lunedì 10 dicembre 2012

La sètta segreta dei neocatecumenali



La sètta segreta
dei neocatecumenali

Testimonianza di un’esperienza vissuta dal Sig. Augusto Faustini

Ho 53 anni, cultura media superiore, lavoro come funzionario amministrativo in un Ente pubblico. Avevo moglie, tre figli maschi, ora hanno 28, 27 e 19 anni. Avevo una bella casa alla «Montagnola», facevo politica, ero consigliere circoscrizionale al 3° mandato, collaboravo a varie iniziative parrocchiali. Avevo una fede sconfinata nella Chiesa Cattolica, facevo la Comunione spessissimo. L’esperienza neo catecumenale mi ha distrutto e cambiato radicalmente la vita: non ho più nulla!
Quello che dirò sarà volutamente circostanziato, perché in tal modo non sarà possibile smentirlo.
Dodici anni fa, nel 1985, entrai, con tutta la famiglia in una «comunità neo catecumenale» che si istallò alla Garbatella a Roma, per merito di alcuni cosiddetti «catechisti» provenienti da viale Marconi, nella zona sud di Roma. Il loro massimo responsabile di zona era ed è il Dott. Roberto Piermarini, giornalista della Radio Vaticana. Dopo le mie vicende la comunità neo catecumenale è andata via dalla Garbatella, reimpiantandosi presso la comunità madre, nella zona di viale Marconi.
I «catechisti», nascondendo di essere appartenenti ad una particolare organizzazione e, soprattutto, nascondendo che iniziava, per i presenti, un impegno che sarebbe durato almeno venti anni, cominciarono un bombardamento di concetti pseudo-protestanti che divennero subito evidenti alle orecchie di uno come me che aveva fatto nella Chiesa tante esperienze formative, come Azione Cattolica, insegnamento catechistico, «cursillos di cristianità», ecc.
Nonostante queste «stonature» ero fiducioso, perché il mio parroco (poi divenuto vescovo nello stesso anno), dando loro la sede, legittimava e garantiva il loro operato.
Ero magnetizzato dalla loro catechizzazione, dalle loro certezze, anche perché davano l’impressione che tutto quello che succedeva non era precedentemente preparato a tavolino e, soprattutto, che quello era l’unico modo autentico di essere cristiani.
Io e mia moglie siamo sempre stati «aperti» alla vita: oltre ai tre figli maschi, ci sono state altre due gravidanze che, a causa della incompatibilità sanguigna da fattore Rh, sono sfociate in aborti spontanei e i medici ci hanno chiaramente detto che ulteriori tentativi avrebbero solo prodotto aborti spontanei.
Ebbene, nonostante ciò e nonostante le cinque gravidanze, il fanatismo dei Capi-responsabili fu tale da far prendere decisioni folli ed irresponsabili a mia moglie, senza neanche consultarsi col marito!... Eravamo destinati a diventare una «fabbrica di aborti»!    
Mi lasciavano sorpreso le continue e preoccupate affermazioni dei capi della organizzazione sempre tese ad assicurare che loro godono dell’appoggio incondizionato del Papa! [...] Ricordo il nervosismo e l’imbarazzo che sui loro volti si leggeva quando proponevo, ad esempio, di pregare come il Papa (in ginocchio), mentre loro addirittura lo proibivano!     
[...] Nei tre anni che frequentai il catecumenato mi resi conto della potenza persuasiva dei loro capi e del fatto che la concezione di famiglia ha ben poco a vedere con la classica famiglia cristiana; loro attuano una unica grande famiglia di circa 40/50 persone che viene guidata dal «Capo-famiglia-Catechista», la progettualità di coppia non esiste e al suo posto c’è una progettualità che (attraverso la struttura piramidale) viene ispirata direttamente dal suo fondatore Kiko Arguello!
In quegli anni mi resi conto che i loro capi riuscivano a monopolizzare la vita privata delle singole persone, con il moltiplicarsi degli impegni di gruppo, con l’aumento naturale delle amicizie tra i membri del gruppo e, soprattutto con il controllo psicologico dovuto alle «confessioni pubbliche», nelle «risonanze» e «giri di esperienze».
Quasi a paventare misteriosi pericoli futuri, sin dai primi incontri, veniva insegnato che ci saremmo dovuti ben guardare da chiunque ci avesse voluto dire cose diverse da quelle che i «responsabili» ci insegnavano; che nella stessa Chiesa cattolica ci sono molti che li odiano, e che il motivo è solo quello che «loro» sono i veri ed autentici riscopritori del cristianesimo dei primi secoli. Ci insegnarono subito che molti avrebbero sentito il desiderio di abbandonare quella esperienza, ma che mai nessuno avrebbe avuto convenienza a lasciare il loro ambiente, perché al di fuori di «essi» ci può essere solo «perdizione» ed infelicità.
Sfruttando la difficoltà che nella nostra epoca obiettivamente esiste per la nascita e il mantenimento delle amicizie, costringendo i neofiti a frequentarsi molto spesso per i coinvolgenti e numerosi incontri, fanno sì che trascorrano anni senza vere amicizie esterne. Facendo apparire la loro esperienza come l’unica cosa al mondo che abbia importanza, costringono gli adepti a non provare, man mano, più interesse per la cultura, per l’arte, per lo sport, per la politica o altro. Tutto è secondario!
I loro «capi-responsabili» insinuano subito nei neofiti il sospetto che i cattolici che vanno alle Messe «normali» sono cristiani di serie B, e poi lo affermano chiaramente chiamandoli «cristiani della domenica».
Venne, pian piano, imposto di liberarsi di tutti gli affetti, intendendo che quelle persone care che non si riesce a trascinare nella Comunità, È MEGLIO PERDERLE!
