IL
DISCERNIMENTO SPIRITUALE DELLA POSSESSIONE
L’attenta
osservazione delle modalità e delle regole che condizionano il manifestarsi e
il ripetersi di una sospetta possessione demoniaca, permette di scoprire se
essa c’è realmente. Per tale motivo, chi si è trovato di fronte a vari casi di
autentica possessione demoniaca è più facilitato nel discernere quelle vere da
quelle false. Ecco perché alla pietà,
alla scienza, alla prudenza e alla integrità di vita di chi esamina la persona
sofferente è di grande importanza che si
aggiunga anche l’esperienza. Il Rituale Romanum alla norma n.2 dl
Titulus XII De exorcizandis obsessis a demonio, dice :L’esorcista deve
applicarsi a trarre molti insegnamenti da autori esperti e dalla sua stessa
esperienza.
Come
dicevo nell’introduzione, vi sono tre categorie di persone che oggi cercano un
esorcista: una prima, costituita da quelle che sono convinte di essere
perseguitate o possedute dal demonio, ma
non lo sono; una seconda, costituita da quelle che volutamente o
inconsapevolmente simulano di essere possedute; una terza, costituita da coloro
che subiscono realmente fenomeni e disturbi dovuti a un’azione straordinaria
del demonio. Le prime attribuiscono direttamente allo Spirito del male ogni
cosa negativa che capiti loro: Gli affari vanno male? E’ colpa del
demonio. Mi hanno sicuramente fatto una fattura! In famiglia tutto va male? E’
colpa dl demonio! Ho una malattia? E’ colpa del demonio!. Dice
giustamente Don Amorth:Vi sono persone che hanno la mania di essere
posseduti e fanno il giro di tutti gli esorcisti, fino a che non ne trovano uno
che finalmente dice loro: Sì, tu hai un demonio!. A tal proposito
scrive l’esorcista Fra Benigno:A volte, per convincere qualcuno che è
propenso a pensare di essere posseduto o vessato dal Maligno [e non lo è], dico
più o meno così: Senta, non vorrei che lei reagisca, adesso, alla stessa
maniera di quel tale che era convinto di avere un cancro e che, quando il
medico diagnosticò che cancro non c’era, se ne ritornò a casa triste e
desolato. Ebbene, il suo non è assolutamente un caso di possessione o di
vessazione. Gioisca per quello che le sto dicendo e se ne ritorni a
casa.
In
questa prima categoria non c’è una simulazione, ma solo una convinzione errata,
senza fenomeni e senza reazioni particolari. Considerando invece la seconda
categoria, costituita da coloro che simulano una possessione, quei soggetti che
si comportano così, volontariamente, sono persone che non hanno il coraggio di
ammettere le proprie incapacità e le proprie fragilità. Non volendo assumersi
le proprie responsabilità, vanno dall’esorcista fingendo le stesse reazioni
proprie di un posseduto, sperando che il sacerdote si lasci ingannare e
attribuisca tali fenomeni a una possessione demoniaca, che in realtà non c’è. Costoro non vogliono né maturare né crescere, perché sanno che,
smascherate le loro fragilità, devono darsi da fare per vincerle e allora
scaricano sulla presunta possessione la colpa dei loro mali. La vita è
sacrificio per tutti, impegno per se stessi e per gli altri: se quei tali
vivono male, fanno vivere male anche gli altri, se allora per essere lasciati
in pace da chi gli sta intorno, scaricano sul demonio le proprie
responsabilità, per questioni di comodo. Tra le false possessioni annoveriamo
anche quelli che si fingono posseduti volontariamente perché, soffrendo carenze
di affetto, cercano in tal modo di richiamare l’attenzione e la compassione su
di sé per averne.
Collochiamo
pure, sempre in questo quadro di simulazione, coloro che agiscono così
involontariamente, o per somatizzazione o per suggestione. In alcuni soggetti
che hanno letto o sentito parlare di queste cose o hanno visto scene scioccanti
o hanno sentito le urla di vere o presunte persone possedute, le somatizzazioni
o le suggestioni possono manifestarsi in pseudo possessioni. Le somatizzazioni
sono disturbi mentali, che provocano sintomi e malesseri fisici reali, la cui
gravità e durata non possono essere imputate a una patologia oggettiva. Si
tratta di alterazioni della salute, a volte più gravi a volte meno gravi la cui
origine è psichica e, a mio parere, anche morale e spirituale. Derivano infatti
da memorie dolorose dell’infanzia o della gioventù, da carenze affettive o da
ferite della vita mai guarite, da figure materne e paterne che sono mancate, da
violenze subite o procurate, da insufficienza di maturità
psicologico-affettiva, dalla propria personalità danneggiata e bisognosa di
essere ricostruita, da odi, risentimenti e perdoni non dati, da disordini in
campo sessuale, da peccati gravi mai confessati. In tutte queste situazioni,
l’influsso del demonio, se può esserci stato, è da considerarsi sul piano
dell’azione ordinaria, per cui non c’è bisogno di esorcismo (eccetto il caso in
cui si riscontrassero i segni tipici dell’autentica azione straordinaria del
demonio). Necessita, invece, una profonda guarigione interiore, che è il
risultato non di una serie di esorcismi, ma di un autentico cammino di
preghiera, presentando a Cristo Gesù tutte le nostre ferite e tutto ciò che di
negativo (subìto o commesso da noi) c’è stato nella nostra vita passata
affinché egli, entrando con il suo amore e il suo perdono in queste aree della
nostra vita, le risani e gli effetti che permangono nel presente possano così
gradualmente scomparire. In questo cammino, naturalmente, non può essere
trascurato il sacramento della Confessione, senza il quale non può esserci mai
vera e profonda guarigione interiore.
