domenica 30 aprile 2017

LE RELIQUIE DEI SANTI






LE RELIQUIE DEI SANTI

Anche le reliquie dei santi forniscono una speciale protezione contro il diavolo e un aiuto afficace per la liberazione, perché tormentano il demonio e ne fiaccano le forze. Spesso gli esorcisti, durante il rito, si avvalgono di crocifissi contenenti una o più reliquie.
Il collare di san Vicinio e le spoglie del diacono e martire san Ciriaco meritano una particolare menzione, mentre illustreremo più avanti i fenomeni che si verificano presso la tomba del Servo di Dio Padre Matteo da Agnone.
San Vicinio, protovescovo di Sarsina (Forlì-Cesena), morì nel 330. Per ventisette anni esercitò il ministero episcopale e fu efficace esorcista. Per penitenza pregava curvo sotto peso di un macigno appeso al collo con una catena di ferro, il famoso “collare di San Vicino”, custodito nella cattedrale della località romagnola. Al contatto di questa reliquia, le persone tormentate dal maligno danno in escandescenze.
Il diacono san Ciriaco, potente esorcista e taumaturgo, fu invece martirizzato a Roma nell’anno 305. Era dei quattordici santi ausiliatori cari alla pietà popolare e il suo culto fin dal 1400 era diffuso in tutta Europa. Le sue reliquie sono particolarmente venerate nel Santuario di Torre le Nocelle, in provincia di Avellino e, fin dal 1600, esistono testimonianze scritte della loro efficacia contro il principe delle tenebre. Le persone afflitte da problemi diabolici reagiscono con manifestazioni di vario grado, specialmente davanti all’ampolla che racchiude il sangue versato dal santo per testimoniare la sua fede in Cristo.
Il caso più emblematico di cui sono testimone è quello di Gilbert, un bambino di sette anni venuto dalla Corsica con i suoi genitori, preoccupati per il ritardo mentale del figlioletto che si esprimeva come un bambino di tre anni. La famiglia, piuttosto agiata, gli aveva prodigato tutte le cure necessarie, senza risultati soddisfacenti.
L’handicap del bambino era accompagnato da fenomeni inquietanti. Fin da piccolo Gilbert manifestava avversione per le immagini sacre e le girava dall’altro lato per non vederle. Giungeva persino a disegnare sul muro con i propri escrementi delle croci rovesciate. Aveva inoltre strani poteri di chiaroveggenza. Sapeva ad esempio se una persona in abiti borghesi, mai incontrata prima, era consacrata a Dio, tanto che lo zio, per scherzo, gli diceva:”Gilbert, non ci daresti anche i numeri del lotto”?. Malgrado si esprimesse in modo confuso, faceva strani discorsi contro Dio e bestemmiava in modo perfettamente comprensibile. Da diversi mesi il bambino si rifiutava di vedere un uomo nero di cui aveva paura. Fantasie infantili, si potrebbe pensare, senonché il giorno del suo compleanno i genitori riempirono la casa di palloncini colorati. Quelli appesi nella sua cameretta scoppiarono da soli uno dopo l’altro, mentre i palloncini che addobbavano le altre stanze rimasero tutti integri. Il bambino spiegò:”E’ stato l’uomo nero, li ha infilzati con un coltello”. Tutti questi fatti lasciavano supporre un influsso diabolico, per cui i genitori decisero do fare un pellegrinaggio nei luoghi particolarmente vocati alla liberazione dal Maligno, in cerca di conferme. Giunti al Santuario di Torre Le Nocelle, appena Gilbert si avvicinò alla reliquia del sangue di San Ciriaco, avvertì un forte bruciore di stomaco mentre il ventre gli si gonfiava a vista d’occhio e una palla grossa come una mela gli roteava nella pancia. La madre si spaventò moltissimo. Il fenomeno durò pochi minuti, poi Gilbert, che ignorava lo scopo del viaggio guardando verso la sacrestia, in quel momento deserta, esclamò imapurito:”C’est dangereux là dedans! Là dentro è pericoloso!”, manifestando di sapere, per vie non comuni, che il luogo ha fama di liberazione. l’incontro con doversi esorcisti ha in seguito appurato che Gilbert è vittima di un problema al contatto con un gianto appartenuto a Padre Pio. Poco tempo dopo il pellegrinaggio, dopo aver ricevuto diverse benedizioni anche da un sacerdote della sua città, il bambino ha iniziato a parlare molto meglio, lasciando sbalorditi i medici per i rapidi progressi. In più, fin dalla sera del ritorno, è tornato a dormire nella sua cameretta, dopo che i genitori vi hanno messo un’immagine di San Ciriaco accendendo un cero in suo onore e recitando qualche preghiera al santo. Ai parenti stupiti, la madre di Gilbert ha risposto:”Cosa volete che vi dica? Sono cose che non si possono spiegare. Se non si ha fede, non si riesce a crederci!”