Un obbligo singolare, quanto ingiusto, è quello che vede imporre a tutti o la soluzione matrimoniale (controllata dal Movimento) o la consacrazione sacerdotale o monacale, imposta (e qui sta il singolare) dai Capi supremi: Kiko Arguello, scapolo e Carmen Hernandez, ex suora, ora nubile!
Quando, col passare degli anni, gli adepti diventano un gruppo fisso in modo granitico, arrivano ad imporre la «endogamìa» (obbligo di sposarsi nell’interno del gruppo), e poi a dire esplicitamente: «Sposate le figlie di Israele».
Quando un giovane si fidanza con una ragazza esterna, o una ragazza con un giovane esterno, non hanno pace finché non costringono anche l’esterno ad entrare nella loro... «esperienza».
Se non riescono nel proposito, allora costringono l’interno ad abbandonare il loro... paradiso, ma solo dopo atroci sofferenze psicologiche, perché intanto l’hanno convinto che solo con i neo catecumenali ci può essere il vero, autentico cristianesimo!
Per gli sposati è la stessa identica cosa, ma quando uno dei due coniugi è stato reso fanaticamente schiavo della loro organizzazione (cosa che accade più spesso di quanto non si creda), arrivano anche a farli vivere separati a vita (divorzio di fatto), se l’altro coniuge non apprezza la «comunità»!
Io non ho mai apprezzato il cammino neo catecumenale e se ci sono stato dentro per anni l’ho fatto solo per cercare di salvare il matrimonio che, invece, si stava distruggendo proprio per le follie del «cammino»! Un giorno mia moglie onestamente mi disse: «La mia e la tua sono due Religioni molto diverse!».
Allora provai a far finta che mia moglie avesse aderito realmente ad un’altra religione, e provai a tirare avanti con il dovuto rispetto, ma, quando mi accorsi che tornando la sera stanco dal lavoro tutti erano usciti, chi per la «liturgia della parola», chi per preparare gli incontri, chi per preparare i canti, a seconda dei diversificati incontri delle diverse comunità cui appartenevano, non potetti nascondere neanche più a me stesso, cenando solo come un cane, che erano riusciti a distruggere l’armonia familiare dal profondo!
Nonostante si vantino di essere cattolici, quando si viene a creare un conflitto tra la partecipazione alle loro riunioni e la partecipazione alla celebrazione di un qualsiasi Sacramento, essi impongono sempre la superiorità della partecipazione alla loro organizzazione! Non ne parliamo poi quando la concorrenza è con impegni di studio, o sociali, artistici, sportivi, di amore, di politica o della «odiata cultura»! I Catechisti ci dicono: sono «IDOLI»!
Io pensavo che, di fronte alla sacralità e alla indissolubilità del matrimonio, avrebbero consigliato un coniuge dubbioso di scegliere sempre il salvataggio del matrimonio, di fronte a qualsiasi dilemma, invece no! Uno dei loro più potenti Capi, tale Avv. Franco Voltaggio, dopo aver promesso a me e a numerosi vescovi, che, per salvare qualsiasi matrimonio avrebbero volentieri rimandato a casa il coniuge da loro eccessivamente, diciamo così, «entusiasmato», dimostrò quanto sono bugiardi anche nel mio caso!...
È successo proprio a chi scrive: quando mia moglie ha dovuto scegliere: o frequentare una parrocchia senza gruppi neo catecumenali insieme al marito, oppure una parrocchia con i gruppi neo catecumenali ma senza il marito, ha preferito cacciare da casa il marito e separarsi, con l’appoggio morale e materiale dei capi neo catecumenali!
Il giorno 27 aprile 1992 alle ore 17, nella Chiesa di S. Leonardo Murialdo, ex S. Tito, in Via Pincherle, una traversa di Viale Marconi, zona sud di Roma, l’allora parroco in carica, Padre Domenico Paiusco, ordinò a me di vivere il resto dei miei giorni lontano da casa mia, dai miei figli e da mia moglie perché, con la mia opposizione alla organizzazione neo catecumenale, mi ero messo contro la Chiesa Cattolica! La decisione era stata presa dai massimi «catechisti» della diocesi di Roma ed era irrevocabile!
Feci presente che il mio e suo vescovo di settore, lo aveva pregato di fare il contrario, ma lui rispose che ubbidiva solo alla sua coscienza (in effetti ubbidiva al vertice della organizzazione!).
Andai a protestare col mio vescovo di settore, ma lui mi rispose che i capi neo catecumenali non lo ascoltavano, non poteva più farci nulla...; andai dal vescovo, mio ex parroco alla Garbatella, ma lui mi rispose che forse era meglio che iniziassi una causa di separazione legale, considerando che mia moglie non poteva, perché lei era neo catecumenale...
Andai dal mio nuovo parroco, recentemente divenuto anch’egli vescovo, ma lui mi rispose che nessuno mi avrebbe ascoltato, perché mi avrebbero tutti preso per matto, i neo catecumenale sono troppo potenti..., ero uno dei pochi che faceva presente le cose negative...; andai dal cappellano dell’Ente pubblico per cui lavoro, ma lui mi rispose che ero una voce fuori dal coro... dovevo adeguarmi...; andai dal vescovo incaricato ai problemi della famiglia, ma lui, dopo avermi detto che la situazione era più grave di quanto io pensassi, mi disse anche che in pubblico mai avrebbe obiettato nulla verso i neo catecumenale!!!
Chiesi molte volte a mia moglie di venire a vivere con me, anche ufficialmente, con lettere del 18 maggio ‘92, del 29 agosto ‘92 e del 24 maggio ‘93, ma lei si è sempre rifiutata!