A
un esorcista attento, soprattutto se ha avuto a che fare nel corso del suo
ministero con le vere possessioni, è facile riconoscere una pseudo possessione
da somatizzazione, perché non si può imitare facilmente il comportamento di un
posseduto. Questi, infatti, parla perfettamente lingue, del tempo presente o
del passato, che non conosce, dice cose o cita fatti che non può in alcun modo
sapere; sprigiona una forza sproporzionata al proprio sapere; sprigiona una
forza sproporzionata al proprio peso e alla propria età; mostra una profonda
avversione a tutto ciò che è sacro, pur ignorandone la presenza nascosta o
manifesta altri fenomeni che non rientrano nelle possibilità di una persona, ma
solo in quelle di un essere non umano e che poi elencherò. Di per sé, come dirò
anche più avanti, non è da escludere che anche una somatizzazione possa avere
origine da un’azione straordinaria del demonio, ma bisogna che vi siano una
serie di indizi, che sono quelli che ho sopra riportato o altri, che
esamineremo estesamente tra breve. Certamente la grande maggioranza delle
somatizzazioni è di origine psichica, psicologica, morale o spirituale. Un
altro aspetto della simulazione involontaria è il fenomeno della suggestione,
dal momento che essa non è mai associata alle manifestazioni tipiche del
posseduto. Chi è suggestionato dal timore della possessione, simula quelle che
egli ritiene le reazioni di un posseduto: in genere, nel suggestionato, si
manifesta l’avversione al sacro perché egli ha sentito che di fronte a una
immagine sacra o all’esorcista stesso doveva muoversi, agitarsi, inveire; la
forza che sprigiona dal corpo è una reazione emotiva e nervosa; le lingue
sconosciute sono, in realtà, un linguaggio inventato dalla sua fantasia, perché
non corrispondono ad alcuna lingua che si parli attualmente nel mondo o che è
stata parlata nel passato, e se è una lingua che oggi si parla nel mondo o che
è stata parlata nel passato, potrebbe essere stata da lui precedentemente
imparata. Quando però, queste manifestazioni si associano a fenomeni che
esulano assolutamente dalle capacità di quella persona e non sono riconducibili
a espressioni della sua personalità, alla sua cultura e alla sua esperienza,
passata o recente, e che quindi vanno al di là delle immagini, pulsioni,
sensazioni e ricordi nati dall’interazione con la realtà esterna e che
l’inconscio e il subconscio possono rielaborare, allora l’ipotesi della suggestione
e/o della simulazione volontaria o involontaria di possessione non regge più e
la possessione può diventare così evidente, che l’azione straordinaria del
demonio diviene una certezza morale. Ne vedremo alcuni esempi nell’elenco che
sto per riportare. Una di queste manifestazioni del demonio è proprio così come la Bibbia, in particolare il Nuovo Testamento, lo rivela: una
personalità dinamica, piena di odio implacabile e dotata di una volontà decisa
a distruggere la persona che possiede, un avversario pieno di astuzia e
d’inganno, che ben sa quello che è in grado di fare e i suoi limiti. Invece c’è
una falsa possessione, si manifestano idee e concetti popolari che riproducono
quello che la persona stessa immagina sia il demonio. Tuttavia, nel medesimo
tempo, l’esorcista deve essere molto accorto perché, quando c’è una vera
possessione, il demonio, proprio per la sua grande intelligenza, pur di
depistarlo – soprattutto nella fase delicatissima del discernimento – può
mettere in atto il trucco di manifestare comportamenti grotteschi ed
espressioni ridicole, in modo da far pensare a una malattia mentale.
Un
altro criterio importante, per distinguere la possessione da una malattia
psichica, è che la persona posseduta alterna momenti di crisi a periodi di
calma, nei quali torna pressoché tranquilla e normale, riuscendo a svolgere le
sue attività senza eccessive difficoltà, al punto che, chi incontra, non
sospetta minimamente del male che l’affligge. Non così accade per la malattia
psichica, che invece è costante.
Un
ulteriore criterio di discernimento è il seguente: una persona posseduta, il
giorno p di notte, può avere momenti di crisi, durante i quali il demonio può
fare apertamente segno della sua presenza. Tuttavia, quando c’è una possessione
reale, egli è costretto a manifestarsi anche se non vuole, obbligato
dall’esorcismo o dalla preghiera o, a volte, persino dalla sola presenza di una
persona che viva in profonda comunione con Dio. Per questo motivo, come vedremo
più avanti, di fronte a un fondato sospetto, l’esorcista può procedere come a
un fondato sospetto, l’esorcista può procedere come è implicitamente permesso
dal nuovo rito a un esorcismo della sola forma invocativa, che
ha funzione, oltre che di liberazione, anche di esplorazione e di diagnosi.
Propri perché l’esorcismo – e solo l’esorcismo – può verificare se i fenomeni di sospetto nascondono una causa malefica o no, i primi
esorcismi hanno importanza diagnostica più che curativa. Vi sono, però, due situazioni in cui le cose
si complicano. In primo luogo, quando subentra nel soggetto una reale
possessione, che va ad aggravar una precedente debolezza psicologica o una
malattia psichica o fisica in atto, per cui si soffrono, allo stesso tempo,
reali mali psicologici, psichici o fisici, insieme a un’azione straordinaria
del demonio, per cui bisogna ricorrere sia al medico, sia all’esorcista. Una
seconda situazione particolare si verifica quando una malattia fisica, psichica
o determinante tendenze e comportamenti sono prodotti da una possessione: in
questo caso, come accennavo precedentemente, anche una somatizzazione potrebbe
essere un apparente male psicologico, dietro al quale il demonio tenta, in
realtà, di nascondere la sua azione straordinaria.
A
tal riguardo, conosco vari casi di psichiatrici che avevano imbottito di
farmaci i loro pazienti, mentre essi non ne avevano affatto bisogno: la
guarigione è avvenuta quando hanno iniziato a ricever esorcismi. E non si è trattato, evidentemente, di un
semplice effetto psicologico, come se l’esorcismo fosse un placebo, ma di
un’autentica liberazione da un’azione straordinaria del maligno.
