SOLO IL SACERDOTE PUO'
IMPORRE
LE MANI
Esiste
una differenza sostanziale tra l’esorcismo e la preghiera di
liberazione. Il primo è costituito da un ordine imperativo al
demonio di andarsene nel nome di Gesù e tale comando può essere
impartito solo da un esorcista. La preghiera di liberazione invece è
una supplica al Signore, affinché vi liberi dal diavolo e dai suoi
mali.
Ministro
del Rito dell’esorcismo è esclusivamente un sacerdote che per la
sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto
dell’Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente
autorizzato ad esercitarlo. Ne consegue che il laico e il sacerdote
sprovvisto del mandato non possono compiere esorcismi, né impartire
comandi diretti al diavolo, ma soltanto recitare preghiere di
liberazione, che consistono in formule deprecative o invocative, per
chiedere aiuto a Dio, alla Madonna e ai santi contro lo spirito del
male, senza mai tuttavia impartirgli ordini diretti.
Purtroppo
anche tra gli esponenti del clero regna una certa confusione,
alimentata da autorevoli autori che incoraggiano i laici a impartire
ordini diretti al diavolo e ad imporre le mani sulle persone
tormentate dal maligno: consigli pericolosi adottati con leggerezza
soprattutto in certi ambienti carismatici. Chi proferisce esorcismi
senza averne la facoltà, agisce in disubbidienza alla Chiesa e
rischia di aggravare i problemi invece di risolverli, perché
stuzzica il diavolo, il quale potrebbe reagire in modo imprevedibile
e incontrollabile. I laici non possono neppure imitare i gesti del
sacerdote, che sono quelli del battesimo e dell’imposizione delle
mani per invocare lo Spirito santo, né durante né fuori del rito di
esorcismo.
Anche
le preghiere di liberazione possono essere esorcismi camuffati. Mons.
Gianclaudio Beccarelli, esorcista in Messico, invita alla prudenza:
Spesso si confondono le preghiere di liberazione, a causa di soggetti
non preparati o senza alcuno scrupolo, si possono convertire in
autentici esorcismi. Dunque, i laici non esorcizzino, né impongano
le mani o facciano cose delegate al ministero sacerdotale.