Mia moglie dovette affrontare una operazione chirurgica in ospedale, mi offrii di restarle accanto per la notte; ciò sarebbe stato possibile e la stessa mia moglie sembrò favorevole: i suoi fratelli e sorelle di comunità me lo impedirono, vollero restare loro, per evitare la mia vicinanza in un momento di sua particolare vulnerabilità!
Ogni mese c’è l’obbligo di donare il 10% dello stipendio
Frequentando la «comunità», eravamo costretti a versare almeno il 10% di quanto entrava in casa, e questo danaro, anziché andare ai poveri, andava ai cosiddetti catechisti itineranti, perché andando in giro per l’Europa per allargare la loro organizzazione, non mancassero di nulla: dal vestiario alla automobile, dalla casa alla baby sitter.
Ricordo che, quando fui cacciato da casa, i primi tempi, io ho dovuto dormire in automobile!
Uno dei momenti più drammatici fu quando morì mia madre ed io chiesi piangendo a mia moglie di pregare quella sera con me, non lasciandomi solo col mio dolore; lei mi rispose che doveva pregare con i suoi fratelli di comunità, che erano la sua vera famiglia in Cristo!!!
Altro momento drammatico: il mio primo figlio, constatata la mia avversione al neo catecumenato, e considerando che, secondo lui, quella organizzazione è una emanazione di Cristo, tentò di uccidermi tramite soffocamento.
Sia il primo che il secondo figlio non mi chiamarono più papà per punirmi di aver sempre e a qualunque costo ostacolato la loro organizzazione!
Il secondo figlio, ancora giovanissimo, ha già due figlie, viene utilizzato come generatore di nuovi neo catecumenali e non mi ha fatto neppure conoscere la seconda nipotina; chi critica l’organizzazione neo catecumenale non ha diritti!
A tanto conduce il fanatismo che questa organizzazione infonde nell’animo di molta gente, creando tanti «fondamentalisti» pseudo-cattolici che ben poco differenzia dai tanto deprecati «integralisti islamici»!!!
Recentemente ho saputo che il mio primo figlio è considerato un elemento fedele e affidabile: è stato nominato «responsabile di comunità»!
Ricordo con orrore le Pasque che sperimentai su me stesso in quegli anni! Due giorni di digiuno assoluto e rigorosissimo, obbligatori e intrisi di fanatismo, a cui seguiva una intera nottata di canti nell’isolamento più profondo dalla vera Comunità, quella parrocchiale. Il tutto seguito da una «agape» (un pranzo) alle sei del mattino, con il vino e con lo stomaco che, all’improvviso, riceveva quantità enormi di cibo, alcuni si sentivano male, altri si ubriacavano.
Poi si andava a dormire tutta la giornata di Pasqua, senza poter trascorrere neppure mezz’ora con familiari ed amici non neo catecumenali!!... E alla comunità parrocchiale si faceva credere che noi raggiungevamo le vette della più sublime ascesi!
Tra l’altro, ricordo molto chiaramente che nei loro martellanti insegnamenti aveva un ruolo fondamentale questo tragico insegnamento: «Solo Dio deve essere veramente amato! (che poi Dio significa la loro organizzazione)! Se il tuo coniuge ti è d’impaccio, ODIALO, e lo stesso fai se chiunque altro vuole separarti da noi, figli compresi, fratelli e genitori compresi»!!!
Credevo che il mio fosse un caso limite, forse un caso raro..., macché, quello che è successo a me è successo a molta altra gente! Molte coppie hanno avuto il matrimonio distrutto per sempre da questa pericolosa organizzazione, che dà l’impressione di somigliare ad una «SETTA»!
L’intimità affettiva e psicologica, unite alla progettualità, sono i cardini su cui si basa qualsiasi rapporto di coppia, invece per decenni questi sono esercitati con estranei alla coppia stessa! Immaginate gli effetti distruttivi che ne scaturiscono nella coppia di sposi!
La differenza con le altre coppie rovinate sta solo nel fatto che di queste si sono perse le tracce, in quanto hanno poi abbandonato completamente il Cristianesimo, perché, dopo anni di frequenza, si tende ad identificare il cammino neo catecumenale con il Cristianesimo. Allontanando l’uno, si perde l’altro! Ecco perché il mio può sembrare un caso singolare!
Altre coppie distrutte dai neo catecumenali sono precipitate nell’ateismo e nella Chiesa non ne resta traccia!
E pensare che quando insegnavo catechismo ai ragazzi della Garbatella dicevo: «La Chiesa Cattolica, pur di difendere la indissolubilità di un solo matrimonio, preferì subire lo scisma anglicano!».
[...] Quando fui cacciato da casa, uscii dalla loro organizzazione e cominciai ad indagare sulla loro struttura scoprendo che, mentre vogliono dare a tutti l’impressione di essere dei gruppi innocui e spontanei, guidati solo dallo Spirito di Dio, sono invece organizzati come una «Chiesa nella Chiesa»!
Hanno i «responsabili» di ogni singola comunità, i capi responsabili (detti «catechisti») del complesso di comunità di ogni singola parrocchia dove sono presenti (che contano molto più del parroco!), i capi settore (che contano molto più dei vescovi!), strutture regionali e nazionali, che si sovrappongono segretamente alle strutture della Chiesa ufficiale!
Scoprii che i neo catecumenali (senza che nulla traspaia fuori dagli ambienti ecclesiastici) vengono contrastati nettamente dagli ambienti più culturalmente impegnati, sia della parte ecclesiale più progressistache da quella più tradizionalista.