Scrive
il padre Francoise Dermine, domenicano: Se la malattia può esistere
regolarmente al di fuori di un’azione diabolica, rimane pur vero che quest’ultima
sfrutta naturalmente gli stati morbosi, soprattutto quelli della mente,
determinandoli p aggiungendosi; inoltre, “le scoperte scientifiche non offrono
nessun valido argomento per negare la realtà del maligno …
Senza
voler cadere in eccessi, noi siamo attualmente a considerare la possibilità di
una influenza maligna, sia come fenomeno aggiunto, che aggrava talvolta una
alterazione psichica in atto, sia come causa di una malattia psichica evidente,
che ne è solamente l’effetto . (…) Conviene esaminare la qualità e la tonalità
sintomi. Molte affezioni neuro psichiche presentano sintomi analoghi a quelli
della infestazione maligna. Allucinazioni interne ed esterne possono trovarsi
negli psicastenici e negli isterici; deliri, idee impulsive possono trovarsi
nei malinconici e in tante forme di depressione psichica; possono anche
ritrovarsi negli infestati” (parole scritte dallo psicanalista Philippe Madre
nel suo libro Ma liberaci dal male, REM, Roma 1980, pp. 87-88). E se è vero che
“tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Gv 3,8), allora c’è da
pensare che ci troviamo di fronte a un’azione a tutto campo del demonio, che
l’influsso malefico sia più frequente e diffuso di quanto sembri e non goda
della debita attenzione nella genesi di certi nostri mali. San Pio da
Pietrelcina come del resto il beato carmelitano spagnolo P. Francesco Palau,
sosteneva, per esempio, che molti degenti ospedali psichiatrici in realtà non
sono ammalati, bensì vittime di mali preternaturali. Santa Teresa di Gesù
Bambino non esitava a imputare la malattia dalla quale fui colpita veniva
certamente dal demonio. (…) Non so descrivere una malattia così strana: ora
sono persuasa che era opera del demonio, ma per molto tempo dopo la mia
guarigione ho creduto di aver fatto apposta a essere malata, e quello fu un
vero martirio per la mia anima” (Opere complete, Libreria Editrice Vaticana,
Roma 1997; qui Manoscritto A ai nn. 86 e 88).
La
casistica storica registra una vasta gamma di fenomeni demoniaci straordinari,
che ora presenterò. Invito, però, il lettore a non fare l’errore di pensare che
debbano manifestarsi tutti insieme, nel medesimo caso di possessione: essi
hanno soltanto un valore indicativo, nel senso che, quando più numerosi
appaiono tali segni, sintomi o manifestazioni in chi subisce una crisi di
sospetta possessione, tanto più crescerà la certezza dell’azione diabolica.
1)
Parlare o comprendere lingue sconosciute alla persona
Durante
una manifestazione di possessione demoniaca può accadere che una persona:
- · Parli perfettamente lingue che non ha mai imparato
- · sia moderne che antiche, facendo discorsi coerenti e ordinati – e
le comprenda, se altri le parlano;
- · Scriva in maniera automatica e rapida cose vari, in lingua
sconosciuta.
2) Conoscenza di cose o fatti che la persona non può sapere
Durante una manifestazione di possessione, il demonio, attraverso
la persona, può:
- ·Rivelar qualcosa di segreto
o un peccato nascosto;
- · Chiamare per nome una
persona sconosciuta al posseduto;
- · Dir fatti nascosti o
dimenticati dei presenti, che la persona posseduta non può saper (nella vita di
Santi l’origine di questo fenomeno non è certamente diabolico, ma
soprannaturale);
- · Riportar avvenimenti che stanno accadendo a distanza o avvenimenti
del passato (anche questo fenomeno può avere un’origine soprannaturale o
diabolica);
- · Recitare interi brani di libri mai letti né ascoltati dalla
persona posseduta;
- · Sostenere discussioni teologiche
elevate, che la persona non è in grado di fare, o dibattere anche su
argomenti i più disparati. Per esempi, una persona, che ha scarse e
superficiali conoscenze religiose, comincia a manifestare altri pensieri
teologici (quando c’è una schizofrenia, si manifesta solo quello che esiste nel
subconscio o nei ricordi che sono nella sua memoria).
Nella mia esperienza di esorcista, quando ho un caso nuovo, dopo
aver pregato e fatto pregare per molti giorni lo Spirito Santo perché venga in
aiuto al mio discernimento, alle volte ho presentato oggetti – quali, ad
esempio, crocifissi, corone del Rosario, medagliette ecc. – mando, nel nome di
Gesù, di dirmi di chi fossero, dopo una iniziale riluttanza a rispondere, mi
sono sentito dire esattamente il nome della persona alla quale quegli oggetti
appartenevano. Ricordo, ad esempio, che una volta una persona mi presentò per
un giorno un guanto di Padre Pio, che io nascosi in una busta. Era impossibile
poterne conoscere il contenuto dall’esterno ma, appena la tirai fuori di tasca,
il demonio, attraverso quella persona, urlò: Quel guanto no, quel guanto
no! Togli quel guanto!. Quale non fu lo stupore dei familiari, che
nulla sapevano del contenuto di quella busta, quando, aprendola davanti a loro,
videro che c’era realmente un guanto di stoffa, senza dita, perché era uno di
quelli che Padre Pio portava per coprire le sue stigmate.
Altre volte, ancora, ho presentato una candela, senza dire da
quale chiesa o santuario fosse stata prelevata. Ho domandato al demonio, nel
nome di Gesù, di dirmi da dove giungesse e mi sono sentito rispondere con precisione
l’esatta provenienza. Un’altra volta avevo ermeticamente chiuso in un sacchetto
una reliquia , ho ordinato al demonio, nel nome di Gesù, di dirmi cosa c’era in
quel sacchetto che avevo in mano. Il demonio già da un po’ di tempo stava
cercando di far credere a quella donna posseduta di essere pazza e, in un primo
momento, mi rispose: Non te lo dirò mai, perché se te lo dico, lei non
crederà più di essere pazza. Io con decisione gli ordinai di nuovo, nel
nome di Gesù, di dirlo. Il demonio continuava a gridare che non l’avrebbe mai
detto. Ma, dopo poco, cominciò a cedere e gridò:E’ un osso.
A
questa risposta subito dissi: E’ vero, è un osso, ma di chi è
quest’osso?. Con grande sforzo, come se dovesse superare una ripugnanza
invincibile, rispose: Santa e si fermò. Allora lo incalzai,
continuando a ordinargli di proseguire e, un istante dopo, ecco che disse: Gemma, Gemma!. E io ancora insistetti e domandai: Gemma
chi?. E lui, ormai capitolando completamente, esclamò: Galgani,
Galgani!. Io e i miei collaboratori, pieni di gioia, lodammo il Signore
e ringraziammo Santa Gemma Galgani.
Un’altra volta avvenne la stessa cosa con una reliquia di Santa
Maria Goretti, dopodiché il demonio esclamò: E’ perfettina, precisina,
la santarellina. Mi ha offeso profondamente questa bastarda, tanto ce ne sono a
milioni che non sono come lei, a me basta e avanza!. Un altro giorno,
senza dire che cosa fosse, presentai, durante un esorcismo, una reliquia della
Santa Croce. Dopo un iniziale ritrosia a rispondere, il demonio disse, con
evidente fatica, come di chi è senza più forze: Dio in se stesso. In
questo oggetto si “trova” Dio. Dio stesso, lo sai, è grazia, amore e potenza, è
la mia dannazione. Non posso parlarne di più perché mi uccide. In questa croce
c’è amore, potenza, perdono. Dio in se stesso è amore per voi, voi esseri
umani. L’unico che vi ama, non credete a nessun altro, non credete a noi, non
possiamo amarvi, possiamo solo distruggervi. E’ lui che mi obbliga a dire
questo, ecco perché sto soffrendo così tanto.
