giovedì 6 aprile 2017

IL POTERE DEL DIAVOLO SULLA NATURA






IL POTERE DEL DIAVOLO SULLA NATURA


San Tommaso D’Aquino sostiene che anche gli angeli, buoni o cattivi, possono… per esempio condensare le nubi in pioggia e altre cose del genere.
In una giornata tersa e senza nubi ero in viaggio verso un santuario mariano quando, pochi minuti prima dell’arrivo, si scatenò un furioso temporale. Non riuscivo a capire come fosse possibile in quella magnifica giornata di sole. Quando gli elementi si placarono, raggiunsi il luogo delle apparizioni. Subito dopo arrivò una donna che cominciò ad imprecare con voce maschile, cavernosa e beffarda contro la Madre di Dio, suscitando l’apprensione generale. Si trattava di un’indemoniata in cerca di liberazione, accompagnata dai parenti. Il diavolo, tra l’altro, dichiarò per suo mezzo, con un ghigno di soddisfazione: 
Avete visto? Vi ho rovinato la festa con un bel temporale!.
Sul momento non diedi peso alla cosa, perché il demonio è menzognero e non sapevo che potesse realmente influire sul clima, cosa che scoprii più tardi. Dio, che detiene il potere incontrastato su tutta la creazione, ha però il potere di impedirglielo e, come attesa il Vangelo, può fermare il vento e le tempeste.

L’esorcista Gilles Jeanguenin fornisce un esempio dell’influsso diabolico sul clima, tratto dalla vita di San Francesco di Sales. Il 29 novembre 1596, il santo vescovo di Ginevra attraversava le Alpi con il suo domestico per andare a celebrare la messa nel paese di Thonon. A metà strada i due viandanti furono sorpresi da una tempesta di neve così violenta da far temere per la loro vita. Sospettando un’opera diabolica, il santo proferì un esorcismo. La tempesta si placò all’istante e i due giunsero a destinazione, tramortiti ma incolumi.

Non è raro trovare racconti analoghi nelle biografie dei santi: il diavolo si scatena contro i servitori di Dio, o infesta determinati luoghi, per impedire loro di operare il bene.

L’esorcista spagnolo José Antonio Fortea racconta che un giorno una bufera di vento improvvisa e violenta scoperchiò parzialmente il tetto della chiesa in cui stava esorcizzando una persona. Il fenomeno colpì esclusivamente l’edificio in cui svolgeva il rito, ma non interessò i fabbricati circostanti e non venne rivelato dalla stazione meteorologica locale, ragion per cui l’assicurazione si rifiutò di risarcire i danni causati dal singolare “evento atmosferico”.