Il Cardinale Carlo Maria Martini di Milano, il Cardinale Silvano Piovanelli di Firenze, il Cardinale Giovanni Saldarini di Torino, il Cardinale Salvatore Pappalardo di Palermo, il vescovo di Brescia Bruno Foresti, il vescovo di Ivrea Mons. Bettazzi, i vescovi di Novara, Trieste, il vescovo di Foligno Mons. Bertoldo, Perugia, e tanti altri, hanno evidenziato la pericolosità di questa sètta pericolosa.
Mons. Cesare Pagani, vescovo di Perugia, nel 1988 morì di infarto dopo una animata discussione con i capi dei neo catecumenali, che, anziché riflettere sul proprio fanatismo, preferirono parlare di punizione divina!
Nel gennaio del 1996, in Inghilterra, a Clifton, il Vescovo cattolico Mervyn Alexander, ha avviato una indagine contro il neo catecumenato, e quando si è conclusa, ha vietato a questa pericolosa organizzazione di reclutare nuovi membri in quella diocesi!
L’Assistente Nazionale della Azione Cattolica, Mons. Agostino Superbo, Vescovo pugliese, insieme a tutti gli altri 19 vescovi pugliesi, ha indirizzato a dicembre scorso, ai preti della regione una nota pastorale (tutti i Vescovi d’accordo, nessuno escluso), nella quale si sostiene che il cammino neo catecumenale «mette a rischio la comunione nella Chiesa Cattolica» (vedi pag. 36 del mensile «Jesus» di febbraio scorso!).
A Vicenza hanno creato non pochi problemi! Ho saputo per certo che, vicino Firenze, per un certo periodo una parrocchia si è divisa. Per colpa dei neo catecumenali dovremo assistere anche ai dolorosi scismi?
Da giovane studiai un poco di teologia e di catechismo, fui dirigente dell’Azione Cattolica, preparai alla prima Comunione e alla Cresima molti giovani, per cui non mi è difficile vedere che il motivo principale per cui questa organizzazione è invisa alla parte più progressista della Chiesa, risiede nel fatto che i neo catecumenali tradiscono completamente tutte le aperture conciliari di natura sociale, tutti i tentativi di realizzare nel mondo la «teologia della giustizia», tutto l’interesse ecclesiale per i poveri e gli emarginati, tutte le premesse di democratizzazione nella Chiesa stessa!
Di contro, alla parte più tradizionale della Chiesa, quella che maggiormente ha a cuore la conservazione della dottrina cattolica, che ha permesso alla Chiesa di rimanere integra lungo duemila anni di storia, non sfuggono le gravi eresie degli insegnamenti, che, cosa ancora più grave, sono scritti nel catechismo neo catecumenale, che io stesso ho potuto leggere e che viene tenuto rigidamente segreto anche ai semplici neo catecumenali privi di specifiche cariche! Il solo primo volume, Orientamenti alle equipes consta di ben 373 pagine! Ne hanno sempre negato l’esistenza!

Gli insegnamenti protestanti di Lutero sono penetrati abbondantemente nel catechismo neo catecumenale:
La fede (fanatismo) ci permette di annullare completamente i peccati!
Le opere non contano!
La libera interpretazione delle Sacre Scritture ci fornisce l’unica forma di morale! Il Papa non conta nulla!
Il vero sacerdote è «l’insieme dei fedeli», il prete è solo un presbitero che «presiede»!
I sacrifici, i digiuni, le promesse a Dio, i pellegrinaggi, sono tutte cose inutili!
Il Santo Rosario è screditato e rifiutato!
Il Sacrificio Eucaristico della Messa è negato!
La Transustanziazione nella Messa è ridotta a simbolo!
Il Sacerdozio Ministeriale soppresso! (Questo è Luteranesimo, non Cattolicesimo!).
«L’uomo non può fare il bene perché si è separato da Dio, perché ha peccato ed è rimasto radicalmente impotente ed incapace, in balia dei Demoni. È rimasto schiavo del Maligno. Il Maligno è il suo Signore.»
(Questo è Giansenismo, non Cattolicesimo!).

Si deride la pratica di conservare il Santissimo nel Tabernacolo, per loro la presenza del Corpo di Cristo nel pane e nel vino consacrati, cessa con la fine della celebrazione della Messa.questa è un’altra delle innumerevoli eresie che diffondono.
In base ai miei modesti ricordi personali, il primo valido sacerdote che lanciò l’allarme sulla pericolosità dei neo catecumenali fu Padre Virginio Rotondi, che nei seguitissimi articoli sul quotidiano «IL TEMPO» denunciò che quel «popolo eletto» si ostina a non voler riconoscere che Dio non ci parla solo attraverso le Sacre Scritture, ma anche tramite gli insegnamenti della Chiesa; e ancora: le Scritture non devono essere ammantate di un alone di «magia»!
Poi altri sacerdoti si accorsero della pericolosità dei neo catecumenali; ricordo sopratutto il grande teologo passionista Padre Enrico Zoffoli, che scrisse numerosi libri di testimonianze ed altri di studio teologico accurato contro i neocatecumenali, tra i quali è interessante quello che si intitola: «Magistero del Papa e Catechesi di Kiko... a confronto», che la dice lunga sulla scarsa cattolicità di questa sètta!
Anche la parte ecclesiale più progressista, soprattutto in Inghilterra, per opera di molti vescovi, ha preso posizione contro questo movimento e da ultimo, uno sconvolgente libro ha raccontato con chiarezza e coraggio quello che si nasconde dietro gli «innocui» capi dei neocatecumenali: «Le Armate del Papa» di Gordon Urquhart - Ed. Ponte alle Grazie, Firenze, facilmente reperibile in ogni libreria.