Durante un altro esorcismo, avendo una teca di alluminio chiusa,
nella quale c’era un frammento della Santa Croce, la presentai e domandai che
cosa ci fosse in quella teca che avevo fra le mani. Il demonio rispose: E’ la Croce del tuo Dio!. Una volta senza svelarne l’origine,
al posto dell’acqua benedetta ho messo nell’aspersorio acqua proveniente dalla
sorgente che la Madonna fece scaturire durante le apparizioni a Santa
Bernadetta a Lourdes, subito il demonio
disse con rabbia: Questa è melma della fogna. E’ acqua che è uscita da
quello schifo e solo fango può essere. Gli ho ordinato nel nome di Gesù
di dirmi chiaramente che cosa intendeva affermare con queste parole.
Dopo poco sempre più
arrabbiato rispose: Viene da quella grotta maledetta di
Lourdes.
Qualcuno potrebbe dire: E’ telepatia! Il demonio non
c’entra niente!. Io rispondo: Non credo affatto alla telepatia,
semplicemente perché, se il demonio non può leggere i pensieri della mente
dell’uomo, ma può solo provocare a dedurli, figurarsi se lo può fare un uomo (a
meno che non sia Dio stesso a rivelarglieli). Solo in due situazioni il demonio
può conoscere direttamente ciò che sta pensando una persona: se Dio glielo fa
sapere e se l’esorcista pronuncia mentalmente le parole dell’esorcismo. In
quest’ultimo caso, però, non si tratta di telepatia, perché l’esorcista più che
un pensiero, sta dando l’ordine sia pure mentalmente, al demonio, nel nome di
Gesù, di andarsene. Se poi ancora qualcuno volesse sostenere l’ipotesi della
telepatia, allora, mi chiedo, come si possa spiegare questo fatto: Per
il discernimento, un esorcista, dopo aver molto pregato e fatto pregare,
presenta una reliquia o un oggetto che nemmeno lui sa a chi appartenga, ma lo
sa solo chi gliel’ha dato. Ebbene: succede che il demonio indichi con
precisione di chi sia quel sacro oggetto!
L’esorcista si accerta,
successivamente, e trova piena conferma da coloro che glielo avevano
prestato. Tutto ciò accade – e credo che Dio lo permetta proprio per
questo – sia per aiutare l’esorcista, sia per compassione nei confronti di chi
è tornato dal demonio, affinché non permanga più alcun dubbio sull’origine
della sua sofferenza.
Se Dio permette, il demonio può rivelare segreti della coscienza
di persone, se questi segreti non sono stati già assolti mediante la
confessione e il perdono. Un esorcista ricorda che il demonio attraverso una
donna posseduta si rivolse a un uomo non conosciuto da quella donna e gli
disse: Tu durante l’ultima guerra hai ucciso due persone per interessi
privati e non ne hai mai chiesto perdono! Se non sei ancora in mio poter lo
devi a tua mamma che hai interposto tra me e te un uomo di preghiere.
Uno dei casi più importanti per l’abbondanza delle manifestazioni
e per la chiarissima evidenza dell’intervento diabolico, è quello dei due
fratelli Burner di Illfurt in Alsazia : Teobaldo, nato il 21 agosto 1855 e
Giuseppe nato il 29 aprile 1857, i quali dall’autunno del 1864 a quello del
1869, soffrirono una fortissima possessione diabolica con una serie di fenomeni
che tutti hanno potuto ripetutamente osservare e che furono accuratamente
raccolti e che indirettamente furono
causa di un numero notevole di seri propositi di vita migliore e di
conversioni. Alcuni fra i numerosissimi episodi accaduti di conoscenza di fatti
che il demonio manifestava attraverso i due bambini, e che essi non potevano
sapere, sono questi.
Un giorno un abitante di Spechabac, villaggio vicino a Illfurt,
venne a visitare i due bambini. A metà strada egli passò vicino a un ceppo di
vite con dolcissima uva. La tentazione era forte, e già egli stava per cogliere
un grappolo, quando vi resistette e procedette il suo cammino. Ma quale non fu
il suo stupore, arrivando in casa Butner, di sentire la voce del demonio dirgli
attraverso i due bambini: Non è vero che hai trovato per strada della
magnifica uva? Perché non l’hai colta? Era così dolce!. Non di rado vi
furono dei visitatori che come colpiti dal fulmine, fuggirono pallidi e
tremanti quando satana svelava loro improvvisamente qualche loro terribile
segreto o qualche grave peccato della loro vita trascorsa che essi credevano
ormai dimenticati, oppure sconosciuti.
Un giorno il sindaco di una città vicino a Strasburgo, avendo
molto sentito parlare dei due bambini, decise di andare a visitarli con un
assessore e un gruppo dei suoi consiglieri comunali; essendo stati informati
che il demonio attraverso quei bambini spesso rinfacciava i peccati dei
visitatori, si recarono tutti in chiesa a confessarsi e poi partirono alla
volta di Illfurt. I bambini ignoravano del tutto chi essi fossero, né furono
preavvisati del loro arrivo, ma appena essi li videro, il demonio esclamò
attraverso Teobaldo: Ecco il sindaco di … con l’assessore e altri consiglieri,
e tutti con la coscienza ben poco tranquilla, perché sono andati in chiesa a
farsela raschiare prima di venire qui! Ma c’è uno di loro che non si è messo in
regola, perché non ha detto di aver rubato delle rape.
E il demonio subito affermò seccamente: Essi non hanno ricevuto il denaro!. Ascoltando queste parole,
tutti i presenti compresero che era vero ciò che era stato detto e allora il
sindaco, intimorito, esclamò: Andiamocene, signori miei! Ci mancherebbe
solo che costui rimproverasse qualche cosa anche a me!.
Un giorno senza che i bambini ne conoscessero la provenienza, il
sacerdote inviò loro dei fichi benedetti. Essi li rifiutarono con orrore,
gridando: Buttate via queste teste di sorci!
