora salvarsi mettendo tutto nelle mani del Santo Padre. “Se non farà questo” diceva il Signore “Presto scenderà su di lui la Giustizia Divina. Anche gli altri Governatori che non ascolteranno gli avvisi e le direttive del mio Vicario(1) saranno raggiunti e puniti dalla mia Giustizia”.Vi ricordate il 7 luglio dell’anno scorso quando mi chiedevate che cosa ne sarebbe stato del Duce ed io vi risposi che se non si fosse mantenuto unito al Papa sarebbe finito peggio di Napoleone?! Ora vi ripeto le stesse parole: Se il Duce non salverà l’Italia rimettendosi a quanto dirà e farà il Santo Padre, presto cadrà; anche Bruno dal cielo chiede al padre la salvezza dell’Italia e di lui stesso.
Il Signore dice spesso che l’Italia sarà salva per il Papa, vittima espiatrice di questo flagello, perciò non vi sarà altra via per la vera pace e per la salvezza dei popoli, fuori di quella che traccerà il Santo Padre.
Cara Donna Edvige, riflettete bene come tutto ciò che ha detto il Signore si sia perfettamente avverato.
Chi è che ha causato tanta rovina all’Italia? Non è stato forse il Duce per non avere ascoltato le parole di nostro Signore Gesù Cristo?
Ora potrà ancora rimediare facendo quanto vuole il Signore.
Io non mancherò di pregare.
Suor Elena Aiello