Il lavaggio del cervello
Con gli ossessivi e martellanti concetti che i cosiddetti «catechisti» neo catecumenali ripetono continuamente, si ottiene una trasformazione della personalità individuale che arriva ad un vero e proprio lavaggio del cervello. Tutto diventa normale, dal versamento della «decima mensile», praticamente una tangente del 10% sulle entrate familiari (anche i più poveri), alla messa a disposizione dei beni patrimoniali ed immobiliari!
Questo spiega il condizionamento economico che a volte intorpidisce la volontà dei parroci che hanno accolto questa organizzazione e spiega anche il moltiplicarsi del numero dei seminari particolari ed esclusivi dei neo catecumenali (28) che creano numerosi sacerdoti che di cattolico hanno ben poco e che obbediscono più ai capi della organizzazione che ai vescovi!
Con una strategia che somiglia a quella attuata dalla Massoneria, hanno organizzato una puntuale occupazione dei punti nevralgici e decisionali degli strumenti di comunicazione di massa, che può velocizzare lo sviluppo della loro organizzazione (alcuni giornalisti della Radio Vaticana, come il Dr. Roberto Piermarini, il direttore di Radio Maria Padre Livio, alcuni vaticanisti delle redazioni di quotidiani e settimanali, ecc.).
Sino dai primi incontri viene insegnato che il matrimonio, la famiglia, il lavoro, i figli, gli averi, sono «idoli» che vanno odiati. Kiko ai suoi catechisti fa insegnare: «La famiglia è un mito terribile quando diventa religione. La Cristianità la deve distruggere!». (Quindi al primo posto c’è la comunità dei neo catecumenali!).
Viene pure insegnato: Se la moglie è innamorata di suo marito, o il marito è innamorato di sua moglie, si è creato un idolo!.. Allora bisogna imparare ad odiarlo!!!
Negli «scrutini» si insiste molto sul fatto che il legame genitori/figli sia spezzato, che essi vengano offerti alla comunità (figli della Comunità); i figli sono «idoli» e, inoltre, soffrono molto vedendo l’amore «umano» e «nevrotico» dei genitori! (Kiko è convinto che i genitori siano tutti «nevrotici» perché non desideravano i loro figli!).
Quei poveri ragazzi, poi, risucchiati completamente nel «cammino», vengono privati di tutte le cose principali della gioventù: amicizie esterne, divertimento, esplorazione del pensiero di oggi, libertà, cultura contemporanea, opportunità di ragionare e di scegliere per se stessi! Le attività politiche, sociali, e persino quelle caritative, sono, per loro, una perdita di tempo.
I venti anni di «cammino» sono un macchinario che crea cristiani in serie. I cambiamenti hanno luogo in momenti precisi, né prima, né dopo; l’azione della Grazia non esiste, con le sue improvvisate. La Fede arriva solo all’ultimo momento (rinnovamento dei voti battesimali), non prima.
Con i riti arcani e le conoscenze segrete, il neo catecumenato richiama le furbizie del più antico Gnosticismo e della più attuale Massoneria. È un misticismo a poco prezzo che descrive l’incontro con il movimento come il fatto più importante dopo la venuta di Cristo!
Durante il periodo da me trascorso nell’interno di questa esperienza religiosa, ricordo che il passato veniva sempre dipinto come completamente negativo, vuoto, disperato, inconcludente... fino all’incontro con i neo catecumenali, soluzione luminosa a tutti i problemi!
Chi non si adegua a questa visione collettiva obbligatoria, viene compatito, perché non ha ancora incontrato Cristo! Gli altri invece, sottomettendosi alla autorità del Movimento e rinunciando alla propria personalità, ai propri desideri, alle proprie idee, vengono «coltivati» e «costruiti» per assumere sempre maggiori responsabilità!
Prevedendo che qualcuno potrebbe aprire gli occhi e ribellarsi al «lavaggio del cervello» non mancano di allertare gli adepti: «Se vostro padre, vostra madre, vostro marito, dubiteranno della bontà e santità del cammino neo catecumenale, allora sarà il demonio a parlare in loro, non ascoltateli!».
In poco tempo, persino il modo di parlare, i termini linguistici, i movimenti del corpo e delle braccia, lo sguardo, tutto viene reso conforme ai neocatecumenali e con il mondo esterno inizia una situazione di perenne incomprensione.
Vivendo nella Comunità non ci si rende conto della esistenza di strutture che orchestrano tutto, persino le emozioni!
Pian piano, tutto ciò che è esterno alla Comunità perde valore, perde interesse! Le lunghe e stancanti liturgie notturne, fiaccando il corpo e la mente, ti indeboliscono a tal punto che tutto ciò che ti viene imposto dai responsabili lo credi ciecamente! L’effetto di intorpidimento della mente fa parte del processo di indottrinamento. Ti senti inebetito ed ubriaco, sei convinto che la tua vita è solo là e che non potrà mai essere da nessuna altra parte per il futuro.
Siccome anche gli altri hanno le stesse identiche sensazioni, i «responsabili» ti convincono che questo dimostra la presenza forte dello Spirito di Dio! Ne resti talmente convinto che quando sei in altri ambienti, sei talmente vulnerabile che corri il rischio di deprimerti! Non puoi fare a meno di quella organizzazione, sei legato a vita a quelle persone; quella e solo quella è la tua vera famiglia!!!
Il segreto ti ossessiona: non si possono fare domande su ciò che seguirà, non si possono rivelare particolari del «cammino» ad esterni e neanche ai membri di livello inferiore, non deve trapelare nulla di quanto accade all’interno! I capi, con lo sguardo spiritato, dicono solo che nei prossimi «passaggi» (esami periodici) si accederà ad una vicinanza sempre maggiore alle meraviglie di Dio; l’importante è fidarsi del «cammino» (di loro!) e ringraziare di non essere «cristiani della domenica»!