Il calottino (si
riferiva al sacerdote) li ha avvelenati con le sue smorfie!. Se gli
venivano portati cibi o bevande in cui precedentemente, senza che essi lo
sapevano , qualcuno avesse lasciato cadere delle gocce di acqua benedetta, essi
rifiutavano sistematicamente di prenderli e alle volte sbattevano contro il
muro il piatto o il bicchiere che però non si rompeva mai: queste reazioni
erano assenti se le gocce d’acqua benedetta non erano state versate sulle
pietanze o nelle bevande.
3) Forza fisica o peso abnorme
Durante una manifestazione di possessione demoniaca, la persona:
- · Può sviluppare (ma non necessariamente) una forza fisica
sproporzionata per il peso o per l’età che ha (durante un esorcismo, un ragazzo
di 11 anni faceva letteralmente "volare" quattro uomini robusti,
che cercavano di immobilizzarlo; una ragazzina di 14 anni, che pesava circa 40
chili, durante la manifestazione della possessione era in grado di buttare per
aria sei persone, impegnate a tenerla ferma);
- · Può trasportare, da una parte all’altra, pesi che, per l’età e per
la condizione fisica, sono del tutto fuori dalle sue possibilità (durante la
manifestazione della possessione, persone adulte e bambini hanno sollevato pesi che più persone non
avrebbero potuto sollevare; addirittura bambini posseduti hanno trasportato
oggetti pesantissimi, che non avrebbero potuto in alcun modo spostare.
Un bambino di 10 anni,
durante un esorcismo, sollevò un tavolo enorme e pesante: l’esorcista,
tastandogli i muscoli delle braccia, constatò che non avrebbe mai potuto farlo
con le sue sole forze);
- ·Può assumere un peso enorme, come un blocco di marmo, diventando
inamovibile e tornaconto alla normalità solo grazie alla preghiera e alla
benedizione del sacerdote.
4) Avversione al sacro
Il nuovo rito degli esorcismi, riportando l’avversione al sacro
come uno dei segni della possibile azione straordinaria del demonio, dice: Il maligno è nemico di Dio e di quanto mette in contatto i fedeli con
l’agire salvifico divino, per cui occorre fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine
morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l’intervento diabolico.
Possono essere una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù,
alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle
realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre. Occorre fare
attenzione al rapporto tra tutti questi segni con la fede l’impegno spirituale nella vita cristiana.
Il demonio, nemico acerrimo di Dio e avversario spietato
dell’uomo, odia tutto ciò che è sacro o che ha riferimento alla vita e al
progresso spirituale dell’uomo, per questo i periodi di crisi non più facilità
insorgono di fronte a tutto quello che reca sollievo spirituale, come compier
una pratica di pietà, recitare un’orazione, visitar un luogo sacro, prendere
oggetti benedetti, ricevere una benedizione, sentir parlare di cose spirituali.
Nei casi più gravi, i periodi di crisi possono esser determinati anche da
quelle azioni che comportano un sollievo puramente naturale, come il mangiare,
il bere, prendersi una lecita distensione, un divertimento sano, esprimere un
desiderio, eccetra .
L’avversione al sacro, che ha origine in una possessione, si può
manifestare in tanti modi diversi. Una persona:
- · Può aver ripugnanza alla preghiera, anche se ha sempre pregato;
- · Se inizia a pregare, o qualcuno prega per lei, anche solo
mentalmente, può mettere rutti o tossi continue, vomito;
- · Può non riuscire ad aver un minimo di attenzione nel seguire le
preghiere o le celebrazioni;
- · Può avere una ripugnanza invincibile per i luoghi santi e, se
riesce a entrarvi, può avere reazioni come sbadigli irrefrenabili e colpi di
sonno, tosse irrefrenabile, eruttazioni, sensazioni di stanchezza, di nausea,
di confusione mentale, di svenimento; se vi è una celebrazione liturgica,
talvolta non può nemmeno più star in chiesa;
- · Accostandosi al soprannaturale, può aver pensieri osceni;
- · Può non riuscire a pregare, perché la bocca si blocca: non può
pronunciare neppure la prima parola di una preghiera, come il Padre nostro;
- ·Può respingere, anche con furore, l’invito a ripetere o a leggere
brani della Sacra Scrittura;
- · Può sentirsi male nei pressi dei tabernacoli, nei santuari mariani
o nei luoghi dove sono conservate reliquie di santi;
- · Può avvertire come un peso insopportabile la mano dl sacerdote
imposta sulla testa;
- · Può ricevere bruciature sul corpo a seguito del contatto con il
Crocifisso o con altri oggetti sacri;
- · Può non riuscir ad alzarsi alla panca per andare a ricevere
l’eucaristia e, se ci riesce, la bocca e i denti talvolta si chiudo, come
paralizzati;
-
S riesce a ricevere la Santa Comunione, a volte può sentire un
sapore molto gradevole e trovare grande difficoltà nell’ingoiarla e una volta
inghiottita, può sentire stimolo a vomitare;
- · La domenica e nei giorni dell’anno in cui ci sono feste liturgiche
importanti sta molto male;
- · Può esser sensibile e avere ripugnanza per tutto ciò che è
benedetto: acqua, cibi, vestiti, oggetti sacri (immagini, corone del Rosario,
crocifissi, reliquie …) , anche se l’acqua, i cibi o i vestiti, vengono dati
senza che sappia che sono stati benedetti (ad esempio: facendole indossare dei
vestiti benedetti, può accadere che, appena li ha indossati, se li strappi di
dosso, non sopportandone il contatto; l’acqua benedetta potrebbe essere subito
sputata, senza rendersi conto del perché; se è stata messa una medaglietta benedetta
nel guanciale, può accadere che non voglia più usare quel cuscino). Si noti,
però, che anche in questi test il demonio può riuscire a nascondersi: possono
essere prove indicative, perciò, solo in caso positivo. Se un oggetto è
insensibile ad esse, non si può assolutamente escludere la presenza malefica:
il demonio fa di tutto, infatti, per non farsi scoprire.