Queste due lettere ci dicono quanto l’Uomo, preso dalla trappola del potere e accecato dalla propria superbia, non veda al di là del proprio naso, e ci dicono soprattutto quanta sofferenza, patimenti e sangue, costi nella totalità dei casi la scellerata scelta di non ascoltare il Cielo. Il Cielo che a Benito Mussolini si presentò sottoforma di una povera lettera scritta da una povera piccola Suora calabrese, ma per conto e in nome del “suo” e “nostro” Signore e Dio.
Ah, Benito Mussolini, come hai tradito anche tu la fiducia che Nostro Signore Gesù Cristo aveva riposto in te. Lui ti aveva messo lì, in quel posto di comando, contando sulle tue qualità,(2) per salvare l’Italia, non per crocifiggirla. Anche tu, come Giuda, avevi delle qualità, e per questo ti aveva scelto, ma come Giuda lo hai tradito. A te almeno aveva mandato una Sua Messaggera, ad avvertirti e ad ammonirti: perché non l’hai ascoltata?
Ma la storia OGGI sembra ripetersi: NESSUNO dei nostri attuali Governanti sembra prestare attenzione e ascolto alle “lettere” che ci consegna da oltre venticinque anni, a tutti, un’ALTRA e ben più importante Messaggera di Dio: la Madonna. GOVERNANTI, se veramente tenete per le vostre nazioni e il mondo, se veramente tenete per la pace, il benessere e la sicurezza, se veramente tenete per il futuro dei nostri e vostri figli, ASCOLTATELA, IN NOME di DIO! ASCOLTATELA! LIBERATEVI dall’abbraccio mortale dell’Infernale Serpente! O almeno PERMETTETE a CHI, nonostante tutto, vi ama, di liberarvi. PERMETTETE almeno ai vostri fratelli di portarvi la luce che vi manca.
Tuttavia, lo si ricorda ancora una volta, dobbiamo guardare a queste persone, come a tutti i nostri fratelli che non conoscono, come dice la Madonna, ancora l’amore di Dio, non con risentimento e odio, sebbene di colpe ne abbiano, eccome!, ma anzi con maggiore comprensione e amore, perché sono proprio loro che hanno più bisogno del nostro aiuto, lo ripeto, più dei barboni che vivono sotto i ponti in scatoloni di cartone. Se occorre possiamo con loro essere anche “energici”, poiché l’amore prevede anche questo: “Chi ti vuol bene, se necessario, ti fa piangere!”
E questo vale anche in tema di fede. Se noi, ad esempio, per farci belli agli occhi dei nostri fratelli Testimoni di Geova, Musulmani, ecc., ci fingessimo entusiasti delle loro religioni, preoccupandoci di nascondere al loro passaggio icone della Madonna, crocifissi dal muro, ecc, fingessimo di pendere dalle loro labbra per le verità rivelate dalle loro religione e tacessimo della nostra, non gli renderemmo certamente un buon servizio, né lo renderemmo soprattutto a Gesù e alla Madonna, i quali “CI vogliono” LORO Testimoni: Testimoni dell’unica e vera fede, nell’interesse PROPRIO dei nostri fratelli. Altro che rispetto delle altrui religioni! Rispetto sì, di tutto e di tutti, ma quando si tratta di Cristo prima si rispetta e obbedisce a Lui e a quanto ci ha comandato, e poi a tutti gli altri.
La stessa Madonna in un Suo Messaggio da Medjugorje ci ha detto: “Ogni giorno nelle vostre case giungono persone che sono nelle tenebre: date loro la luce!” E qual è questa luce, fratelli, se non che l’unica e vera religione su questa terra è quella fondata da Cristo e su Cristo; che Gesù Cristo È REALMENTE il Figlio di Dio, e che senza di Lui non ci potrà mai essere né la pace né la prosperità su questa terra né tanto meno la salvezza eterna?!
(1) Il Papa. Anche oggi, se i Governanti avessero anch’essi ascoltato prima la voce dell’indimenticabile Giovanni Paolo II ed oggi ascoltassero quella di Benedetto XVI, la situazione nel mondo non sarebbe così disastrosa, e migliorerebbe di colpo; non ci sarebbe più nessuna guerra, tanto meno sarebbe sorta quella in Iraq, dal momento che Giovanni Paolo II ha in tutti i modi cercato di scongiurarla. E a chi la dichiarava ha detto chiaramente che se ne assumeva la responsabilità davanti a Dio.
(2)È bene intanto dire che prima dell’avvento di Mussolini le cose in Italia non è che andassero a gonfie vele, tutt’altro! Come riportato nel libro dello stesso Spadafora, che a sua volta si avvale di un contributo scritto tratto dal volume “Storia dell’Arcidiocesi di Cosenza” di un grande storico, il P. Francesco Russo, dall’unità d’Italia (1870), all’avvento di Mussolini, le cose, anziché migliorare, erano addirittura andate peggiorando. Il divario economico tra nord e sud si era addirittura acuito, e la stessa situazione religiosa peggiorata. L’allora classe politica, credendo di cementare l’unione, aveva soffiato sul fuoco dell’anticlericalismo della peggiore specie, indicando nel Papato il nemico dell’Italia (anche oggi, incredibilmente, qualcheduno è di questa idea), ed il Governo, soprattutto al sud, dimenticando il contributo di pensiero, di sacrifici e di sangue che il clero meridionale aveva apportato alla causa nazionale, lo indicò come l’alleato naturale dei regimi decaduti, sopprimendone tutti gli Ordini religiosi e confiscandone i beni. I religiosi, scacciati dalle loro case, si videro costretti a secolarizzarsi, lavorando nel ministero parrocchiale o nell’insegnamento scolastico. Pochi rimasero fedeli al loro ideale, e preparano la ripresa del loro apostolato evangelico e il ritorno in alcuni dei loro conventi.
Nel socialismo e nella massoneria i due cancri che afflissero il regno d’Italia appena formato. La massoneria in particolare continuò la sua odiosa campagna contro la Chiesa contribuendo a far togliere dalle scuole il crocifisso (non è quindi una novità quella di oggi: ma il crocifisso è ancora là) ed ogni insegnamento religioso; ai ragazzi, ai giovani, agli universitari, si impartì una cultura laica, preparata con cura dalla massoneria imperante.
Per ottenere un posto, per non avere intralci e palesi ingiustizie nella carriera bisognava iscriversi alla massoneria, che si circondava di misteri e di ombre. Il massone si presentava come il detentore della cultura: storia, scienza, letteratura. Quanto al socialismo sfruttava la miseria e l’ignoranza; proprio quei due mali che avrebbe dovuto combattere. Si presentava come un paladino degli operai, promettendo il paradiso terrestre (l’inferno sulla terra invece ha portato); come ostacolo da abbattere presentava la Chiesa, alleata, a suo dire, dei ricchi, ladri ed avari, sanguisuga della povera gente, che lavora. Solo la fatica manuale veniva presentata come lavoro; la fatica intellettuale considerata svago da signori. Il prete poi, l’ideale del vagabondo. La dottrina della Chiesa con quella continua esortazione all’amore, alla rassegnazione, un vero e proprio incitamento alla schiavitù attiva nei ricchi e passiva negli operai, nei contadini, nei dipendenti in genere. La Chiesa infine una vecchia mummia del passato, colla sua cieca opposizione alla scienza, al progresso (quest’ultima considerazione si sta ripetendo anche oggi).
La massoneria e il socialismo si fondevano addirittura in un’unica linea d’attacco; l’uno pigliava i motivi dell’altra e viceversa.
Scacciata dalla scuola, dalla vita pubblica, la religione rimaneva in pratica solo tra le mura domestiche, preparando la sua rivincita.
E proprio da Mussolini ottenne questa rivincita. Egli infatti sciolse la massoneria, mise pace e ordine all’intero della nostra nazione, istituì la previdenza sociale, prese a cuore soprattutto i bambini e la loro istruzione, istituì per loro le colonie estive, ripristinò il rispetto e il riconoscimento della religione cattolica.
Questo spiega perché molta gente, soprattutto pia (la stessa Suor Elena ricevette da Mussolini un cospicuo aiuto per il suo Istituto) che ha vissuto quei tempi, oggi in parte lo rimpiange. Peccato che Mussolini non abbia “creduto” sino in fondo nella piccola Suora calabrese, e con lei, alla grazia di Dio, causando la sua rovina e tante sofferenze e dolori ad un’intera nazione. Quando Dio dà e l’uomo non capisce e ringrazia, Dio toglie.     Il filosofo15