Ti conducono a vivere tutta la vita entro il recinto dell’organizzazione, quasi come se l’esterno fosse fonte di infezione.
Anche gli interessi esterni, la cultura, la scuola, la politica, l’arte, la filosofia, persino i preti e i Vescovi non neocatecumenali, possono contaminarti e farti allontanare da quella che è divenuta una prigione e non te ne sei accorto.
Sin dal primo scrutinio sono pronti a rinfacciarti continuamente che hai messo la tua firma sul «libro della vita» (sulla Bibbia della «comunità») e quindi non puoi «tradire»... «Gesù (tramite loro) è passato questa volta per te, potrebbe non passare più! Gesù sta agendo tramite i “catechisti”». Riescono a condizionare anche le intelligenze più libere e aperte!
La paura, il senso di colpa e di dipendenza dalla «comunità» sono enormi! Per bloccare le fughe cercano di spaventare i membri, giocando sulla loro paura di essere «rifiutati» dalla «comunità». Attuano il terrorismo psicologico.
È molto importante riuscire ad annullare l’autostima dei membri e far trionfare il concetto che solo il «neo catecumenato» può dare benefici, portandoli ad una completa dipendenza.
I due anni di precatecumenato sono durissimi: raggiranti inganni e manipolazioni si sviluppano tra minacce e promesse di nuove mirabolanti rivelazioni: «stanotte la “Chiesa” vi darà la Croce Gloriosa».
Intimoriti e sottomessi i poveri membri non potranno più uscire dalla «comunità» se non altro perché si stabilisce un legame indissolubile con quel gruppo di persone che è a conoscenza dei segreti e delle paure più nascoste, attraverso le «confessioni pubbliche»!
Alcuni fanno a gara nel raccontare le disgrazie che sono capitate a quelli che si sono allontanati dal «cammino» o solo hanno pensato di farlo!
Ogni «comunità» è convinta di aver avuto da Dio il compito di salvare la Chiesa Cattolica che sta morendo e quindi la salvezza può essere trovata solo tra i neo catecumenali!
Anzi: addirittura, pian piano, cominciano ad usare il termine Chiesa come sinonimo dell’insieme delle Comunità neo catecumenali! Qualsiasi cattolico praticante non appartenente al loro movimento viene compatito ed etichettato come: bigotto, «collotorto» o addirittura pagano! Il cristianesimo normale è senza valore!
Loro, invece, non vogliono essere definiti (neanche come movimento), in quanto vogliono apparire sempre più come «l’insieme dei veri cristiani che sono in cammino»! Esattamente come i Testimoni di Geova dicono di se stessi: «Siamo quelli della Verità, non siamo una organizzazione!».
I neologismi ed il gergo dei neo catecumenali, secondo la tecnica del lavaggio del cervello, portano i membri ad accettare idee nuove senza alcuna garanzia di attendibilità! Il linguaggio particolare crea un senso di dipendenza e di obbedienza cieca, nonché di fortunata appartenenza esclusiva ad un gruppo elitario!
Per convincere che la vera famiglia è solo la comunità neo catecumenale, si adottano i termini «fratello» e «sorella» per riconoscersi tra membri; si abbandona il termine sacerdote per presbitero, si «sparano» parole come «Kerygma», «Koinonia», «Kenosis», esistenziale, ontologico, servo di Jahvè, croce gloriosa, per millantare di avere sempre Dio in tasca e fare impressione sulla gente semplice!
Nelle parrocchie, senza che ci si faccia caso, i neo catecumenali si impadroniscono di una specie di «esclusiva» per le interpretazioni delle Sacre Scritture, dell’insegnamento catechistico ai comunicandi e ai cresimandi, dei canti e della liturgia pasquale!
Arrivano ad estromettere chi è loro contrario, a sostituirsi alle altre associazioni. Il Parroco non ha più il controllo della situazione. Nei rari casi in cui il parroco riesce ad allontanare questa organizzazione, non sa come sanamente sostituirla, dopo tanto fragore e fanatismo esasperato.  
Le tecniche di suggestione vengono utilizzate per formare coloro che, in coppia andranno a cercare la gente, fin nelle loro case, per portarla alle prime catechesi; dicono, recitando, un discorso imparato a memoria, forzosamente carico di entusiasmo e, con voce alterata e sicura, si danno il cambio ai punti prestabiliti del discorso.
Una seria organizzazione internazionale, che ha studiato le sette religiose nel mondo (la FAIR) ha osservato: «Le sette usano tecniche sofisticate che causano la distruzione dell’Io, la modificazione del pensiero e la dipendenza psicologica. Le sette possono mantenere i membri in uno stato di elevata suggestionabilità attraverso la mancanza del sonno, apposite alimentazioni o digiuni, esercizi spirituali, il continuo indottrinamento e esperienze di gruppo controllate!!!».
Le «Confessioni pubbliche» sono la tecnica più classica e collaudata che viene usata per cementare tra loro i membri di una «comunità» e per controllarli nell’intimo dell’animo.
Nelle «convivenze» che si effettuano in alcuni «fine settimana» i membri delle comunità vengono sottoposti ad un controllo (il cosiddetto «giro di esperienze») e ad una pressione psicologica che è superata solo dagli «scrutini» (terribili esami in cui i capi laici inquisiscono l’anima dei poveri «fratelli», in quanto hanno l’autorità di stabilirne il grado di crescita nella Fede)!