- · Racconta Don Amorth: Una mamma era affranta per le
stranezze che notava in un suo figliolo: in certi momenti si arrabbiava con
urla pazzesche, bestemmiava e poi, quando ritornava calmo, non ricordava nulla
di questo suo comportamento. Non pregava e non avrebbe accettato di farsi
benedire da un sacerdote. Un giorno, mentre il figlio era al lavoro e, come al
solito, era uscito indossando la sua tuta da meccanico, la madre fece benedire
i vestiti con l’apposita preghiera del Rituale. Di ritorno dal lavoro, il
figlio si tolse la tuta sporca e si rivestì, senza nulla sospettare. Dopo pochi
secondi si tolse i vestiti con furia, quasi se li strappò di dosso, e si rimise
la tuta da lavoro senza dire nulla. Non ci fu verso che indossasse più quei
vestiti benedetti, distinguendoli bene dagli altri del suo piccolo guardaroba,
che non erano stati benedetti. Questo fatto dimostrava ulteriormente la
necessità di esorcismi su quel giovanotto.
- · A una mamma di una ragazza di 10 anni, che ha notato fatti
insoliti nella figlia, al punto da sospettare seriamente di una presenza
malefica, don Amorth ha consigliato di cucinarle la minestra con acqua
benedetta. Ha provato e ha visto che tutte le volte che le mette il piatto
davanti, la figlia, senza neppure assaggiare la minestra, dice: Non mi va, e
mette il piatto da parte, senza nessuna reazione violenta. Se invece non ha
usato l’acqua benedetta, questo non succede;
- · Può avere reazioni violente, che la rendono furiosa e aggressiva,
anche se di propria natura non lo è. In particolare, rompe oggetti, si scaglia
sui presenti. Tutto questo può accadere anche se c’è qualcuno che sta pregando
solo mentalmente. Capita frequentemente, in questi casi, che la persona,
ritornata alla calma, non ricordi più nulla del suo comportamento.
- · Una famiglia, abbastanza numerosa, era a tavola e tutti stavano
mangiando e chiacchierando. Il padre, fortemente insospettito da strani
comportamenti del figlio, cominciò a recitare mentalmente l’Ave Maria. Non era
neppure giunto a piena di grazia, che questo figlio si alzò di
scatto gridando: Papà, smettila!.
Nelle norme del Titulus XII De exorcizandis obsessis a demonio del
Rituale Romanum si lascia aperto il campo alla possibilità di ulteriori segni,
di fenomeni e di presenze demoniache straordinarie, quando si dice: e
altri fenomeni di questo genere che più sono numerosi e più sono
indicativi (n.3). Ecco, di seguito, un lungo elenco da un’esperienza di
secoli. Si consideri sempre che essi possono presentarsi, in una persona
posseduta, nel corso di una manifestazione del maligno, sia durante l’esorcismo
sia al di fuori di esso:
- · La persona può cadere come in una specie di sonno profondo e sul
suo volto comincia ad apparire l’espressione della collera; poi il viso si
stravolge, si sfigura, si deforma;
- · Gli occhi possono apparire fiammeggianti, oppure completamente
sbarrati, senza il battere delle ciglia; oppure si chiudono, in maniera serrata
e, se si aprono (con gran fatica) si vedono le pupille completamente
rivoltante, in su o in giù, nella cavità orbitale; queste manifestazioni
possono anche verificarsi alternandosi l’una all’altra;
- · Può cambiare il timbro della voce, che si deforma in cupa,
cavernosa oppure baritonale o lugubre o rauca; altre volte, invece, diviene
stridula, metallica;
- · Con le mani e con le dita quella persona può fare gesti e segni
tipici della stregoneria o del satanismo o di gruppi esoterocciltisti; oppure
mostra i pugni serrati in segno di sfida (quando è una vera possessione, è il
demonio stesso che fa questi gesti attraverso la persona);
- · Se la crisi avviene durante l’esorcismo, il posseduto insulta e
tenta di aggredire in particolare l’esorcista;
- · Qualche volta queste manifestazioni si accompagnano a conati di
vomito o a schiuma dalla bocca;
- · Il posseduto può subire addirittura modifiche alle articolazioni
del corpo, con allungamenti momentanei delle braccia o dei piedi o delle dita o
delle mani, quasi fossero di gomma elastica;
- · Può imitare i movimenti e i versi di un’animale, emettendo ghigni
bestiali: ad esempio ringhiare o abbaiare come un cane; ululare come un lupo
nelle notti di luna piena; miagolare, muoversi e saltare con un gatto; grugnire
come un maiale; correre in giro a quattro zampe; può assumere i movimenti e le
espressioni di un volatile (potrebbe esser quello di un corvo, oppure muovere
il collo e cantare come un gallo); può strisciare e sibilare come un serpante;
- · Può vomitare oggetti come aghi, chiodi, pezzi di catene, sassi,
ciocche di capelli, vetri, pezzi di stoffa, carne, fiori, corde, anelli,
orecchini e altre cose tra le più varie. Questi oggetti sono quelli sui quali p
stato operato il maleficio. Essi ordinariamente fuoriescono dalla bocca, ma non
sempre provengono dallo stomaco della persona, così si spiega perché il
posseduto non subisce mai danni fisici, anche quando ad esempi escono grossi
pezzi di vetro, si tratta infatti di un’azione di transfert dell’oggetto
maleficiato nell’istante in cui esce dalla bocca; in genere questo fenomeno è
segno della progressiva liberazione della persona, ma la liberazione non è
legata necessariamente a queste manifestazioni;
-
Può avere comportamenti strani, inspiegabili, di cui poi non
ricorda più nulla e dei quali non è cosciente mentre li compie. Ad esempio:
·
Balla, spinta da una forza che spesso la costringe a farlo in
maniera frenetica, sino a cadere sfinita (tale fenomeno è molto frequente nei
casi di auto possessione dei riti magico-spiritici dell’Africa e del
Sud-America);
·
Suona perfettamente strumenti musicali, senza aver mai imparato a
usarli o canta perfettamente secondo i canoni musicali, senza conoscerli; il
canto può anche essere associato al ballo irrefrenabile.
Nel 1920 una donna posseduta dal demonio, in
certe ore del giorno una forza misteriosa si impossessava del suo corpo ed
ella, benché con riluttanza, ballava su di un ritmo di tango per ore e ore,
sino a caderne sfinita; nel medesimo tempo cantava canti, romanzi, brani
d’opera mai da lei prima uditi, teneva lunghe conferenze in lingue straniere,
mai imparate, a folle immaginarie.
La donna ricevette
esorcismi nel convento di Santa Maria di Campagna a Piacenza da padre Pier
Paolo Veronesi su mandato del Vescovo Monsignor Pellizzari.