L’ORA


L’ORA

L’ora delle tenebre per la Chiesa

Purificazione: 1) confusione  che vi regna nella Chiesa, ove ogni cosa viene sovvertita in campo dogmatico, liturgico e disciplinare.
2)L’indisciplina diffusa a tutti i livelli, specialmente fra il clero.
3) Divisione tra sacerdoti: Sacerdoti contro Sacerdoti, Vescovi contro Vescovi; Cardinali contro Cardinali.
4)Persecuzione:Si preparano, figli prediletti, anche per voi le stesse ore di sofferenza che ha vissuto mio Figlio Gesù.
Apostasia: San Paolo ai Tessalonicesi.
Anticristo: è visto in relazione ad una falsa Chiesa mondiale che comprenderà tutte le religioni e sarà da lui controllata per mezzo di un falso papa. Il capo sarà un falso papa controllato dall’anticristo e governerà l’unica Chiesa mondiale agli ordini di satana: Primo atto sarà di rinnegare la SS.ma Vergine Maria. Sarà diffamata, la sua Verginità attaccata e sarà dimostrato che ebbe altri figli.
Il S. Rosario sarà dichiarato un’eresia o venerazione di una donna. Quelli che non sono i veri figli di Maria distruggeranno i loro rosari e tutte le statue della SS.ma Vergine. Le immagini della Madonna saranno distrutte e tutte le festività a Lei riferitesi; eliminate , soppressi tutti i Santi.
Cristo sarà proclamato un grande profeta e filosofo e un uomo mortale. Si tornerà come hai tempi dell’adorazione di balaan.
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Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che viene detto Dio è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. (2Ts 2, 3-4).>>
Ma il Signore lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta. Dio invia agli infedeli una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla Verità, ma hanno acconsentito all’iniquità. (2 Ts 2, 8-12).
L’anticristo si farà venerare come Dio e comparirà, grazie all’intervento di satana, numerosi miracoli.