Talvolta si usano artifizi psicologici, come la «oscurità totale» (il cosiddetto «lucernario») unita a lunghi silenzi, che ottengono un impatto travolgente su quelle povere menti stressate. Tutte cose preparate e predisposte sinistramente e meticolosamente dal loro «santone» Kiko Arguello, nel libro segreto: «Orientamenti alle equipes di catechisti per la fase di conversione» (che circola solo in fotocopia).
In questo libro Kiko dispone in modo dettagliato i rituali pensati. Mentre il senso critico dei membri si indebolisce, aumentano da parte dei «catechisti» le richieste di obbedienza completa ed irrazionale!
Attraverso il controllo dell’ambiente, la manipolazione personale nella atmosfera rarefatta, le Confessioni pubbliche, lo scambio di esperienze sorvegliate e l’uso del gergo esclusivo del movimento, i responsabili hanno il pieno controllo di ogni individuo, riuscendo anche ad influenzare i suoi desideri futuri. D’altronde è risaputo che restringendo il vocabolario usato, vengono ridotte in uguale misura le capacità di pensare e di sentire.
La trasformazione dell’immagine che ogni individuo ha di se stesso è facilitata dal riesame di tutte le vicende precedentemente vissute. «Prima» tutta la vita era brutta, «dopo» l’incontro con i neo catecumenali, la vita è luminosa, c’è qualcun altro che mi dice cosa devo fare!
La distruzione della personalità individuale, non è un obiettivo poi tanto nascosto dai capi neo catecumenali, dal momento che palesemente ti dicono: «Devi morire a te stesso, annientare te stesso»! Poi non ti resta altro da fare che dipendere in tutto dal movimento e vivere dei suoi trionfi, delle sue lotte, delle sue raccolte di soldi; i suoi amici sono i tuoi, i suoi nemici sono i tuoi! Non hai più radici, tutto il resto conta così poco!
Ti insegnano a non reagire ai torti che ti vengono fatti, così si creano l’alibi per assicurarsi l’acquiescenza dei membri e la dipendenza dai capi!
Tutto ciò che può essere oggetto di attaccamento affettivo o di dolce e limpido amore (dai propri libri al proprio marito, dal proprio passatempo al proprio orologio, alla propria carriera) viene imposto che venga odiato e bollato come «idolo», come se si volesse, per gelosia, eliminare concorrenti alla «comunità».
La valorizzazione delle risorse individuali (fantasia, creatività, ecc.) che vengono incoraggiate in associazioni cattoliche benemerite, vengono represse tra i neo catecumenali.
In occasione delle nuove catechesi bombardano qualsiasi tuo amico o parente con le classiche frasi, mutuate dai Testimoni di Geova: «Vieni a conoscere i nostri amici, vieni e vedrai, poi... capirai; nessuno può capirlo, se non lo vive».
E con questo alibi impediscono a chiunque è fuori dalla loro organizzazione dal formulare anche la più piccola obiezione. «Tu non puoi giudicare» (lo hanno anche gridato in faccia a Vescovi che si sono permessi di obiettare qualcosa!).
Qualsiasi dialogo con i capi di questa organizzazione è quasi impossibile!
A chi, come me, invece, ha provato le loro «meraviglie» impediscono parimenti di esprimersi perché... sono stato solo pochi anni, perché sono un caso limite, perché non ho mai incontrato Cristo!... E terminano qualsiasi dialogo dicendo sempre: «Pregheremo per te!». Che equivale a dire: «Tu non capisci nulla e noi siamo sempre nel giusto!». I loro «responsabili» possono solo predicare, non possono ascoltare!
Il cammino neo catecumenale viene totalmente identificato con Dio!
Certo, da quando vidi che le decisioni dei capi neo catecumenali distruggevano la mia famiglia e che non erano efficacemente combattute dal mio nuovo parroco (poi anche lui divenuto Vescovo) e dal mio Vescovo di settore, che pure stimo enormemente, quasi non mi considero più un cattolico, ma la Fede in me non riesco a cancellarla.
C’è da considerare che, anche se più della metà dei cinque Vescovi ausiliari di Roma hanno delle riserve sul «catecumenato», hanno timore di esplicitarlo per non dispiacere al Papa e per non far trasparire fuori dalla Chiesa le divergenze. Ma sono sicuro che pregano perché il neo catecumenato si sciolga al più presto, come un intero convento di suore dell’Italia meridionale fa ogni sera. (Mi risulta personalmente).
Ma ricordiamoci sempre che la Chiesa ha bisogno dei «fra Cristoforo», non dei «don Abbondio»!... Altrimenti questa organizzazione diventerà sempre più potente!
Arrivano persino, mellifluamente, a far cresimare, dopo una preparazione tutta neo catecumenale, con cerimonia nel movimento, i ragazzi figli di coniugi che sono ancora orientati in modo difforme sulla bontà del «cammino», così i ragazzi sono già «prenotati», e spingeranno dentro anche il coniuge recalcitrante! (come potrebbe opporsi un padre ad un Sacramento comunque cattolico?). E lo stesso fanno con il battesimo.
I membri sono mantenuti in stato di sottomissione dalla ripetizione costante del messaggio di peccato e di corruzione, durante venti anni. Il saper ingigantire il proprio stato di peccato è essenziale per andare avanti. Si attua l’annientamento della personalità!!
La Grazia non esiste! Tutti si sentono talmente peccatori che divengono completamente dipendenti dai loro capi per sperare di salvarsi! L’ uomo non può che peccare, quindi non si sente responsabile!
Alcuni concetti vengono ripetuti all’inverosimile: «Se non siete in QUESTA parola, siete perduti, perché fuori di essa c’è solo la morte»!