·
Prende le posizioni più strane e stupefacenti, come camminare a
ritroso su una parete o addirittura con i piedi sul soffitto e la testa in giù;
·
Qualcun altro è stato alzato dal suolo, sospeso nell’aria e poi
riportato a terra; oppure trasportato a grande altezza e a grande distanza dal
luogo dove è stato prelevato (nel caso dell’autentica estasi il fenomeno della
levitazione è di origine soprannaturale).
Nella mia esperienza di esorcista ricordo che
un giorno il parroco mi inviò a benedire in una casa. Quella famiglia aveva un
ragazzo, seduto su una poltrona e fino a un attimo prima calmissimo, cominciò a
urlare, entrando poco dopo in una specie di sonno, finché in silenzio scivolò
verso il pavimento. Senza toccare terra, levitando a circa quattro, cinque
centimetri dal suolo, sotto gli occhi attoniti dei genitori e dei nonni che non
avevano mai visto una cosa del genere, iniziò a sibilare e a fare gli stessi
movimenti di un serpente, muovendosi in quel modo per la stanza.
Nel 1920 l’allora Vescovo di Piacenza,
Monsignor Pellizzari, affidò a padre Per Paolo Veronesi il ministero
dell’esorcismo per una donna, che ho già sopra citato. Qualche tempo prima che
fosse sottoposta agli esorcismi, ella, oltre a malesseri vari e a fenomeni
sconcertanti, un giorno aveva letteralmente volato a circa mezzo metro da terra,
attraversando i campi e salendo la collina in direzione della chiesa, presso la
quale si stava recando con i suoi familiari. Vedendola arrivare, i fedeli che
stavano uscendo dalla chiesa, presi da terrore, cominciarono a urlare e a
gesticolare. Nello stesso tempo delle
galline, che razzolavano sui campi, fuggirono svolazzando e alcuni cani
presenti , spaventati, cominciarono ad abbaiare. La donna, continuando nel suo
volo, arrivò sul piazzale della chiesa; tutti in preda al panico le fecero
largo e lei, sempre in volo, con la testa bassa e facendo sterzo della persona,
infilò la porta semiaperta della chiesa e andò a cadere lunga distesa proprio
davanti all’altare maggiore, su cui era esposto il quadro di
Sant’Espedito.
Il
parroco accorse e, intuita la cosa, la benedisse. La donna rinvenne e per
diversi giorni stette benissimo.
Racconta il sacerdote esorcista francescano,
fra Benigno: E’ stato uno dei casi più gravi che io abbia mai incontrato: il
maligno lo faceva soffrir terribilmente attraverso battiture che lasciavano
segni sul suo corpo. Una volta, lo trasportò di notte nel cimitero ed egli si
svegliò seduto sopra una tomba. Immaginarsi la paura di trovarsi solo e chiuso
in quel posto! A fatica dovette scavalcare le mura di cinta, provocandosi
escoriazioni. Lo stesso percorso, in senso inverso, infatti, per come sono
strutturate le mura di quel cimitero, non era possibile farlo.
Narra Don Gabriele Amorth: Un
sacerdote esorcizzava a chiesa chiusa in Africa. A un certo punto la persona
posseduta si è sollevata dalla sedia, levitando in alto lentamente, sino a
toccare con la testa il soffitto della chiesa. Il piccolo gruppetto dei
familiari e degli amici presenti era
terrorizzato al pensiero che potesse improvvisamente cader e sfracellarsi. Il
sacerdote ha fatto segno di stare calmi, ha continuato tranquillamente
l’esorcismo e lentamente la persona posseduta è scesa e si è andata a seder;
poi si è svegliata dalla trance, senza ricordare nulla.
ALTRI SEGNI INDIZIARI DELLA POSSESSIONE
Altri segni indiziari di una possessione,
possono essere:
- · Avvicinandosi il giorno dell’incontro con l’esorcismo, talora
proprio il giorno precedente, la persona sta molto male oppure è inquieta,
nervosa, anche se non è stata avvertita dell’incontro;
- · Essa cerca tutte le scuse possibili per non andare dall’esorcista,
con impedimenti di vario genere, come malesseri fisici o avvenimenti avversi;
in questi casi, se non ha qualcuno che la costringa, la persona non va
all’appuntamento (può essere una reazione solo psicologica, è vero, ma potrebbe
anche trattarsi di un tentativo del demonio per sottrarsi agli esorcismi);
- · Anche se la persona riesce, con grande sforzo, a recarsi
dall’esorcista, prova già da casa un malessere crescente, che arriva al culmine
quando, giunta dall’esorcista, questi comincia a pregare;
- · Talvolta il posseduto fa sogni o ha visoni in cui ha l’illusione
che il Signore o la Madonna o qualche santo lo abbia liberato: così evita di
andare all’appuntamento con l’esorcista, magari facendogli sapere di essere già
liberato;
- · Alle volte il demonio finge di essere uscito dal corpo e di aver
cessato di arrecare disturbo, sperando così che la sua vittima non vada più
dall’esorcista.
Passo ora a elencare alcune disfunzioni fisiche e mali psichici e
psicologici che possono essere originati da un’azione straordinaria del
demonio, in concomitanza con i fenomeni sopra descritti. Sottolineo fortemente
che i mali che sto per descrivere, per quanto alcuni siano gravi o gravissimi,
se non sono collegati in qualche modo ai fenomeni sopra descritti o alle cause
che possono stare all’origine di un’azione straordinaria del demonio, e che ho
precedentemente elencate, non è possibile considerarli di origine malefica.
Quando, però, quest’azione c’è realmente, tali eventi potrebbero manifestarsi e, come vedremo, possono essere
identici o simili a quelli che vengono curati dai medici o dagli psichiatrici.