«Vi libererete completamente dalla schiavitù in Egitto. Iniziate il cammino con una comunità, ricevete il Messia che viene a liberarvi, affidatevi a lui ed Egli vi guiderà» (riferendosi al «catecumenato»!!!). «Accade che alcuni lascino il cammino (neocatecumenale), abbandonano Mosè (Kiko), e il Faraone li attacca e li distrugge»!
Ho sentito dire da alcuni dei loro capi che, con la fecondità nel matrimonio forzata ed irresponsabile, hanno calcolato che nei decenni potrebbero arrivare ad impadronirsi della Chiesa, e alcuni azzardano ... del mondo!
L’integralismo fanatico che li caratterizza, come quello islamico, fu respinto chiaramente da Gesù, quando disse, riconoscendo l’esistenza della dimensione laica dell’uomo: «Dài a Dio quello che è di Dio, dài a Cesare quello che è di Cesare»!
Il «cammino» di queste «comunità» si sviluppa, in un crescendo di svuotamento di personalità individuali, di eresie, di famiglie sfasciate, di parrocchie travolte, attraverso fasi che durano due o tre anni: Shemà, Preghiera, Traditio Symboli, Redditio Symboli, Padre Nostro, Elezione, Rinnovo delle promesse battesimali!
Come tutte le organizzazioni di tipo settario, anche la neo catecumenale considera quelli che la abbandonano come traditori, e quindi li addita a coloro che restano, come la quintessenza del demonio, creando paura e sottomissione maggiore. Il fortissimo senso di identità di gruppo, d’altronde, fa scoppiare potenti sensi di colpa in quelli che vorrebbero allontanarsi, anche perché gli hanno insegnato che chi lascia i neo catecumenali, lascia Dio!
Si possono lasciare coloro che conoscono tutti i segreti più intimi? Si può ridiventare semplice «cristiano della domenica»?
Molto spesso anche quelli che riescono a liberarsi, restano sempre con il desiderio di ritornare nella organizzazione che li ha resi dipendenti e insicuri, non sono più capaci di vivere una vita autonoma!... E pensare che loro sostengono di formare cristiani ADULTI!
D’altra parte la vita in una comune parrocchia sembra meno bella (anche se è più vera) dopo il fragore ed il trionfalismo dei neo catecumenali! Io mi chiedo: che Chiesa lasceremo in eredità ai nostri figli? Con queste premesse, cosa succederà nei prossimi anni?
In mille occasioni essi hanno assicurato ai Vescovi che, in caso di rifiuto da parte di un coniuge della metodologia del cammino neo catecumenale, avrebbero rimandato a casa l’altro; MENTONO! SAPENDO DI MENTIRE!!!  
Molte famiglie sono state distrutte, non solo la mia! Quando rendono psicologicamente dipendente una moglie, quando gli fanno tagliare i ponti col mondo esterno, quando hanno messo le mani sui figli, quando l’hanno circondata di solidarietà, quando hanno approfittato della sua ignoranza in campo religioso per inculcare eresie, quando le hanno fatto perdere la vera Fede cattolica, come vuoi che torni dal marito? Quale solidarietà ho avuto io? Quella di vedere parroci e vescovi tremare solo a sentir nominare i neo catecumenali?
Avevo moglie e tre figli, non ho più nulla; i primi due figli non mi considerano più neanche loro padre, il terzo, ubriacato dai neo catecumenali, senza accorgersene, lascia languire ed impoverire qualsiasi dialogo interiore col padre: il suo animo lo apre solo nella «comunità», dove il «catechista» ha preso il posto anche del padre e gli dà sicurezza, guida, ascolto, comprensione, ascolta i suoi «errori» e gli dice quello che deve fare! Ecco perché, non finanziato da alcuno, faccio quello che faccio!
Di fronte a un pericolo così grande, credo sia dovere di ognuno operare perché il cosiddetto «cammino neo catecumenale» si sciolga prima che i danni siano irreparabili, anche per altre migliaia di famiglie!
Mi risulta personalmente che, nella sfiducia generale verso tutte le istituzioni, Chiesa compresa, quando avvengono fatti gravi come quelli narrati, famiglie e parroci si chiudono nel dolore e nel privato, senza protestare. La cosa migliore da fare è il contrario: inviare una lettera di protesta al Cardinale, Vicariato di Roma, Piazza S. Giovanni, 6 - 00184 ROMA.
Se non avverranno positivi fatti nuovi, con provvedimenti ecclesiali, col tempo diventerà necessario rendere informato, di queste cose, il mondo esterno alla Chiesa, dai giornali laici alla radio, alla TV, alle associazioni di psicoterapia, cosa che potrebbe sminuire la figura morale della Chiesa Cattolica; questo è il motivo per cui finora si è evitato di farlo, ma esiste un pericolo anche per la società civile che non va sottovalutato! Anche la società civile ha il diritto di conoscere l’ esistenza di questi pericoli!
Per il momento ho cercato di mettere in piedi una Associazione spontanea che raccolga laici e preti che hanno sperimentato di persona i danni che può provocare una organizzazione pericolosa e eretica come quella denominata «cammino neo catecumenale».
Molti vescovi, anche se vedono l’iniziativa con interesse, non ritengono di intervenire con un appoggio ufficiale in quanto il neo catecumenato incute terrore e si spaventano per ritorsioni.
Come cristiani abbiamo indubbiamente il dovere di amare i nostri nemici e persecutori e di pregare per loro (cosa che io mi sforzo di fare sempre nei confronti dei neo catecumenali), ma abbiamo anche il dovere di segnalare a chiunque, anche al Santo Padre, gli errori di così grande portata che arrivano a distruggere la famiglia, nuocere alla Chiesa, seminare eresie gravissime, creare problemi anche alla società civile!

Augusto Faustini