Un indizio, che può far sospettare la loro origine malefica, è il seguente: le
persone che ne soffrono, non ricevono alcun giovamento dalle cure mediche, ma
solo dalle benedizioni e dagli esorcismi, accompagnati da un cammino di
preghiera:
- · Malesseri fortissimi, soprattutto alla testa e allo stomaco, solo
in alcune ore precise della giornata o in certi giorni della settimana,
refrattari a qualunque farmaco e senza nessun riscontro dagli strumenti
clinici;
- · Grande difficoltà a dirigere il cibo, pur non avendo alcun male
allo stomaco;
- · Non avere alcun effetto o addirittura subire l’effetto contrario
da farmaci che normalmente guariscono quella malattia: ad esempio, mali alla
testa e allo stomaco refrattari a qualunque farmaco; oppure un calmante che
eccita di più. Ciò può dipendere, certamente, anche da cause naturali, per cui
questo fatto da solo non significa nulla: se però è associato ad altri
fenomeni, tra quelli precedentemente riportati, e si vede che con una
benedizione la persona comincia a migliorare, potrebbe esservi una origine
malefica. E’ il caso, ad esempio, di una persona che, non potendo dormire, dopo
una benedizione riprende a dormire normalmente;
- · Indebolimento progressivo del corpo, senza nessun riscontro
clinico di malattia fisiologica, psicologica o psichiatrica;
- · Avere momenti di cecità, di sordità o di mutezza; o vivere stati
di improvviso inebetimento o di confusione mentale, pur essendo perfettamente
sani;
- · Avere svenimenti improvvisi, durante i quali, se qualcuno prega,
anche solo mentalmente, o se un sacerdote impartisce delle benedizioni, la
persona reagisce violentemente;
- · Avere paralisi temporanee, in determinate ore del giorno o della
notte o in certi giorni della settimana; o anche paralisi permanenti (se si
attenuano o scompaiono grazi a benedizioni e a preghiere di liberazione, può
sussistere il fondato sospetto di una causa malefica, per cui si può
intervenire con l’esorcismo);
- ·
Avere modificazioni delle funzioni fisiche fondamentali del corpo,
che vengono o accelerate o ritardate o sospese o comunque modificate:
nutrizione, crescita, generazione, digestione, secrezione, circolazione del
sangue, respirazione, assimilazione, mestruazioni, fecondazione, canale
spermatico come legato ecc. (anche in questo caso si può sospettare una
presenza malefica solo se tali problemi fisici sono collegati a circostanze
iniziali e a modalità particolari);
- · Avere un senso di soffocamento, perché la gola si gonfia oppure è
stretta, come per strangolamento (tale fenomeno può accentuarsi particolarmente
se durante benedizioni, le preghiere di
liberazione o gli esorcismi viene poggiata la stola alla gola o al collo della
persona).
Avere
:
- · Sensazione di qualcosa che si muove alla bocca del stomaco;
- · Sensazione di un boccone in gola, che sale e che scende;
- · Male al ventre;
- · Gonfiore del ventre;
- · Colpi nel ventre;
- · Sensazione di corrente gelida o di fiamme nel ventre;
- · Il male che, talvolta, si sposta in altre zone del corpo, senza
che i medici ne comprendano le cause e senza che si ottenga frutto con i
farmaci:
- · Crisi di vomito frequenti;
- ·
Parti del corpo che palpitano;
- · Sensazione al capo e nel corpo, come se fossero infiammati;
- · Sensazione d’improvvise ventate di freddo o di caldo che
attraversano il corpo oppure solo le braccia o le reni;
- ·Tumori maligni, che i medici hanno diagnosticato come
irrimediabili e che invece scompaiono dopo benedizioni o preghiere di
liberazione;
- ·Insonnie tetre, con frequenti incubi;
- ·Voci nella mente, di cui a volte si riesce talvolta a percepire il
senso, altre volte no;
- · Un blocco dl cervello, che genera uno stato confusionale, a tal
punto da non ricordare più nemmeno la propria identità né il luogo in cui si
trova;
- · Un’improvvisa chiusura allo studio: un giovane, intelligente e ch
non ha mai avuto difficoltà a scuola, improvvisamente non riesce più a studiare
perché non riesce più a concentrarsi;
- · L’impressione di essere fissati, anche se si è soli in un luogo
chiuso;
- · Improvvisi sensi di terrore, senza alcun motivo che lo
giustifichi;
- · Bisogno irrefrenabile di ridere in situazioni tutt’altro che
allegre (può essere un fatto nervoso o una reazione psicologica; si può
sospettare un’azione malefica sempre secondo i criteri suggeriti in
precedenza);
- · La tendenza a evitare le cose liete e a ricercare quelle tristi;
Infine, può capitare:
- · di sentirsi toccati da una
mano invisibile;
- · si possono vedere persone o cose che altri non vedono (può
trattarsi di suggestioni, di sdoppiamenti di personalità, di allucinazioni:
anche qui vi sono fondati sospetti di azioni malefiche se si verificano le
condizioni sopra citate).
O può succedere:
- · di mangiare e di dormire poco;
- · di mangiare e di dormire molto;
- · di sentire il cervello (o un’altra parte del corpo) come trafitto
da spilli, da spilloni, da chiodi o da lame (questo fenomeno può verificarsi
anche nel caso delle sole vessazioni).
Consapevole della delicatezza estrema
dell’argomento e per evitare gli equivoci che facilmente potrebbero generarsi
in questo campo (considerando, cioè, i fenomeni sopra citati solo dal punto di
vista puramente umano, senza nemmeno ipotizzare un possibile riferimento alla
possessione demoniaca) concludo ripentendo, ancora una volta, che tali fenomeni
normalmente dipendono da cause ordinarie; possono far sospettare un’azione
straordinaria del demonio solo se associati ad altri sintomi, riportati
nell’insieme di questo elenco e, in particolare, se sono riconducibili a certi
fatti, a seguito dei quali hanno iniziato a manifestarsi. Facciamo un esempio: Un ragazzo – al quale non piacciono i film dell’orrore né è abituato a
vederli e che neppure ha subito o ha assistito a scene di violenza – subisce
continui incubi nel sonno, avverte mal di testa o mal di stomaco, di cui non ha
mai sofferto; non riesce più a studiare, a riposare, né a mangiare. Scopriamo
che tutto è iniziato dopo una seduta spiritica, fatta con i suoi amici.
Certamente i disturbi che manifesta potrebbero essere semplicemente l’effetto
di uno shock, cioè di una forte paura che ha provato dentro di sé, ma se in
alcuni momenti della giornata, e in maniera particolare mentre prega, rivelasse
segni, sintomi o fenomeni strani (durante i quali mostra di conoscere fatti o
lingue che non può sapere, manifesta una avversione al sacro che non ha mai
avuto prima di allora al punto da diventare furioso, aggressivo, e presenta
qualche altro fenomeno tra quelli sopra elencati, oppure tra quelli elencati in
precedenza nei casi di vessazione od ossessione), allora potrebbe trattarsi di
un’azione straordinaria del demonio. Tanto più il sospetto diventerebbe
certezza morale, quanto più numerosi si riscontrano segni, manifestazioni o
fenomeni particolari.
(Padre Francesco Bamonte)